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Archivio Riflessioni spirituali Online
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Lettura per Venerdì 04/01/2008

Domenica 6 gennaio EPIFANIA DEL SIGNORE


Rito romano  Is 60,1-6  Ef 3,2-3.5-6  Mt 2,1-12


Rito ambrosiano Is 60,1-6  Ef 3,2-3.5-6  Mt 2,1-12


 


“Ti adoreranno, Signore,tutti i popoli della terra”


 


Liturgicamente il tempo di Natale comincia la sera della Vigilia del 25 dicembre e arriva fino alla domenica che segue l’Epifania, quella che commemora il Battesimo del Signore. Il tempo di Natale costituisce un segno di comunione tra le Chiese d’Oriente e d’Occidente Nella liturgia latina, Natale è la celebrazione dell’Incarnazione del Verbo di Dio che era presso il Padre, e ne  commemora la nascita nella grotta di Betlemme. . L’Oriente, per commemorare la manifestazione del Signore nella carne, preferisce celebrare con maggiore solennità l’Epifania.  Gesù si manifesta come Signore al mondo in particolare tre volte:  ai Magi,  durante il Battesimo di Giovanni, e nel corso del primo miracolo a Cana.


Tutti noi, affaticati pellegrini in ricerca, siamo arrivati finalmente davanti alla capanna di Gesù. E’ un re potentissimo che si presenta nudo, fragile, e tende le sue manine a ciascuno di noi, chiede il calore del nostro affetto, ha bisogno di noi per scaldarsi. Tuttavia quando lo accogliamo tra le nostre braccia è lui che ci scalda il cuore, ci fa nuovi, ci dà forza, slancio, ci rende raggianti,  pieni di gioia contagiosa  che si rende palese   perché custodiamo dentro di noi  il tesoro della fede in Cristo Signore.



Lettura per Venerdì 11/01/2008

Domenica 13 gennaio  BATTESIMO DEL SIGNORE  A


 


Rito romano Is 42,1-4.6-7  At 10,34-38  Mt 3,13-17


Rito ambrosiano  Is 42,1-4.6-7  At 10,34-38  Mt 3,13-17


 


“Ti ho chiamato per la giustizia e ti ho preso per mano”


 


Dio non fa preferenze di persone, ma chi lo teme e pratica la giustizia è a lui accetto. (Atti, 10) Dio ama gli umili.  Il Beato Giovanni XXIII, papa dal 58 al 63, nel suo “giornale dell’anima” esprime la sua meraviglia per la scelta di Dio su di lui.


“…sono stato incaricato del governo dell’intera Chiesa di Cristo…nel profondo della mia nullità, (sono) innalzato alla sublimità di un ministero che prevale su ogni grandezza e dignità umana…devo sempre tenermi pronto a morire anche improvvisamente e a vivere per quanto piacerà al Signore….”


Egli, come Gesù è uomo mite, ma al tempo stesso fermo nel compiere la sua missione; come Gesù rifiuta di presentarsi come un privilegiato, ma con spirito di umiltà si fa solidale con gli uomini nelle loro povertà e benedice tutti, a partire dai piccoli…

Il Vangelo di oggi ci racconta appunto che questo è lo stile di Gesù: accetta il battesimo di purificazione da Giovanni Battista, pur non avendone necessità… Lui che donandoci il Suo Spirito può renderci creature nuove, perché reintegrate nella natura di veri figli di Dio. 

Lettura per Venerdì 18/01/2008

Domenica 20 gennaio   A 


 


Rito romano  Is  49,3.5-6 1Cor 1,1-3  Gv  1,29-34


Rito ambrosiano  Is  49,3.5-6 1Cor 1,1-3  Gv  1,29-34


 


“Ecco io vengo, Signore, per fare la tua volontà”


 


Siamo tutti chiamata a essere santi. In questa settimana di preghiera per l’unità dei cristiani dobbiamo abbandonare ogni arroganza. A volte succede che chi appartiene a un movimento e segue una specifica spiritualità si senta migliore di altri. Dio è Padre di tutti e ama tutti e da tutti desidera essere riamato. “Pietro, mi ami tu?” Ricordiamo….Gesù non chiese né sapienza, né intelligenza, né opere, ma amore vero, grande, disponibilità fino alla consumazione di sé insieme a Lui e come Lui. Incarnandosi Gesù ha deciso di essere il Dio con noi e in noi e di non lasciarci mai soli, in special modo quando siamo provati.



Lettura per Martedì 22/01/2008

Lettura di domenica 24 Febbraio 2008 A


Rito romano III domenica Quaresima Es 17,3-7 Rm 5,1-2.5-8 Gv 4,5-42


Rito ambrosiano III domenica Quaresima Es 34,4-10 Gal 3,6-14 Gv 8,31-59



"Giustificati per la fede, noi siamo in pace con Dio"



(Antico Testamento) "Il popolo soffriva la sete …" (Nuovo Testamento) Gesù dice: "Chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi l’acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente che zampilla per la vita eterna".


Crediamo a queste parole?


Se abbiamo dubbi, possiamo pregare Gesù così: "Aiutami a chiederti: - Dammi da bere! –"


Sicuri che ci darai poi la capacità di esprimere nella vita reale, l’amore del Padre buono.



Lettura per Venerdì 25/01/2008

Domenica 27 gennaio  A


 


Rito romano  Is 8,23b-9,3  ! Cor 1,10-13.17  Mt 4,12-23


Rito ambrosiano SANTA FAMIGLIA Sir3,2-6.12-14  Col3,12-21  Lc  2,41-52


 


“Il Regno dei cieli è vicino”


 


 E’ Lui, Gesù che è vicino a noi, concretamente. Nelle nostre case, sui luoghi di lavoro, negli ospedali, nelle parrocchie: siamo chiamati a convertirci, ad aprire gli occhi e guardare il nostro prossimo, i compagni di sempre oppure quelli  di nuova conoscenza, con sguardo nuovo. In essi si nasconde Gesù anche se molti di essi  ne sono ignari. Per questo alcuni di noi sono chiamati, come Simone e Andrea, a diventare pescatori di uomini per il Regno dei cieli che è uno per tutti. Nessuno peschi per Paolo, Apollo, Cefa….Cristo non può essere diviso. “Il Regno dei cieli è vicino” non vi sono tempi lunghi di rielaborazione scientifica, ma pressante annuncio di salvezza, da calare con il nostro vissuto nelle realtà che ci succedono intorno e interpellano e richiedono la nostra capacità di azione. Invito a renderci conto dell’importanza che tutti possano accedere alla sorgente della buona novella e accogliere Cristo, unico salvatore.



Lettura per Venerdì 01/02/2008

Meditazioni febbraio 2008


Preghiera


(Salmo 34,13-17)


Lo spirito di coloro che temono il Signore vivrà,


perché la loro speranza è posta in colui che li salva.


Chi teme il Signore non ha paura di nulla,


e non teme perché egli è la sua speranza.


Beata l’anima di chi teme il Signore;


a chi si appoggia? Chi è il suo sostegno?


Gli occhi del Signore sono su coloro che lo amano,


protezione potente e sostegni di forza,


riparo dal vento infuocato e riparo dal sole meridiano,


difesa contro gli ostacoli, soccorso nella caduta;


solleva l’anima e illumina gli occhi,


concede sanità, vita e benedizione.


PENITENZIERIA APOSTOLICA


DECRETO


In occasione del 150° anniversario della manifestazione della Beata Vergine Maria nella Grotta di Massabielle, vicino a Lourdes, piamente e alle condizioni stabilite, dal 2 all’11 Febbraio 2008, visiteranno, in qualsiasi tempio, oratorio, grotta, o luogo decoroso, l’immagine benedetta della Beata Vergine Maria di Lourdes solennemente esposta alla pubblica venerazione. .. Omissis .. e dinnanzi all’immagine medesima parteciperanno ad un pio esercizio di devozione mariana, o almeno si soffermeranno per un congruo spazio di tempo in raccoglimento con pie meditazioni, concludendo con la recita del Padre Nostro, la professione di fede in qualsiasi forma legittima e l’invocazione della Beatissima Vergine Maria.


Gli anziani, gli infermi, e tutti quelli che, per legittima causa, non possono uscire da casa, potranno ugualmente conseguire, nella propria casa o là dove l’impedimento li trattiene, l’Indulgenza plenaria, se, concepita la detestazione di qualsiasi peccato e l’intenzione di adempiere, non appena possibile, le tre solite condizioni, nei giorni 2-11 Febbraio 2008, compiranno col desiderio del cuore, spiritualmente, una visita (ai luoghi sopra indicati), reciteranno le preghiere di cui sopra e offriranno con fiducia a Dio per mezzo di Maria le malattie e i disagi della loro vita.


 


Lettura di domenica 3 Febbraio 2008 A


Rito romano Sof 2,3 3,12-13 1Cor 1,2631 Mt 5,1-12


Rito ambrosiano Sof 2,3 3,12-13 1Cor 1,2631 Mt 5,1-12


"Chi si vanta, si vanti nel Signore"


Ben presto comincerà la Quaresima.


Il cammino penitenziale che ci viene richiesto è riconoscere la nostra povertà di creature. Cioè credere che la nostra vita, dalla nascita alla morte ha senso solo se riconosciamo che l’ha disegnata Dio, è un suo progetto d’amore. Noi, senza Dio, siamo dei poveri, ( povertà intesa come condizione morale interiore).


Dio non sceglie mai i sapienti per realizzare i suoi progetti, ma gli stolti per confondere i sapienti!


Solo Dio può purificare, rinnovare, concedere salvezza e grazia.


Se impariamo da Dio Padre la misericordia, riconosceremo che il nostro peccato è come un pedagogo per noi, e allora riusciremo ad usare misericordia verso i fratelli. Solo così, saremo sapienti secondo Dio ed egli ci inonderà del suo Santo Spirito perché operiamo nel mondo come veri figli del Padre nostro che è nei cieli.



Lettura per Venerdì 08/02/2008

Lettura di domenica 10 Febbraio 2008 A


Rito romano I di Quaresima Gen 2,7-9 3,1-7 Rm 5,1219 Mt 4,1-11


Rito ambrosiano I di Quaresima Is 58,4b-10 2Cor 5,18-21 6,12 Mt 4,1-11



"Per l’obbedienza di uno solo, tutti saranno costituiti giusti"



Dio Padre, nel suo grande amore per gli uomini, ha scelto di crearli con il dono della libertà allo scopo che gli uomini potessero corrispondere al suo amore per libera scelta.


Dunque il dono della libertà non ci è stato offerto perché diventassimo così arroganti da voler decidere noi stessi cosa è bene e cosa è male. Questo è il peccato originale.


Accade spesso che abbiamo la tentazione di definire, addirittura con delle leggi, ciò che è bene per l’uomo senza tenere conto della Parola di Dio. La consapevolezza di questa nostra fragilità non deve indebolire la nostra ricerca della verità. Ricordiamo che anche Gesù è stato tentato, ma non ha permesso al male di sopraffarlo. Gesù, vero uomo perfetto, vero figlio del Padre, ci dà l’esempio con la sua vita sottomessa fino alla morte di croce. Egli ci insegna come anche noi dobbiamo vivere, se accettiamo la paternità di Dio. Egli dice: "Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio." e se davvero cerchiamo la verità teniamo conto che egli dice di se stesso con forza "Io sono la via, la verità, la vita."



Lettura per Venerdì 15/02/2008

Lettura di domenica 17 Febbraio 2008 A


Rito romano II domenica Quaresima Gen 12,1-4a 2Tm1,8b-10 Mt 17,19


Rito ambrosiano II domenica Quaresima Dt 5,1-2.6-21 Rm 13,7-14 Gv 4,5-42



"Gesù si trasfigurò davanti a loro", mostrandosi come luce del mondo



Per condividere con Gesù l’alba della Pasqua di Risurrezione, è necessario lasciar trasparire la luce di Dio dalla nostra vita. Questo presuppone da noi un cambiamento profondo, dono e conquista, quando sappiamo affidarci alla luce e alla forza della Parola di Dio; quando sappiamo rinunciare alle tentazioni, quando non ci lasciamo accecare dall’illusione di possedere saldamente nelle nostre mani la nostra vita e i nostri beni, perché riconosciamo che tutto è di Dio.



Lettura per Sabato 01/03/2008

Preghiera (dalla liturgia ambrosiana)


 


Dio onnipotente ed eterno


Che sei mirabile in tutte le opere del tuo amore,


illumina i figli da te redenti


perché comprendano e riconoscano


che, se fu prodigio grande all’inizio


la creazione del mondo,


prodigio ancora più adorabile e grande,


nella pienezza dei tempi,


è il compimento della nostra salvezza


nell’immolazione Pasquale di Cristo, tuo Figlio,


nostro Signore e nostro Dio


che vive e regna con te


nell’unità dello Spirito Santo


per tutti i secoli dei secoli.


Amen


 


Lettura di domenica  2 marzo 2008   A


Rito romano IV DI QUARESIMA 1 Sam16,1b.4.6-7.10-13a  Ef 5,8-14  GV 9,1-41


Rito ambrosiano IV DI QUARESIMA  Es 34,28-35 2Cor 3,7-13.17-18 Gv 9,1-41


 


“Il Signore è il mio pastore”


 


Gesù, della tribù di Davide che fu prima pastore e poi re d’Israele, è l’inviato dal Padre a ridare la vista ai ciechi. Lui, luce del mondo, avvolto dalle tenebre del male, può aiutare ogni uomo a “vedere” il male e a “scegliere” il bene. Non si può preferire il buio alla luce. Se siamo discepoli del Signore dobbiamo avere il coraggio  di condannare il male apertamente, senza compromessi.



Lettura per Venerdì 07/03/2008

Lettura di domenica  9 marzo 2008   A


Rito romano V di Quaresima Ez 37,12-14  Rm 8,8-11  Gv 11,1-45


Rito ambrosiano V di Quaresima Es 14,21-30a  Ef 2,4-10  Gv. 11,1-45


 


La giustizia del Signore consiste nella misericordia.


 


Gesù richiama alla vita Lazzaro, con molta autorità “Lazzaro, vieni fuori!” vieni alla luce, svincolati dalle bene dell’apparenza e mostrati vivo alla vita vera, quella interiore, la sola che ha valore per l’eternità, se permeata dallo Spirito del Risorto. Cristo è Dio e giustifica, salva, libera da ogni laccio di peccato e di morte. Se avremo questa fede, ci decideremo a confessare le nostre schiavitù ed Egli ci offrirà in cambio la gioia della vita vera ritrovata.



Lettura per Venerdì 14/03/2008

Lettura di domenica 16 marzo 2008   A


Rito romano  Dom. delle PALME Is50,4-7  Fil 2,6-11  Mt 26,14-27,66


Rito ambrosiano Dom.delle PALME Zc 9,9-10  Rm 15,7-13  Gv12,12-16


 


“Non la mia, Padre, ma la tua volontà”


 


Le letture della liturgia romana fissano lo sguardo sulla passione del Signore, carne martirizzata per la vita del mondo. Gesù, nella notte della sua passione, ebbe paura e chiese agli apostoli di restarein sua compagnia in attesa della fine: ma essi si erano addormentati, lasciandolo solo nella sua agonia.


In ogni uomo che in qualunque modo soffre,  Cristo continua  la sua passione: troppe volte siamo distratti oppure indifferenti, lasciando scivolare su di noi il pianto del nostro prossimo, vicino o lontano. Il memoriale  della passione di Cristo, che ci riporta insieme ai contemporanei di allora nel luogo del calvario,  dia forza al nostro impegno a trasformare il mondo della malattia e della sofferenza in una scuola di umanità nuova, di relazione fraterna e di aiuto.


 


TRIDUO PASQUALE:


-         giovedì: ultima cena


-         venerdì: morte del Signore


-         sabato santo: attesa della Risurrezione del Signore


 


In questa frammento tanto importante della liturgia pasquale, ci sembra doveroso soffermarci su Maria, madre del Cristo, donna dell’attesa. Viene da pensare che lei è forse stata l’unica a non avere dubbi, perché se il Verbo di Dio si fece carne in Lei con modalità tanto stupefacenti Lei,  che conosce le sue promesse, è certa che Gesù risorgerà e la sua è dunque una speranza  piena di immortalità.



Lettura per Venerdì 21/03/2008

Lettura di domenica  23 marzo 2008   A


Rito romano domenica  di PASQUA At 10,34.37-43  Col 3,1-4 opp.1Cor 5,6-8  Gv 20,1-9


Rito ambrosiano domenica  di PASQUA At 1,1-8  1Cor 15,3-10°  Gv 20,11-18


 


“Questo è il giorno di Cristo Signore”


 


L’uomo e il mondo camminano verso un “parto” che manifesterà vita, bellezza, verità e bontà.  Noi sappiamo che, come promesso, Gesù risorto cammina  con noi tutti i giorni come buon pastore e pane di vita. Oggi la Chiesa annuncia con fede “ Il Signore è risorto!” e San Paolo, apostolo delle genti, rinforza “anche voi sarete manifestati con Lui nella gloria”.

Ma quanti di noi, hanno davvero fede nella risurrezione del corpo? Quanti di noi sono disposti a lasciare le banalità terrene che passano per pensare alle cose di lassù? Preghiamo insieme “Signore, aumenta la nostra fede!”

Lettura per Venerdì 28/03/2008

Domenica 30 marzo 2008   A


Rito romano At. 2,42-47  1Pt 1,3-9  Gv  20,19-31


Rito ambrosiano At. 2,42-47  1Pt 1,3-9  Gv  20,19-31


 


“Abbiamo compreso, o Dio, le meraviglie del tuo amore”


 


La prima comunità cristiana aveva compreso. Le letture di questa domenica ci parlano di questo e viene una grande nostalgia: Oggi anche i cristiani sono divisi, perfino sui valori predicati e attuati da Gesù.


Si può ritornare a una fede più coerente?


Vediamo spesso che persone ancora in ricerca della fede, sono meglio di noi. E’ l’ora di svegliarci dal sonno, e sostenerci a vicenda nella testimonianza della verità secondo il Vangelo.


Abbiamo bisogno di questa unità per resistere ai rifiuti e agli insulti di un mondo che cambia, e promette strabilianti miracolistiche soluzioni al male di vivere: un male che solo Cristo può sanare.  



Lettura per Venerdì 04/04/2008

PREGHIERA


 


Maria, silenzioso tempio di Dio,


familiare con l’umano patire


e con l’eterna pace dello Spirito,


tu, specchio dell’originale innocenza,


fulgida icona dell’umanità


concepita immacolata nell’eterno progetto.


Maria, il tuo si creativo


che al figlio di Dio ha dato un corpo,


ritorna a dare la vita


alla Chiesa nascente


e a tracciare una strada all’umanità


inondata da lingue di fuoco.


Maria, esperta in una fede


oscura ed esigente,


ora luminosa ora sconcertante,


sii di tutti noi maestra e sostegno:


rendici come te, prolungamento di Cristo


senza rimpianti, senza paure.


 


 


DOMENICA 6 APRILE   A


Rito romano  At 2,14.22-33   1Pt  1,17-21  LC 24,13-35


Rito ambrosiano  At 2,14.22-28   1Pt  1,17-21  LC 24,13-35


 


“Resta con noi Signore, perché si fa sera”



I due discepoli si recavano a Èmmaus. Il loro passo era normale, come quello di tanti altri che passavano in quei paraggi. E lì, con naturalezza, Gesù appare loro e cammina con loro, iniziando una conversazione che fa loro dimenticare la fatica... Gesù sul cammino. Signore, sei sempre grande! Ma mi commuovi quando accondiscendi a seguirci, a cercarci nel nostro viavai quotidiano. Signore, concedici la semplicità di spirito; dacci uno sguardo puro, un’intelligenza limpida per poter capirti quando vieni senza nessun segno esteriore della tua gloria.

Arrivati al villaggio, finito il percorso, i due discepoli che, senza accorgersene sono stati trafitti nel più profondo del loro cuore dalla parola e dall’amore di Dio fatto uomo, rimpiangono che egli debba andare. Infatti Gesù prende congedo da loro, facendo “come se dovesse andare più lontano”. Il nostro Signore non si impone mai. Una volta che abbiamo intravvisto la purezza dell’amore che ha messo nel nostro animo, egli vuole che lo chiamiamo liberamente. Dobbiamo trattenerlo a  forza e pregarlo: “Resta con noi, perché si fa sera e il giorno già volge al declino”.

Noi siamo così: sempre poco audaci, forse per mancanza di sincerità, o per pudore. Pensiamo in fondo: Resta con noi, perché le tenebre avvolgono la nostra anima, e tu solo sei la luce, tu solo puoi placare questa sete che ci consuma... E Gesù resta con noi. I nostri occhi si aprono come quelli di Clèopa e del suo compagno, quando Cristo spezzò il pane; e benché egli scomparisse di nuovo ai nostri occhi, anche noi saremo capaci di rimetterci in cammino – si fa notte – per parlare di lui agli altri, perché tanta gioia non può essere contenuta in un solo cuore.

Cammino di Èmmaus. Il nostro Dio ha riempito questo nome di dolcezza. E Èmmaus, è il mondo intero, perché il Signore ha aperto i cammini divini della terra.

Commento al Vangelo di :
San Jose-Maria Escriva di Balaguer (1902-1975), sacerdote, fondatore
Omelia in Amigos de Dios


Lettura per Venerdì 11/04/2008

DOMENICA 13 APRILE  A


Rito romano  At 2,14a 36-41  1 Pt 2,20b-25  Gv 10,1-10


Rito ambrosiano  At 2,14a 36-41  1 Pt 2,20b-25  Gv 10,1-10


 


 


“Dalle tue piaghe siamo stati guariti”


 


Il Signore Gesù ha pagato il prezzo del nostro riscatto affinchè la morte non abbia più potere su di noi.


Egli attende che riconosciamo ciò che Lui ha fatto per noi,  che ci pentiamo


delle nostre colpe e che decidiamo di passare il guado attraverso di Lui. Egli ci dice “Se uno entra attraverso di me, sarà salvato”


Stare un po’ con Lui, in silenzio, ad ascoltare le sue parole, ad assaporare la sua compagnia: sarà dolce scoprire che solo  Lui sa dare le risposte ai nostri perché , svelandoci l’oppressione di tante false libertà, ci fa capire  gli inganni dei numerosi  imbonitori che cercano di asservirci. E infine ci dona anche il suo perdono, lasciapassare per la vita senza fine. 



Lettura per Venerdì 18/04/2008

DOMENICA 20 APRILE   A


 


Rito romano  At 6,1-7  1PT 2,4-9  GV  14,1-12


Rito ambrosiano At 6,1-7  1PT 2,4-9  GV  14,1-12


 


 


“Noi ci dedicheremo al servizio della Parola”


 


Noi battezzati in Cristo, siamo “pietre vive” ciascuno con la sua parte da svolgere, con ministeri e servizi diversi, operando  per la costruzione del Regno di Dio. Non da soli, ma con Cristo che ci precede e con la comunità della Chiesa universale e particolare.


Vi sono persone battezzate che non hanno ancora scoperto il mistero e la forza del Battesimo: hanno l’impressione di non avere alcuna vocazione, frastornati e disorientati da un mondo che procede con la velocità della centrifuga. Non c’è tempo per riflettere. Bisogna fare, fare, fare.. altrimenti si rischia di rimanere esclusi dalla scena:ormai non c’è che l’ossessione dell’apparire.


E se non ce la fai a correre così veloce, allora è meglio lo sballo:  tutti i deboli riuniti insieme a drogarsi e a stordirsi con ogni mezzo possibile, anche a costo di rischiare di  …morire. Morire così, incoscienti, abbandonati, raggomitolati dal freddo e dalla paura.  



Lettura per Venerdì 25/04/2008

DOMENICA 27 APRILE  A


Rito romano  At 8,5-8.14-17  1Pt 3,15-18  Gv  14,15-21


Rito ambrosiano At 8,5-8.14-17  1Pt 3,15-18  Gv  14,15-21


 


 


“E’ meglio soffrire operando il bene che facendo il male”


 


Gesù sa che i cristiani sinceri saranno perseguitati. E tuttavia a chi vuol essere suo discepolo raccomanda  “siate sempre pronti a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi” sia nella vita privata che in quella pubblica.


“Come risponderemo Signore?” Ci viene da chiedere, consapevoli della nostra limitata sapienza. Ed Egli ci rassicura “Non vi lascerò orfani, verrò da voi”


Lo Spirito Santo Paraclito ci insegnerà ciò che dovremo dire, perché è lo Spirito di verità. Gesù, come agli apostoli, ci sollecita “ Coraggio, non temete!


 



Lettura per Venerdì 02/05/2008

RIFLESSIONI SPIRITUALI MAGGIO 2008


 


 


PREGHIERA in onore della Madonna nel mese di maggio e Lei dedicato.


 


Maria, silenzioso tempio di Dio,


familiare con l’umano patire


e con l’eterna pace dello Spirito,


tu, specchio dell’originale innocenza,


fulgida icona dell’umanità


concepita immacolata nell’eterno progetto.


Maria, il tuo sì creativo


che al Figlio di Dio ha dato un corpo,


ritorna a dare vita


alla chiesa nascente


e a tracciare una strada all’umanità


inondata da lingue di fuoco.


Maria, esperta in una fede


ora oscura ed esigente,


ora luminosa e sconcertante,


sii di tutti noi maestra e sostegno:


rendici, come te, prolungamento di Cristo


senza rimpianti, senza paure. (Valentino Savoldi)


 


DOMENICA 4 MAGGIO   A


ACENSIONE DEL SIGNORE


Rito romano  At 1,1-11   Sal 46  1,17-23  Ef 1,17-23  Mt 28,16-20


Rito ambrosiano  At 1,1-11   Sal. 46  1,17-23  Ef 1,17-23  Mt 28,16-20


 


 “Io sono con voi, tutti i giorni, fino alla fine del mondo”



Nell’ascendere Cristo è disceso in noi, impensabilmente oltre i nostri ristretti confini. Ora la sua forza ci sostiene, ci illumina per farci comprendere quale tesoro racchiude la sua eredità. Ci dona la capacità di annunciarlo fino agli estremi confini della terra. Il suo invito agli undici discepoli, è anche per noi “Andate, fate miei discepoli tutti…”



Lettura per Venerdì 09/05/2008

DOMENICA 11 MAGGIO  A


PENTECOSTE


Rito romano  At 1,1-11 Sal. 103 1Cor 12,3b-7.12-13  Gv 20,19-23


Rito ambrosiano  At 1,1-11 Sal. 103 1Cor 12,3b-7.12-13  Gv 20,19-23


 


“Ricevete lo Spirito Santo!”


 


Lo Spirito che il Padre ci dona attraverso il Figlio, viene in aiuto alla nostra debolezza recando a ciascuno i doni necessari per contribuire al bene comune, sia della Chiesa che del mondo.


A qualcuno viene offerto un “carisma” per la capacità di animare la comunità nel servizio della Parola e della carità. Carismi speciali sono donati da Dio a coloro che Egli ha scelto per il sacerdozio o la vocazione religiosa. Ma a tutti i battezzati lo Spirito di Cristo dona la “grazia” per illuminarne la coscienza e consentire di distinguere il bene dal male.


Lo Spirito poi, lo affermano le Sacre Scritture, soffia dove vuole perché Dio non fa preferenze di persone e desidera la salvezza di tutti. Dove soffia lo Spirito e  dove viene accolto, vi sono anime belle che, nella storia, con l’esempio e la parola,  contribuiscono all’edificazione del Regno di Dio anche in terra. E’ cosi’ che lo Spirito “rinnova la faccia della terra” 



Lettura per Venerdì 16/05/2008

DOMENICA 18 MAGGIO   A


S.S. TRINITA’


 


Rito romano  Es 34,4b-6,8-9  2 Cor  13,11-13 4-9  GV  14,1-12


Rito ambrosiano At 6,1-7  1PT 2,4-9  GV  14,1-12


 


 


“Noi ci dedicheremo al servizio della Parola”


 


Noi battezzati in Cristo, siamo “pietre vive” ciascuno con la sua parte da svolgere, con ministeri e servizi diversi, operando  per la costruzione del Regno di Dio. Non da soli, ma con Cristo che ci precede e con la comunità della Chiesa universale e particolare.


Vi sono persone battezzate che non hanno ancora scoperto il mistero e la forza del Battesimo: hanno l’impressione di non avere alcuna vocazione, frastornati e disorientati da un mondo che procede con la velocità della centrifuga. Non c’è tempo per riflettere. Bisogna fare, fare, fare.. altrimenti si rischia di rimanere esclusi dalla scena:ormai non c’è che l’ossessione dell’apparire.


E se non ce la fai a correre così veloce, allora è meglio lo sballo:  tutti i deboli riuniti insieme a drogarsi e a stordirsi con ogni mezzo possibile, anche a costo di rischiare di  …morire. Morire così, incoscienti, abbandonati, raggomitolati dal freddo e dalla paura. 



Lettura per Sabato 24/05/2008

DOMENICA 25 MAGGIO  A


S.S. CORPO E SANGUE DI CRISTO


 


Rito romano  Dt 8,2-3.14b-16a  Sal 147 1Cor 10,16-17  Gv 6,51-58 


Rito ambrosiano Dt 8,2-3.14b-16a  Sal 147 1Cor 10,16-17  Gv 6,51-58 


 


“Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me ed io in lui”


 


Oggi ci è chiesto di riflettere sul grande e misterioso dono dell’Eucaristia. Siamo affamati di amore, di fiducia, di verità, di onestà, di altruismo, di fedeltà, di gratitudine: il nostro limite umano può essere superato con il sostegno e la forza che ci dona Cristo, donandosi a noi nell’Eucaristia. Questa “comunione” con il Corpo,  con il Sangue del Signore e con la sua divinità,ci renderà capaci, pur essendo molti, di formare un solo corpo. Ci spingerà a vivere come altri Cristo, donando tutti noi stessi a coloro che il Signore ci metterà accanto, sforzandoci di colmare con generosità e disinteresse i bisogni che esprimono. .



Lettura per Venerdì 30/05/2008

PREGHIERA in onore di S. Paolo, nel bi-millenario della sua nascita.


 


Come la folgore


ti colpì, Paolo di Tarso,


la nuova creazione


che Dio per amore volle donarti.


Conoscesti Cristo,


e lo amasti tanto


da considerare ogni altra realtà


come “spazzatura”.


Illuminazione folgorante


quella


sulla via di Damasco,


che ti fece  altro uomo.


Sapesti affrontare


ogni fatica,


per annunciare instancabilmente


il Risorto ai pagani.


Prega per noi,


tiepidi cristiani


vergognosi perfino


di fare il segno di croce.


Prega per noi,


perché il Risorto


venga a farci violenza,


e rovesci i nostri banchi


di banconote false.


Venga a dilatare il nostro cuore


e ci renda capaci di amare


come ha amato LUI,


come hai amato tu,


fino a donare la vita.   (Adele)


 


 


DOMENICA 1 GIUGNO   A


Rito romano Dt  11,18.26-28  Rm 3,21-25a.28  Mt 7,21-27


Rito ambrosiano Dt  11,18.26-28  Rm 3,21-25a.28  Mt 7,21-27


 


Si è manifestata la giustizia di Dio per mezzo della fede in Gesù Cristo.


 


Ecco la giustizia di Dio! Ecco la sua misericordia! Per mezzo del sangue di Cristo Egli gratuitamente ci ha giustificati, se conserviamo la fede. La persona che ama il Signore è inabitata da Lui. E’ così che Egli ne sostiene nel profondo,  il volere e l’operare. L’ascolto col cuore della Parola di Dio rende il credente fiamma che arde, spinta ad operare tutto il bene possibile perché la gloria di Dio risplenda.     



Lettura per Venerdì 06/06/2008

DOMENICA 8 GIUGNO   A


Rito romano Os 6,3-6  Rm 4,18-25  Mt 9,9-13 


Rito ambrosiano Os 6,3-6  Rm 4,18-25  Mt 9,9-13 


 


Misericordia io voglio…non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori.


 


Prima ancora di Paolo, ecco un altro “chiamato”. Un incontro che cambia la vita. Un disegno d’amore che attende di essere realizzato. In questo senso si può dire che Dio ha bisogno dell’uomo che con fiducia, misericordia, perdono sappia incontrare gli altri senza discriminarli.


Per darci l’esempio,  Gesù ha mangiato con i pubblicani e i peccatori….  



Lettura per Venerdì 13/06/2008

DOMENICA 15 GIUGNO A


 


Rito romano  Es 19,2-6a  Rm 5,6-11  Mt  9,36-10,8


Rito ambrosiano Es 19,2-6a  Rm 5,6-11  Mt  9,36-10,8


 


Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.


 

Il Signore è stato buono: ci ha sollevato su ali di aquile, ci ha resi sua proprietà,  e noi ci gloriamo in Dio poiché il nostro impegno non viene dalla carne e dal sangue, ma dallo Spirito di Dio. Siamo pochi operai disposti a donare gratuitamente. Abbiamo appreso che nulla ci appartiene, neanche i doni spirituali. Dunque, da buoni seminatori, a larghe bracciate lasciamo cadere il seme sulla terra, sapendo che sarà Dio a farlo crescere.

Lettura per Venerdì 20/06/2008

DOMENICA 22 GIUGNO A


Rito romano Ger 20,10-13  Rm 5,12  Mt 10,26-33


Rito ambrosiano Ger 20,10-13  Rm 5,12  Mt 10,26-33


 


La vita vale più del cibo e il corpo più del vestito


 


Oggi è di moda “APPARIRE”. Ci stiamo convincendo che se non abbiamo visibilità non esistiamo.


Da qui le diete, la chirurgia plastica, la moda, la pubblicità: tutto esasperato tanto che chi non ha un carattere formato e forte, ci casca.  Una volta si diceva “Cogito, ergo sum” Troppo difficile per i nostri contemporanei. O meglio, troppo faticoso. Ma come perdere il gusto del pensiero, dell’unica realtà che ti fa dire “sono una persona unica”, col pensiero volo in alto oppure in fondo agli abissi, creo, esprimo concetti, sono cosciente di esistere. Il corpo….ha valore in quanto tempio dello Spirito Santo che ci farà risorgere dai morti. E se saremo santi, anche il nostro aspetto sarà luminoso, senza la necessità di camuffarlo con degli artifici. Gesù ci raccomanda “Cercate prima il Regno di Dio e la sua giustizia , e ogni altra cosa vi sarà data in aggiunta.” Ma i più si domandano : come fidarsi? Il fatto è che abbandonarsi a Dio significa credere di avere un Padre onnipotente sempre presente che sa volgere al bene anche il male che accade.



Lettura per Venerdì 27/06/2008

DOMENICA 29 GIUGNO   A


FESTA DEI SANTI PIETRO E PAOLO


 


Rito romano At 12,1-11  2Tm 4,6-8.17-18  Mt 16,13-19  


Rito ambrosiano 2Re 4,8-11.14-16  Rm 6,3-4.8-11  Mt 10,37-42


 


La fedeltà di Dio non delude


 


I torrenti asciutti diventano ricchi e copiosi d’acqua, “acqua viva che sgorga per la vita eterna”;   il dolore e il pianto si rivelano scrigni di gioia futura. Chi crede in Gesù ha l’esperienza della novità di vita che lo aspetta ogni giorno e della fedeltà del Signore nel donare la capacità di comportarsi con carità verso quelli con cui si vive. Il Vangelo, da pura conoscenza, diventa storia vissuta in ogni credente che lo sa interpretare nella sua vita. Così per i santi che oggi ricordiamo:


uomini come tanti altri, peccatori,  ma che dopo aver scelto di seguire Gesù hanno voluto vivere in novità di vita fino alla fine della loro esperienza terrena.  



Lettura per Venerdì 04/07/2008

RIFLESSIONI SPIRITUALI luglio 2008


 


 


PREGHIERA


 


Fare di tutta la vita una preghiera


che, come ala d’angelo leggera,


sfiora l’uomo  nel suo grido dolente,


e  rende lieve il suo giogo pesante.  (Adele)


 


 


DOMENICA  6 LUGLIO  


Rito romano Zc 9,9-10  Rm 8,9-11-13  Mt 11,25-30


Rito ambrosiano Zc 9,9-10  Rm 8,9-11-13  Mt 11,25-30


 


Diamo voce allo Spirito che è in noi.


 


Come l’acqua del Battesimo discende su noi e lo Spirito di Dio scende per elevare l’uomo alla dignità di Figlio di Dio, così anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, senza superbia mettiamoci al servizio del Vangelo per amore di coloro che  non conoscono Dio, per aiutarli a crescere, sapendo che ciò che abbiamo ricevuto ci è stato donato gratuitamente.


Gesù ringrazia il Padre perché sceglie di rivelare i suoi segreti ai piccoli, agli umili. Gesù stesso è il primo che si è fatto piccolo, umiliandosi nella sua natura divina per farsi uomo e venirci a servire ad un prezzo molto amaro. Potrà capitare anche a noi, nel servire i fratelli, di dover pagare un po’ di quel prezzo. Ma sappiamo dove attingere la forza. Gesù ce lo indica con molta chiarezza: “Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro…”


 



Lettura per Venerdì 11/07/2008

DOMENICA 13 LUGLIO   A


Rito romano  Is 55,10-11  Rm 8,18-23  Mt 13,1-23


Rito ambrosiano  Is 55,10-11  Rm 8,18-23  Mt 13,1-23  


 


“La mia Parola non ritornerà a me, senza avere operato ciò che desidero”


 


Tra l’uomo e il creato c’è  un rapporto di solidarietà, non di dominio, poiché tutto è di Dio.


“Dalla grandezza e bellezza delle creature, per analogia, si conosce l’autore.” (Sapienza 13,1-5)


In estate, il contatto con la natura, può aiutarci a ritrovare noi stessi e il nostro equilibrio interiore. Da qui, la contemplazione che è la grande alleata della sana ecologia.


Il Vangelo di oggi ci parla della Parola di Dio con l’immagine del seme, largamente sparso dal seminatore (Gesù) perché possa dare frutto. Nella contemplazione e meditazione sono necessari tre passaggi:  saper ascoltare, saper riflettere e infine mettere in pratica ciò che abbiamo compreso con il cuore.

Nel contemplare la bellezza della creazione, occorre specchiarci in essa  fissando lo sguardo sulla Parola di Dio, che è come un sostare a lungo davanti allo specchio. “Ruminando” la Parola ne potremo estrarre tutti gli elementi nutritivi necessari a conoscere noi stessi nella verità, a conoscere il volto di Dio e il suo progetto d’amore su di noi. Sentiremo che il fuoco dell’amore di Dio si accende e diventa carità in noi, cioè necessità di mettere in pratica ciò che Egli ci suggerisce. Solo questo può salvare le nostre anime: quanto intensamente avremo amato senza chiedere il contraccambio.  

Lettura per Venerdì 18/07/2008

DOMENICA 20 LUGLIO   A


 


Rito romano  Sap 12,13.16-19  Rm 8,26-27  Mt 13,24-45


Rito ambrosiano Sap 12,13.16-19  Rm 8,26-27  Mt 13,24-45


 


 


Tu sei buono, Signore, e ci  perdoni.


 


La preghiera cristiana è il grido o il dialogo del figlio con il proprio Padre dal quale si sente amato. E’ libera e fiduciosa: sa che il Padre, anche se padrone della forza, giudica con mitezza e concede il pentimento perché il suo stile è l’indulgenza, desidera solo salvare i suoi figli. La preghiera è dentro di noi, è lo Spirito stesso di Cristo che abita in noi,  che intercede per noi presso il Padre. A volte capita di sentirci incapaci di pregare, perché siamo schiavi della dissipazione e dell’attivismo frenetico. Basterebbe liberare il cuore perché la vena della preghiera, come acqua sorgiva, tornasse a zampillare. Ci stordiamo di chiacchiericcio, di musica alienante, di confusione, di miti: è la zizzania , il nemico, che cerca di soffocare la fede. Dobbiamo farci aiutare dalla grazia divina a liberarci dai lacci della zizzania che cercano di soffocare la nostra spiritualità, ben sapendo che Gesù, in una delle sue parabole, afferma che la zizzania sarà sradicata solo alla fine, quando il grano maturo sarà raccolto per l’eternità.   



Lettura per Venerdì 25/07/2008

DOMENICA 27 LUGLIO    A


Rito romano  1Re 3,5-7  Rm 8,28-30  Mt 13,44-52


Rito ambrosiano  1Re 3,5-7  Rm 8,28-30  Mt 13,44-52


 


“Noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio”


 


Le letture di questa domenica ci parlano di ciò che vale davvero ai fini della vita eterna. Salomone, futuro re d’Israele, ha saputo chiedere ciò che è giusto al Signore:  il discernimento per conoscere la giustizia e saper governare il suo popolo.  San Paolo ci parla di ciò che siamo chiamati ad essere dal Padre nostro: immagine del Figlio suo Gesù Cristo. Il Vangelo ci parla di una perla preziosa, un tesoro nascosto che non è altro che Gesù stesso. E’ lui la nostra salvezza,  e il rischio supremo di ciascuno di noi è il non comprenderlo in tempo,  e fallire il motivo per cui siamo stati chiamati alla vita in questo mondo.



Lettura per Venerdì 05/09/2008

 MARIA,  MADRE DEL BUON CONSIGLIO.


 


Vengono a te le ragazze


che vanno in fermento, con l’ansia,


prima del bianco germoglio,


e le spose, con il primo tormento


e i ragazzi grandi,  quando bruciano d’orgoglio.


Le nostre madri vengono a te, Maria,


con il cuore trafitto dalle sette spade,


l’anima in pena, i cuori in agonia:


scorre il dolore da tutte le contrade.


Tutti vogliono la tua parola buona,


il latte del tuo seno dolce, materno;


la tua parola suona dentro i cuori


come musica eterna.


B. Marin


 


DOMENICA  7 SETTEMBRE   A


Rito romano Ez 33,7-9  Rm 13,8-10  Mt 18,15-20


Rito ambrosiano  Ez 33,7-9  Rm 13,8-10  Mt 18,15-20


 


La carità non fa alcun male al prossimo


 


Il Signore, che pure è  misericordia infinita, ci chiede di avvertire il fratello che sbaglia: in caso contrario ci renderà responsabili dell’iniquità  del fratello. Ce lo ribadisce con le parole del Vangelo che ci insegnano come procedere nella correzione fraterna, cioè non lasciando nulla di intentato: dapprima parlare  fra te e lui solo, poi con due o tre testimoni, poi all’interno della comunità e se non ascolta, possiamo ritenerci esonerati dall’ obbligo della comunione fraterna. “Buonismo” non è uguale a essere persone di pace: infatti il Vangelo (cfr. Mt.10,14) dice che quando la pace offerta non è accolta, si può desistere, persino scuotendo la polvere da propri piedi (soprattutto per non perdere tempo con chi vuole distogliere dall’impegno a diffondere il Regno di Dio). Del resto  ( cfr. Mt. 10,34) vi sono nel Vangelo  altre  parole di Gesù,  il quale  avverte i discepoli quando dice“Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare la pace, ma una spada. Sono venuto infatti a separare il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera: i nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa.” C’è da ritenere che Gesù volesse dire che chi  mette Dio al primo posto nella propria vita, può rendere gelosi i familiari, e la relazione con questo concetto  si trova quando Egli afferma che “i  suoi parenti sono coloro che fanno la volontà del Padre suo”. Di fatto, non è né la diplomazia né la trattativa che possono portare pace: solo con l’aiuto dello Spirito Santo  si costruisce la comunione e la comunità, sia essa familiare che  ecclesiale.    



Lettura per Venerdì 12/09/2008

DOMENICA 14 SETTEMBRE   A


Rito romano Sir 27,33-28,9  Rm 14,7-9  Mt 18,21-35


Rito ambrosiano Nm 21,4-9  Fil 2,6-11  Gv 3,13-17 


FESTA DELL’ESALTAZIONE DELLA SANTA CROCE


 


Sei Tu, Signore, la nostra salvezza.


 


 


La croce di Gesù ci dice che non c’è salvezza senza sacrificio: è la via per i cristiani, i credenti, per tutti gli uomini. Ma la sofferenza non è connaturale all’uomo, specialmente rispetto al “tutto facile” della cultura contemporanea: la croce non è più “conosciuta e riconosciuta” come simbolo di salvezza, anzi ne viene contestata la presenza perfino nei luoghi pubblici  eppure il Vangelo di oggi ci ricorda che “Dio ha mandato il Figlio nel mondo non per condannarlo, ma perché si salvi per mezzo di Lui”. Dovremmo imparare a riconoscere la Croce come strumento di una salvezza che è superiore a ogni sforzo umano per conquistare la felicità: la gioia piena è soltanto in Dio.


Il Vescovo Fulton J. Sheen ha scritto questa preghiera che desideriamo condividere con quanti vivono la sofferenza.


 


NON SCENDO DALLA CROCE


Ero uscito di casa


per saziarmi di sole.


Trovai un uomo


che si dibatteva


nel dolore della crocifissione.


Mi fermai e gli dissi:


“Permetti che ti aiuti?”


Lui rispose:


“Lasciami dove sono.


Non scendo dalla croce


fino a quando, sopra,


vi spasimano i miei fratelli,


fino a quando,


per staccarmi,


non si uniranno tutti gli uomini”.


Gli dissi:


“Che vuoi che io faccia?”


Mi rispose:


“Va’ per il mondo


e dì a tutti coloro


che incontrerai


che c’è un uomo


che aspetta


inchiodato sulla croce.”



Lettura per Venerdì 19/09/2008

Rito romano Is 55,6-9  Fil 1,20c-27a  Mt 20,1-16


Rito ambrosiano Is 55,6-9  Fil 1,20c-27a  Mt 20,1-16


 


Il Signore è vicino a chi lo invoca


 


San Paolo apostolo raccomanda “comportatevi in modo degno del Vangelo di Cristo”.


Il profeta Isaia sollecita l’empio ad abbandonare la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri. E’ un forte invito alla conversione, perché il Signore non si stanca di perdonare chi si pente. Tuttavia è necessario che l’uomo cerchi il Signore mentre si fa trovare e lo invochi mentre è vicino e noi sappiamo che Lui è vicino proprio nei momenti di maggiore sofferenza. Per chi soffre è difficile credere che  Dio gli sia vicino, ma le Scritture ci ricordano che i pensieri di Dio non sono i nostri pensieri. Il Vangelo di oggi ci parla di un padrone di casa che pagò della stessa moneta chi aveva lavorato poco e chi aveva lavorato tanto e a chi contestava questo trattamento come f un’ingiustizia il padrone disse : “Amico, io non ti faccio torto. Sei invidioso perché io sono buono?”. Come risulta da questo racconto, la visione umana della vita esigerebbe un equilibrio tra il dare e l’avere. Ma il nostro Dio è spinto dalla forza dell’amore che accoglie e perdona anche chi lo riconosce all’ultimo istante e questo dovrebbe farci provare la gioia di essere cristiani.



Lettura per Venerdì 26/09/2008

Rito romano  Ez 18,25-28  Fil 2,1-11  Mt 21,28-32


Rito ambrosiano  Ez 18,25-28  Fil 2,1-11  Mt 21,28-32


 


Ricordati, o Dio, del tuo amore


 


Le letture di oggi richiamano la libertà e la responsabilità personali nel piano di salvezza; tuttavia dove non  arriviamo noi, a causa della nostra fragilità, ci viene incontro la misericordia di Dio. L’amore di Dio si fonda su criteri diversi dai nostri perché Egli è sempre pronto a riabilitare chi si pente. Gesù dice “I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio” probabilmente perché non si ritengono dei giusti e  ammettono i loro peccati,   rispondono all’appello di conversione. Anche la nostra storia può essere caratterizzata da cambiamenti e i “no” iniziali possono diventare dei “sì” a Dio che chiama ad amarlo e ad amarci.



Lettura per Venerdì 03/10/2008

 MARIA,  MADRE DELLA FAMIGLIA UMANA.


 


Il giubileo di Lourdes, nel 150° anno delle apparizioni,  si conclude nella solennità dell’Immacolata Concezione, l’8 dicembre 2008.


 


Maria ha accolto Gesù con fede


e l’ha dato al mondo con amore.


Questa è anche la nostra vocazione


e la nostra MISSIONE:


accogliere il Cristo nella nostra vita


e darlo al mondo,


“affinché grazie a Lui


il mondo sia salvato”.


Benedetto XVI


 


DOMENICA  5 OTTOBRE   A


Rito romano Is 5,1-7  Fil 4,6-9  Mt 21,33-43


Rito ambrosiano  Is 5,1-7  Fil 4,6-9  Mt 21,33-43


 


 


La vigna del Signore è il suo popolo


 


Con l’ allegoria della vigna,  Gesù illustra come spesso i profeti vengano perseguitati, anche dai loro stessi familiari. Eppure l’invito mosso quest’anno per la missione è “Famiglia, diventa anima del mondo!” Come lo fu la santa famiglia di Nazareth. Gesù, il figlio del Padrone della vigna, venne ucciso. Fu una vittoria di Pirro. Infatti “la pietra scartata dai costruttori, è diventata testata d’angolo” Pietra d’inciampo per coloro che hanno intenzione di mettersi contro i progetti di Dio.  Anche in famiglia, quando Gesù non è amato al di sopra di tutto, può emergere la necessità da parte del “discepolo”di esprimere un rigetto pedagogico non definitivo verso i familiari che dubitano dell’opera dello Spirito Santo e indugiano in critiche, pretesto per giustificare loro stessi. Misteriosamente questa spada che sembra tagliare la rete dei rapporti, “Che cosa dovevo fare di più che non ho fatto?” dice il Signore,“darò in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo” così da consentire ad altri, estranei alla famiglia, di avvicinarsi al Vangelo e di produrre ancora salvezza.


Anche l’Apostolo Paolo ebbe a soffrire molto per il rifiuto di Gesù da parte dei suoi consanguinei secondo la carne. Pur amando straordinariamente “le pecore perdute”, egli volse le sue attenzioni ai pagani. E il Regno di Dio si aprì per molte persone che, diversamente, non avrebbero conosciuto Cristo Signore.    



Lettura per Venerdì 10/10/2008

DOMENICA 12  OTTOBRE   A


Rito romano Is 25,6-10a  Fil 4,12-14.19-20  Mt 22,1-14


Rito ambrosiano Is 25,6-10a  Fil 4,12-14.19-20  Mt 22,1-14


 


 


Tutto posso in Colui che mi dà forza.


 


Ancora una parabola : il Re ha preparato un banchetto, manda a chiamare gli invitati che rifiutano. Il Re decide allora di sostituire quegli invitati con altri e dice ai servi “andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, invitateli…”


L’evangelista Matteo esamina i motivi per cui i primi invitati non si curarono dell’invito “andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari” L’evangelista Luca dettaglia con più precisione “ devo andare a vendere…devo andare a provare….ho preso un impegno, non posso venire…tutti hanno qualcosa di urgente da fare….ma dei beni promessi da Dio, la vita eterna, non si curano. Eppure le Scritture ricordano “che giova all’uomo guadagnare anche il mondo intero se poi perde la sua anima?”


Ne abbiamo sempre tante di cose urgenti da fare! ma sono contingenti, non essenziali, come lo stare con Gesù e ascoltarlo, così come fece Maria sorella di Marta che si affaccendava nei servizi, trascurando la parte migliore,cioè  l’amicizia di Gesù.


Quando si perde Dio, il fallimento di una vita è radicale, perché lo scopo per cui si è al mondo è rendersi conto che Dio ci ama, vuole donarci il massimo della felicità e che per amore nostro si fa mendicante alla porta del nostro cuore per domandare la nostra libera risposta d’amore. Intanto, distratti e incoscienti,  lasciamo che  la vita passi a rincorrere le piccole faccende da sbrigare.



Lettura per Venerdì 17/10/2008

DOMENICA 19  OTTOBRE   A


 


Rito romano Is 45,1.4-6  1Ts 1,1-5b  Mt 22,15-21


Rito ambrosiano Bar 3,24-28  2Tm 2,19-22  Gv 10,22-30


 


A te,  Signore, la potenza e la gloria


 


Il profeta Isaia ricorda che il Signore afferma “Io sono il Signore, non ce n’è altri”


E il Vangelo di oggi ricorda la frase lapidaria di Gesù “ Date a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio”


Troppe volte l’avidità, l’avarizia (che sono vizi capitali) ci portano a volere tenere per noi il massiamo dei beni materiali, giustificando il nostro comportamento con “governo ladro!” Le tasse sono da pagarsi al governo come obbligo di coscienza, specialmente  se questo  opera secondo Dio e ridistribuisce equamente ai cittadini ciò che riceve;  il Regno di Dio, invece,  non è di questo mondo e cammina su una lunghezza d’onda diversa.


Ai cristiani è richiesto, sempre secondo coscienza,  di “obbedire a Dio, piuttosto che agli uomini” perché sono chiamati ad essere  l’anima, il sale del mondo. “Ma se il sale perde il suo sapore, serve solo ad essere calpestato dagli uomini”



Lettura per Venerdì 24/10/2008

DOMENICA 26  OTTOBRE   A


Rito romano  Es 22,20-26  1Ts 1,5c-10  Mt 22,34-40


Rito ambrosiano Es 22,21-27  1Ts 1,5c-10  Mt 22,34-40


 


 


Ti amo, Signore, mia forza


 


“Amerai il prossimo tuo, COME te stesso” Metro infallibile per scoprire se e come amiamo il nostro prossimo. Ebbene: Io desidero per me il bene sommo, la santità, la vita eterna presso Dio? Se lo desidero per me, lo desidero anche per te. L’amore deve essere vero, senza finzioni. A volte confondiamo gli effetti dell’amore, che sono le opere per aiutare il prossimo: ma prima della beneficenza viene il voler bene col cuore.


La carità esteriore non è sufficiente. La nostra preoccupazione prima, quando amiamo,  è puntare a far scoprire all’altro la sua dignità di figlio di Dio, non “di povero Cristo”.


Sogniamo un mondo riconciliato, ma ciò si può realizzare quando cade ogni maschera,ogni finzione, ogni opportunismo e ci sapremo guardare e amare da veri fratelli. Questo è tutto il Vangelo di Gesù.  



Lettura per Venerdì 31/10/2008

Riflessioni spirituali novembre 2008


 


 


Raccoglimi, Signore,


da tutte le distrazioni,


raccoglimi nel tuo amore.


Prendimi, Signore,


da tutte le solitudini,


prendimi nel tuo amore.


Animami, stimolami,


fammi conoscere


in ogni istante,


cosa vuoi da me.


Desidero solo


esserti fedele,sempre.


 


 


Sabato 1 novembre   A


FESTA DI TUTTI SANTI


 


Rito Romano Ap 7,2-4.9-14  1Gv 3,1-3  Mt 5,1-12


Rito Ambrosiano Ap 7,2-4.9-14  1Gv 3,1-3  Mt 5,1-12


 


Beati i puri di cuore perché vedranno Dio 


 


San Paolo ci rassicura “le sofferenze del tempo presente non sono paragonabili alla gloria futura che sarà rivelata in noi.”


Gesù ha promesso la Risurrezione a chi crede in Lui. Noi lo contempleremo insieme, perché lo scopo per cui il Verbo si è fatto carne è quella di salvare dal degrado e di non perdere nulla e nessuno di ciò che il Padre gli ha affidato. Ricordiamo la pecorella smarrita,la dramma perduta, il Figlio prodigo, l’invito a Matteo e a Zaccheo, la Maddalena,la promessa al ladrone pentito….quante le occasioni per scoprire nel Vangelo un Dio ricco di misericordia.


Oggi,la Chiesa si associa alla misericordia del Suo Signore, offrendo l’indulgenza plenaria ai defunti per i quali i viventi intendono chiederla (alle solite condizioni)



Lettura per Domenica 02/11/2008

Domenica 2 novembre   A


COMMEMORAZIONE DEI FEDELI DEFUNTI


 


Rito romano Gb 19,1.23-27  Rm 5,5-11  Gv 6,37-40


Rito ambrosiano Gb 19,1.23-27  Rm 5,5-11  Gv 6,37-40


 


Sono certo di contemplare il Signore nella terra dei viventi


 


Noi saremo salvati mediante la vita di Cristo, anche se sono duri da superare i tempi del silenzio di Dio, quando viviamo l’esperienza della morte o dei nostri cari o quando la viviamo sulla nostra pelle.


Oggi vorrei suggerire una preghiera per i defunti, un po’ insolita “L’eterna vita nuova, felice, eterna, dona ai nostri cari o Signore. Splenda in essi il Tuo amore luminoso, come da te promesso. I nostri cari, che ci hanno preceduti, possano essere inviati da Te per un servizio a noi che ancora percorriamo  le strade del mondo, e ci offrano l’orientamento per conseguire  il bene più grande che sei Tu, Signore. Così sia.”



Lettura per Venerdì 07/11/2008

Domenica 9 novembre   A


 


Rito romano Sap 6,12-16  1Ts 4,13-18  Mt 25,1-13


Rito ambrosiano Ez 34,11-12.15-17  1Cor 15,20-26.28  Mt 25,31-46


 


 


E’giunto il momento in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità.


 


Rivendicare il diritto di adorare Dio in ogni luogo e in ogni momento, trasformare ogni tempo in occasione di crescita spirituale, riflettere sul dono ricevuto con la stessa vita umana, cioè quello di diventare “immagine e somiglianza di Dio” e con il successivo dono dello Spirito camminare per far emergere dalla nostra sostanza informe,la forma perfetta che siamo chiamati ad essere: santi!


Sappiamo che  il padre della menzogna continua ad ingannarci, tenta di  distoglierci, di confonderci. Noi  ci rendiamo conto che tantissime persone hanno come noi sete di verità e di amore, ma non sanno staccarsi con il cuore da ciò che è contingente e che viene conservato in cisterne screpolate, incapaci di contenere il vino nuovo del tuo Santo Spirito.


O Dio, eterno e grande, esercita violenza su di noi, spacca le nostre cisterne screpolate,metti a nudo il nostro cuore, fatti riconoscere, dacci da bere la tua acqua viva che zampilla per la vita eterna.



Lettura per Venerdì 14/11/2008

Domenica 16 novembre   A


 


Rito romano Pr 31,10-13.19-20.30-31  1Ts 5,1-6  Mt 25,14-30


Rito ambrosiano- I Avvento Is 24,16b-23  1Cor 15,22-28  Mc 13,1-27


 


Beato chi è scelto e l’Amore di Dio trova una risposta


 


Il Signore ha fiducia totale e desiderio di comunione per i suoi collaboratori, che chiama a sostituirlo come fosse Lui stesso ad operare. La sfida della nostra vita è quella di usare bene le possibilità che abbiamo, il nostro potenziale di umanità che dobbiamo impegnarci a far crescere con l’aiuto di Dio. Chi ha paura a lanciarsi nel cammino dell’amore, sotterra i talenti che Dio gli ha affidato. Il Vangelo ci dice  che nel giorno del giudizio questi sarà trattato da “servo malvagio.” Non dormiamo dunque, ma vigiliamo.



Lettura per Venerdì 21/11/2008

Domenica 23 novembre    A


 


Rito romano Ez 34,11-12.15-17  1Cor 15,20-26.28  Mt 25,31-46


Rito ambrosiano  II di Avvento  Lc 24,1-8  Is 51,7-12  Rm 15,15-21  Mt 3,1-12


 


Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla.


 


Il Signore è un pastore buono, sempre pronto a cercare la pecora perduta, ad accogliere, a fasciare, a proteggere. L’amore, quando è disinteressato e generoso, è in sintonia con l’Amore di Cristo che predilige i piccoli, gli umili,


quelli che non si ritengono sapienti, i malati, gli anziani, chi sa chiedergli protezione, perché riconoscono la caducità della vita terrena, riconoscono di essere “servi inutili” anche quando compiono il loro dovere, sono consapevoli che senza Dio non si può fare nulla di buono. Sentono la necessità di aggrapparsi alla mano potente di Dio che conduce per il giusto cammino.



Lettura per Giovedì 27/11/2008

Domenica 30 novembre 


 


Rito romano  I di AVVENTO   B  Is 63,16-17.19; 64,1-7  1Cor 1,3-9  Mc 13,33-37


Rito ambrosiano III di AVVENTO Gv 20,1.8 Is 51,1-6  2 Cor 2,14-16  Gv 5,33-39


 


Signore, se tu squarciassi i cieli e scendessi!


 


Il profeta Isaia esprime questo desiderio che nel Natale si realizzerà.


L’incarnazione del pensiero di Dio, esprime il valore che Dio dà alla vita umana, tempio e dimora della Trinità quando essa si lascia trasformare, come dice il profeta “Signore, tu sei nostro padre, noi siamo argilla e tu colui che ci plasma, noi siamo opera delle tue mani” Nessun dono di grazia ci manca se lo chiediamo al Padre nella preghiera,  poiché Egli fa tanto per chi confida in Lui. Ma proprio perché è Padre ci mette in guardia “Vegliate!” come dire “diffidate di chi è lupo sotto le vesti di agnello! Non permettete ad alcuno di rovinare la vostra vita, poiché io abito in essa, non inseguite miraggi che fanno perdere l’orientamento. Io mi sono fatto come voi proprio perché possiate diventare come me.”    



Lettura per Lunedì 01/12/2008

Riflessioni spirituali dicembre 2008


 


 


ALL’ IMMACOLATA CONCEZIONE


 


Immagine e somiglianza di Dio,noi


Tu, più di tutti, unica.


Tu, concepita per essere Madre


del Cristo


e di ogni credente che tende


all’abbraccio


misericordioso del Padre.


Tu, donna così libera e forte


da consegnarti docilmente a Dio.


Donna del silenzio, dell’ascolto,


della preghiera


fatta di relazione d’amore con l’amato.


Tu, donna di carattere:


con la forza di resistere


ad ogni svolta della tua strada dura,


anche quando l’orrore delle tenebre


nascondevano il sole


mentre tuo Figlio, urlando,


moriva sulla croce.


Giglio purissimo,


icona della donna senza macchia,


discepola del tuo Figlio


posto in una greppia appena nato.


Egli  vero Dio, creatore del mondo,


e redentore dell’uomo,


disceso dalle altezze infinite dell’onnipotenza


per farsi piccolo e indifeso


bisognoso di tutto,


dipendente da una famiglia


dalla quale si è lasciato proteggere,


accompagnare.


Sapesti lasciarlo libero


di svolgere il compito per il quale era venuto:


essere via, verità, vita: luce del mondo.


Adele


 


 


Sabato 6 dicembre  Rito Ambrosiano


FESTIVITA’di Sant’Ambrogio


Sir 44,16-17.19-20.23  45,1-4.15-16  1 Cor 4,1-5  Gv 10,11-16


 


Beato Te, Ambrogio, che hai trovato il tuo pascolo verde!


 


Eri un notabile, potevi ritenerti soddisfatto. Invece hai “lasciato”


per annunciare a tutti il Regno dei Cieli, perché gli operai di Cristo non sono mai abbastanza per radunare le pecore senza pastore.   



Lettura per Sabato 06/12/2008

Domenica 7 dicembre  B


 


Rito romano II DI AVVENTO


Is 40,1-5.9-11  2 Pt3,8-14  Mc 1,1-8


Rito ambrosiano IV di AVVENTO


Mt 28,8-10  Is 16,1-5  1Ts 3,11-4,2  Mc 11,1-11  Lc  19,28-38


 


Davanti al Signore un solo giorno è come mille anni


 


Un giorno solo di vita in più può essere sufficiente per avere il tempo di pentirsi. Questo vuole il Signore, che nessuno si perda.


Preparare in questo Avvento la venuta del Signore nel nostro cuore, significa uscire dalla storia: basta con la frenesia dei regali, le cene e i pranzi che


prendono il sopravvento sulle priorità spirituali. In fondo tutto questo non  è  che un modo per esorcizzare la morte e le difficoltà dei rapporti interpersonali. A Natale tutti sembrano essere buoni. Ma il cosiddetto ‘buonismo” ovvero concedere sempre all’altro ciò che lui vuole, è l’esatto contrario del bene comune, perfettamente indicato da Gesù: ‘ama il prossimo tuo come te stesso’ (Mt 19/16-19). Tale precetto evangelico ci conferma che non possiamo voler bene agli altri se prima non amiamo noi stessi.  Le stesse nenie antiche e tradizionali, che ridondano le liturgie e le feste caserecce, creano l’atmosfera del “buonismo” a basso costo. Almeno per gli adulti.

Beati quei bimbi, dal cuore pulito, che ascoltano incantati la storia del Natale, del Signore che deve venire.

Lettura per Sabato 06/12/2008

Lunedì 8 dicembre


FESTA IMMACOLATA CONCEZIONE VERGINE MARIA


 


Abbiamo contemplato, o Dio, le meraviglie del tuo amore.


(Salmo 45) Dio è per noi rifugio e forza,


aiuto infallibile si è mostrato nelle angosce.


 


Rito Romano Gen 3,9-15.20  Ef 1,3-6.11-12  Lc 1,26-38


Rito Ambrosiano Gen 3,9-15.20  Ef 1,3-6.11-12  Lc 1,26-38


 


Nulla è impossibile a Dio. Lo spirito Santo scenderà su chi lo domanda con fede e con la disponibilità all’ “ECCOMI” come Maria.  Ella ebbe fede e concepì il Verbo in cui aveva creduto, Creatore e Signore della sua stessa madre, e insieme uomo perché nato da donna, da Maria che è una creatura umana. Dovremmo gioire,  quando accettiamo per averlo compreso l’Amore che Dio ha per noi, per diventare a nostra volta luci festose, amore fecondo per il mondo, che genera novità di vita e consente che il Signore si incarni nelle storie degli uomini.



Lettura per Venerdì 12/12/2008

Domenica 14 dicembre   B


 


Rito romano  III DI AVVENTO


Is 61,1-2a.10-11  1Ts 5,16-24  Gv 1,6-8.19-28


Rito ambrosiano V DI AVVENTO


Gv 21,1-14 Is 11,1-10 Eb 7,14-17.22.25  Gv 1,19-27a 15c 27b-28


 


 (Salmo 79) Dio, guarda dal Cielo e vedi, visita questa vigna ,


proteggi quello che la tua destra ha piantato.


 


Colui che ci chiama è degno di fede, porterà a compimento la Sua opera in noi,   farà sì che ci conserviamo irreprensibili nello spirito, nell’anima e nel corpo, sarà il nostro consolatore. Ciò farà di noi persone liete, capaci di contemplazione, in grado di vagliare ciò che è buono da ciò che non lo è, capaci di seminare speranza dove incombe la disperazione, perché i pensieri di Dio non sono i nostri pensieri e a volte ad un male segue un bene maggiore  e impensabile prima.



Lettura per Venerdì 19/12/2008

Domenica 21 dicembre    B


 


Rito romano IV DI AVVENTO


2Sam 7,1-5.8b-12.14.16  Rm16,25-27  Lc 1,26-38


Rito ambrosiano VI DI AVVENTO Divina Maternità della B.V.Maria


Gv 20,11-18  Is 62,10-63,3b  Fil 4,4-9  Lc 1,26-38a


 


Dio solo è sapiente


 


Che consolazione sentire il Signore che promette al profeta Davide.”La tua casa e il tuo regno saranno saldi davanti a me, il tuo trono sarà reso stabile per sempre” “Io susciterò un tuo discendente e renderò stabile il suo regno”


Naturalmente parlava del Figlio Gesù, detto anche figlio di Davide. Questa promessa, sarà anche per noi? Invochiamo la fede che fu di Abramo e che per la fede ottenne una discendenza.



Lettura per Martedì 23/12/2008

Giovedì 25 dicembre


NATALE DEL SIGNORE


Rito Romano Is 52,7-10  Eb 1,1-6  Gv 1,1-18


Rito Ambrosiano Is 8,23b-9,6a  Eb1,1-8ª  Lc 2,1-14


 


Oggi è nato…….Come sono belli sui monti, i piedi del messaggero….


 


Il Verbo eterno, irradiazione della gloria e impronta della sostanza  di Dio,  prende “forma umana” per cominciare così l’opera della nostra salvezza e renderci immortali: questa la relazione profonda tra Dio e l’uomo. Chi di noi, si farebbe passero per salvare dei passeri? Ma a coloro  che lo accolgono, e che hanno domandato e ricevuto l’effusione dello Spirito,  dà il potere di diventare veri figli di Dio, eredi di ciò che possiede il Padre.  Eppure noi siamo solo paglia. Siamo il giaciglio sul quale Gesù si degna umilmente di deporsi per venirci a cercare.


BUON NATALE! E’ l’augurio che porgiamo a tutti perché insieme, da veri fratelli in Cristo, possiamo gioire di questa relazione speciale che dà un senso nuovo al nostro esistere e nella cui eredità vi è ogni nostra possibilità di salvezza.



Lettura per Venerdì 26/12/2008

Domenica 28 Dicembre 


 


Rito romano


Gen 15,1-6  21,1-3  Eb 11,8.11-12.17-19  Lc 2,22-40


Rito ambrosiano


Gv 20,11-18  Ger 31,15-18.20  Rm 8,14-21  Mt 2,13b-18


 


Il Signore è fedele sempre


 


Maria e Giuseppe per la loro fede ebbero in dono Gesù.  Egli accettò umilmente  il ruolo di figlio di genitori terreni. Per questo la famiglia di Nazareth è di esempio per ogni famiglia, specialmente per ogni famiglia che voglia definirsi cristiana e che dovrebbe essere luogo di maturazione nella fede e di crescita reciproca, in vista di una società più umana.



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