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Lettura per Domenica 03/01/2010

Lettura per Domenica 03/01/10        C

Rito Romano  
Rito Ambrosiano 
 
Il verbo si fece carne e pose la sua dimora in mezzo a noi
 
Quando professiamo la nostra fede 
diciamo queste parole circa la natura 
di Gesù 
<<Dio da Dio, Luce da Luce, 
Dio vero da Dio vero… generato non
creato della stessa sostanza del Padre>>.
L’apostolo Giovanni nel suo 
Vangelo Cap 1 esprime lo stesso concetto
con espressione alata 
<<In principio era il Verbo, e il Verbo 
era presso Dio e il Verbo era Dio. 
Egli era, in principio, presso Dio: 
tutto è stato fatto per mezzo di Lui… 
in Lui era la vita…>>
Gesù dirà di se stesso 
<<Io sono la via, la verità, la vita>>.
Cristo: soffio che da vita al nostro 
spirito, pensiero che dà vita alla 
nostra mente, amore che da vita ai 
cuori purificandoli e sciogliendone 
la durezza, verbo che semina futuri, 
orienta, illumina, indica strade.
Facciamo che l’anno nuovo ci conduca 
sul suo cammino.


Lettura per Mercoledì 06/01/2010
LETTURE  MERCOLEDì 6 GENNAIO 2010     C
EPIFANIA DEL SIGNORE  
Rito Romano
Rito Ambrosiano
 
Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.
 
Tutte le genti sono chiamate a condividere,
la stessa promessa di vita eterna
guadagnataci da Cristo, fatto uomo perché ogni
uomo, di ogni condizione, cultura, terra, 
e di ogni tempo, per opera dello Spirito Santo,
e nell’impegnarsi in un cammino di responsabilità,
possa avere l’eredità che il Padre desidera 
offrire a tutti i suoi figli.
L’icona dei magi che arrivano a trovare Gesù,
camminando nella fede, esprime il significato 
universale della salvezza per ogni uomo che
la invochi come dono gratuito di Dio.  


Lettura per Domenica 10/01/2010
LETTURE DI DOMENICA  10 Gennaio 2010    C
Rito Romano
Rito Ambrosiano 
Benedici il Signore, anima mia.
Per la misericordia di Dio, siamo salvati. Non per le nostre 
opere.
Solo la fede, e per mezzo della potenza dello Spirito, che ci 
fa nuovi, diventeremo capaci di vivere la vita nuova ricevuta
con il Battesimo.
Da quel momento il Padre nostro ci tiene per mano per farci
vivere in comunione con lui, con il cuore e gli occhi spalancati
verso l’orizzonte di Dio.
Se riusciremo a “fare deserto” un po’ ogni giorno per 
ascoltare la Parola che salva, plasma, rinfranca, orienta, 
rinnova, noi saremo davvero creature nuove, gente santa,
 che vince il male con l’amore. 


Lettura per Domenica 17/01/2010
LETTURE DI DOMENICA  17 Gennaio 2010    C
Rito Romano
Rito Ambrosiano
 
 
Dio gioirà per te
 
Le città hanno necessità di convertirsi all’Amore, a Dio Padre
che è Amore, se vogliono essere elevate a una vita dignitosa.
Le famiglie devono ritrovare il senso di Dio nella loro unione 
e nella loro esistenza, se vogliono salvare i loro figli.
Il legame profondo con Cristo aiuta a comprendere i doni 
ricevuti  e a renderli visibili  al servizio dei fratelli: in questo 
modo nasce la civiltà dell’amore.


Lettura per Domenica 24/01/2010

LETTURE DI DOMENICA 24 gennaio 2010  C


 


Rito romano


Rito ambrosiano


 


Ha largheggiato, ha dato ai poveri,la sua giustizia dura in eterno.


 


Il Vangelo del rito ambrosiano di oggi parla del miracolo compiuto da Gesù quando ha moltiplicato i pani e i pesci per sfamare tanta gente.


Dio Padre desidera che anche noi ci facciamo mediatori dei suoi doni, condividendoli con gioia. Dice San Paolo nella 2 lettera ai Corinzi: “Dio ha il potere di far abbondare in voi ogni grazia, perché avendo il necessario in tutto,possiate compiere generosamente tutte le opere buone suscitando molti ringraziamenti a Dio.” La compassione e la tenerezza del Signore, l’amore per ogni uomo, devono trasparire dalla nostra vita perché, chi non lo conosce, possa intravedere il volto del Padre.



Lettura per Domenica 31/01/2010

FESTA DI SAN GIOVANNI BOSCO


Rito Romano
Rito Ambrosiano


La mia bocca annunzierà la tua giustizia.


In questo tempo i saggi affermano che "è emergenza educativa".


Chi meglio di San Giovanni Bosco affrontò così bene questo


problema? Egli certamente fu uomo scelto da Dio, prima che


si formasse nel seno materno. Giovanni Bosco fece tutto
quello che il Signore gli suggeriva, senza paura, muro di bronzo


contro quelli che cercavano di farlo cadere.


La carità, cioè l'amore per i giovani, infuocò tutta la sua vita.


Egli fece intravedere il volto del Padre celeste che è AMORE,


seppe affidarsi e affidare i giovani a Maria santissima.


E'esempio per ogni assistente d'oratorio, per ogni educatore,
per ogni padre, per ogni madre.



Lettura per Domenica 07/02/2010

Letture di DOMENICA  7 febbraio  2010   C


 


Rito Romano


Rito Ambrosiano


 


Gustate e vedete quanto è buono il Signore


 


Dio solo è buono. Dio solo è misericordia infinita e noi, figli suoi, per partecipazione, possiamo avere solo un po’ di quella misericordia nei confronti dei fratelli che incontriamo sul nostro cammino.


Accogliere, servire, donare, perdonare, sono i verbi della misericordia.


E ancora pregare, curare, consolare….no, non siamo in grado di agire costantemente così, nessuno può confidare sulla nostra giustizia, ma soltanto sulla misericordia del Signore che è buono. E’ per i meriti di Cristo che noi otteniamo misericordia e a Lui siamo debitori.


Ciascuno di noi è chiamato alla santità. Vedi San Paolo che prima era un persecutore, un bestemmiatore e un violento. Vedi S. Agostino, che prima di innamorarsi di Cristo, si innamorò di suggestioni vane.Vedi San Francesco, che prima di farsi povero e umile, sognava onori e gloria pur vivendo una vita dissoluta.


C’è speranza per tutti, ma nessuno di noi affermi di essere buono.


Dio solo è buono e la sua misericordia fa scaturire il bene anche dal male.



Lettura per Domenica 21/02/2010

MEDITAZIONE INIZIO QUARESIMA


 


Rito Ambrosiano


Rito Romano (già iniziata)


 


“Conversione è andare controcorrente, dove la “corrente” è lo stile di vita superficiale, incoerente ed illusorio, che spesso ci trascina, ci domina e ci rende schiavi del male o comunque prigionieri della mediocrità morale. Con la conversione, invece, si punta alla misura alta della vita cristiana, ci si affida al Vangelo vivente e personale, che è Cristo Gesù.


 


Cristo è dunque la meta finale e il senso profondo della conversione. È Lui la via sulla quale tutti sono chiamati a camminare nella vita, lasciandosi illuminare dalla sua luce. In tal modo la conversione manifesta il suo volto più splendido e affascinante.


 


Non è una semplice decisione morale, che rettifica la nostra condotta di vita, ma è una scelta di fede, che ci coinvolge interamente nella comunione intima con la persona viva e concreta di Gesù. Convertirsi e credere al Vangelo non sono due cose diverse o in qualche modo soltanto accostate tra loro, ma esprimono la medesima realtà” (Benedetto XVI)



Lettura per Domenica 28/02/2010

RIFLESSIONE  domenica 28 febbraio  


Madre dell'Amore,


facci discepoli fedeli del tuo Figlio,


e come Buoni Samaritani


tutta la nostra vita


diventi servizio d'amore,


anche nel sacrificio.


Amen!



Lettura per Domenica 07/03/2010

LETTURE DI DOMENICA 7 MARZO 2010   C


Rito romano 


Rito ambrosiano


Il nostro esodo pasquale: Dio è Padre di misericordia


La carità, in una parola la “misericordia” che viene dal cuore di Dio.


Un Padre buono che vede le nostre miserie e le nostre sofferenze e decide di intervenire nella storia umana, annichilendo se stesso nel Figlio,  che si fa uomo dei dolori, uomo che ben conosce il soffrire.


E il nostro esodo? Con l’aiuto di Dio, che opera il 99,9 per cento della nostra salvezza, sforziamoci di uscire da noi stessi,


dai nostri egoismi personali, piccolo mondo ottuso che chiede di aprirsi come un bocciolo a primavera. Ricordiamo la parabola del fico sterile: Gesù voleva eliminarlo perché non dava frutti. E noi? Apriamo il nostro cuore, le nostre borse, i nostri occhi e guardiamo all’umanità con gli occhi di Dio. Apriamo le nostre orecchie, e lasciamo che la Parola del


Signore ascoltata e meditata, scenda fino nel profondo delle nostre ossa, sforziamoci di cambiare vita.



Lettura per Domenica 14/03/2010

RIFLESSIONE SULLA PAROLA


 


DOMENICA 14 marzo 2010 C


 


RITO ROMANO E RITO AMBROSIANO


 


"Commosso, gli corse incontro..." /Vedete, com'è buono il Signore!/


 


/ /


 


Tra il cieco nato che riprende a vedere e il ritorno alla casa del Padre


 


del Figlio prodigo, vi è una visione unitaria.


 


Ciechi siamo noi quando non riconosciamo i nostri limiti: se ci convertiamo


 


torniamo a vedere la verità su noi stessi, ci pentiamo e facciamo ritorno alla


 


Casa del Padre che ci attende con amore.


 


Dio è un Padre buono che desidera ogni suo figlio accanto a sé e fa di tutto


 


perché attraverso le esperienze ciascuno rifletta sul senso vero della vita


 


e proietti le proprie intenzioni verso traguardi che parlano di amore ablativo,


 


come quello di Gesù che offre la sua vita per mendicare la nostra salvezza.


 


Grazie, Gesù, del tuo perdono....



Lettura per Domenica 21/03/2010

DOMENICA 21 marzo 2010 C


RITO ROMANO E RITO AMBROSIANO


V di Quaresima


/Grandi cose ha fatto il Signore per noi/


Gesù incontra una delle tante pecorelle smarrite. Rifiuta di giudicarla e rintuzza l'arroganza di chi vorrebbe giudicarla, con le parole "Chi di voi è senza peccato, scagli la prima pietra"


Egli è venuto nel mondo ad offrire la sua vita perché chiunque crede in Lui si converta e viva.


Oggi più che mai è diventato costume ordinario la maldicenza, la condanna, i processi in TV, il dimostrare di detestare le persone per provocarne la morte civile. A prescindere dal dovere di guardarsi prima dentro per scoprire che magari chi condanna ha a sua volta colpe che Gesù chiama "trave nell'occhio"
Dio è carità: se siamo discepoli del Signore, per essere credibili, dobbiamo sforzarci di somigliare al Padre Nostro perché altrimenti rischiamo, senza il valore di riferimento della "carità", di sbagliare la vita, non riuscendo a vedere la verità su noi stessi, sull'uomo, sulla storia, sul mondo.



Lettura per Domenica 28/03/2010

MEDITAZIONE DOMENICA DELLE PALME  2010    C 


 


Rito Ambrosiano


Rito Romano


 


Padre, non sia fatta la mia. ma la tua volontà


 


Questo l’insegnamento di Gesù. “Egli non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio,


ma spogliò se stesso assumendo la condizione di servo” perché volle portare il peso di tutte le nostre colpe. Così gravato di pene morali, in preda a un terrore solitario, nel Getsemani suda sangue ma ha il coraggio di esprimere al Padre la sua obbedienza fino alla morte di croce. Con questa deliberata scelta, Egli è vicino a tutti coloro che soffrono nella carne. Ma il suo coraggio nell’affrontare la passione morale, si trasmette a noi che ci nutriamo di Lui Risorto.. E’il coraggio che ci aiuta a superare le difficoltà, le inimicizie,le violenze, il dolore. Con speranza, continuiamo a camminare nella fede.



Lettura per Domenica 04/04/2010

Per noi che crediamo attendiamo
l’incontro con Gesù Risorto
da qui all’eternità
BUON CAMMINO ANCHE A TUTTI VOI!


Manteniamo viva la scintilla divina
che è dentro ciascuno di noi.


Solamente la fiamma della nostra anima può illuminare la nostra vita e
trasformare la nostra esistenza da soddisfazione ordinaria a rivelazione
appassionata dell’unicità della nostra storia nel mondo.



Lettura per Domenica 11/04/2010

Meditazione domenica 11 aprile 2010 C


Rito Romano Rito Ambrosiano


Rendiamo grazie al Signore perchè è buono


Disponiamoci interiormente a celebrare la Domenica della Divina Misericordia, durante la quale possiamo anche ottenere l'indulgenza plenaria alle solite condizioni ( Confessione, Comunione, Preghiera per le intenzioni del Sommo Pontefice) e partecipando in una chiesa a una funzione in onore della Divina Misericordia, oppure pregando davanti al Santissimo Sacramento almeno il Padre nostro e il Credo, con l'aggiunta di una pia invocazione a Gesù Misericordioso.


Perchè l'indulgenza abbia effetto è necessario avere il cuore totalmente distaccato dall'affetto verso qualunque peccato, anche veniale.


Guardiamo a Gesù Misericordioso. Lasciamoci toccare dal suo amore incondizionato, che lo ha portato a sacrificare la sua vita per donarci la grazia della salvezza, la dignità dei figli di Dio e la gioia del paradiso.


Apriamo il cuore alla gratitudine e alla fiducia. Nessuno ci ama come Gesù. Il suo amore non tradisce, non abbandona, non respinge. Egli attende solo che ci gettiamo fra le sue braccia. Non guarda ai nostri peccati, ma alle lacrime del pentimento,  al desiderio di risorgere e otteremo pace interiore e salvezza eterna .


 


 



Lettura per Domenica 18/04/2010

Meditazione DOMENICA 18 aprile 2010     C


Rito romano e rito ambrosiano


"Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini"


A chi sceglie questo, capita di subire oltraggi.


Pazienza. Chi ha incontrato il Signore, non può voltarsi indietro: nulla ci appartiene e ciò che doniamo in realtà è dono di Dio. Molti pensano che sia follia il consumare così i beni che possediamo per grazia,invece la vita vissuta così è una vita piena in compagnia del Signore, il vivente che dà la forza di andare a celebrare tra gli uomini questo amore fino alla fine.



Lettura per Domenica 25/04/2010

MEDITAZIONE DOMENICA 25 Aprile 2010    C


Rito Romano e Ambrosiano


Le mie pecore ascoltano la mia voce


Gesù conoscelesue pecore perchè è Lui che le ha scelte.


Lo Spirito Santo del Risorto consente alle pecore che appartengono a Gesù di sentire e comprendere la Sua voce misteriosa. E' come se tra Gesù e la pecorella vi fosse una connessione. Sciocchi quelli che non comprendono e con superbia suppongono che i seguaci di Cristo scelgano, agiscano secondo un personale giudizio.  Vi sono questioni che non hanno nulla a che fare con il Cielo; altre invece che non sono altro che ubbidienza alla volontà di Dio. Il discepolo non deve mai farsi scoraggiare da argomentazioni che cercano con malizia di dissuaderlo dal compiere ciò per cui è stato chiamato e scelto. Infatti le Sacre Scritture insegnano che "solo chi persevererà fino alla fine, sarà salvo".



Lettura per Domenica 02/05/2010

MEDITAZIONE LETTURE DOMENICA 2 MAGGIO 2010    C


Rito Romano e Rito Ambrosiano


"Canterò al Signore un canto nuovo,


perchè rinnova ogni giorno la mia giovinezza"


La Chiesa è la depositaria dell'annuncio di "cieli nuovi e terra nuova", della proposta di "uomo nuovo", del "comandamento nuovo", di un "canto nuovo".


Per questo noi sogniamo un mondo nuovo, dove abiti la solidarietà fra gli uomini senza distinzioni; un mondo in cui i giovani siano nella comunità membri vivi, attivi, corresponsabili.


Il progetto di Dio sicuramente non è fallito ed Egli continua a controllare il destino del mondo, sta facendo nuove tutte le cose.


Non distrugge la prima creazione, ma sta preparando un nuovo cielo e una nuova terra. La conclusione della storia del mondo è un sogno: Dio dimorerà per sempre con gli uomini e le cose di prima saranno passate.


Non dobbiamo lasciarci abbattere di fronte all'apparente trionfo del male ma vivere con nel cuore questo messaggio di gioia e di speranza.



Lettura per Domenica 09/05/2010

Meditazioni a letture domenica 9 maggio 2010   C


Rito romano e Rito ambrosiano


"Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto."


Gesù dice fa a noi, con molta chiarezza, una promessa :"Se uno mi ama, osserverà la mia Parola, e il Padre mio lo amerà, e NOI verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui."


Come sentirsi soli, quando si è in tale compagnia?



Lettura per Domenica 16/05/2010

Meditazione letture DOMENICA 16 MAGGIO 2010      C


 


Rito Romano e Rito Ambrosiano


FESTA ASCENSIONE NOSTRO SIGNORE GESU’


 


Ascende il Signore tra canti di gioia


 


L’avventura umana di Gesù è conclusa con la sua ascensione al Padre, dove tutti ci ritroveremo, dopo averci promesso la discesa dello Spirito Santo che abbiamo ricevuto con il Battesimo.


Questo dono ci consente di guardare il cielo, avendo i piedi per terra.


Il nostro Signore è fedele, mantiene le promesse, si è misurato con la croce. Anche a noi, suoi discepoli, è chiesta fedeltà nella prova e nel dolore, nella fatica e nella gioia per tutti i nostri giorni. Siamo stati creati a immagine di Dio, siamo stati redenti dalle piaghe di Gesù.

A noi che viviamo nel tempo dello Spirito è chiesto coraggio e discernimento nell’affrontare da protagonisti le sfide epocali che ci si presentano a cominciare dall’emergenza educativa dei giovani, che forse è problema più grave dell’emergenza economica.

Lettura per Domenica 30/05/2010

Meditazione letture DOMENICA 30 maggio 2010  C


Rito Romano e rito Ambrosiano


O Signore nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra!


L'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori, per questo osiamo varcare la soglia del mistero circa la Santa Trinità: non per spiegarla, ma per adorararla nel silenzio del cuore. Amando Dio e il prossimo, diciamo con le nostre opere dell'amore che Dio non è solo, ma è Trinità, unione di persone divine che abbraccia anche noi.



Lettura per Domenica 06/06/2010

MEDITAZIONE SU LETTURE DOMENICA 6 giugno 2010   C


Festa del SS. Corpo e Sangue di Gesù


 


Rito Romano e Rito Ambrosiano


 


Pane vivo che dai la vita all’uomo, facci vivere di Te


 


Fare la Santa Comunione con il Corpo e il Sangue di Gesù significa accettare il suo invito a identificarci con Lui per donare la nostra vita ai fratelli, come ha fatto Lui. Senza essere avari: che cosa vale la nostra povera vita in confronto alla Sua? L’Eucaristia è pane spezzato  e condiviso tra fratelli,  che non devono però tendere all’accaparramento dei beni. L’amore unisce, non divide.


Dio è amore e soddisfa la nostra fame d’amore senza fare preferenze di persone: se noi ci mettiamo in comunione con Lui, se non siamo bugiardi, la nostra attenzione è rivolta a tutti, a 360 gradi.


Anche il cuore umano è capace di moltiplicare l’amore in mille modi orientandolo verso tutti senza togliere nulla a nessuno. L’egoista non è simile a Cristo, perché vuole tutto per sé solo e sgomita per non consentire ad altri di avvicinarsi alle fonti della salvezza.



Lettura per Domenica 13/06/2010
Meditazioni su letture DOMENICA 13 giugno 2010 C

Rito Romano e Rito Ambrosiano


Solo l’Amore salva

I racconti biblici di oggi ci dicono che a Dio non importala devozione se non è sorretta dalla passione: non cerca giusti, scrupolosi, che si compiacciono di come ritengono essere, ma figli.
Dio preferisce chi sbaglia per troppa passione, piuttosto che chi non sbaglia per tiepidezza.
Anzi, Lui ci dice, che chi è tiepido nella fede e nell’amore, sarà da Lui vomitato.
Il peccato tipico di chi si ritiene giusto perché paga con la moneta sonante delle proprie opere buone
è quello di cercare in quel modo di comprarsi l’amore di Dio. Il dono di Dio, al quale tutto
dobbiamo, è un amore gratuito da accettare e a cui rispondere con altro amore gratuito
Davanti a un Dio che riempie gratis del suo amore è una disgrazia essere pieni di sé.
Il sogno di Dio costituire una comunità di persone che si sono riconosciute peccatori bisognosi di misericordia e di perdono e che avendo sperimentato nella loro vita la tenerezza del Padre, diventano capaci di perdono e di misericordia.
Gli apostoli e le donne accompagnatrici, collaboratrici, benefattrici di Gesù svolgono nei confronti del Cristo e del gruppo degli apostoli un’azione assistenziale: mettono a disposizione i loro beni e il loro lavoro.
La caratteristica comune di queste donne che seguono Gesù è l’esperienza della cura che Gesù si è preso
di loro. Hanno fatto l’esperienza del dono e del perdono: si sono sentite amate e per questo amano. L’amore
si manifesta nel servire l’altro liberandolo dalle sue necessità spirituali e materiali.
E’ questo il piccolo gregge al quale il Padre si è compiaciuto di donare il suo regno (Lc 12,32), perchè hanno saputo ascoltare Gesù stare con lui per amore
Questo “piccolo gregge” si chiama CHIESA e la sua missione è quella di annunciare in opere e parole, l’Amore di Dio che hanno avuto la grazia di sperimentare.


Lettura per Domenica 20/06/2010

Meditazione letture DOMENICA 20 giugno 2010   C


 


Rito Romano Rito Ambrosiano


 


Tu sei il Cristo di Dio


 


Quante volte ci è stato forse chiesto: “ma chi è il Cristo?”


Pietro soltanto seppe dare la risposta esatta. Per  altri, si potrebbe ipotizzare, le risposte potrebbero essere: “Un profeta”, “Il salvatore”, “Il verbo di Dio incarnato”, “Il Risorto”, “L’uomo nuovo della nuova creazione”, “L’agnello di Dio che toglie i peccati del mondo” o “ Il figlio del Padre”. Sarebbero tutte risposte conformi all’essenza di Gesù, uomo-Dio e a ciò che ci dicono le Sacre Scritture.


Egli è Colui che si perde totalmente per dare a noi la vita piena ed eterna. Ma questo lo suggerisce la fede. Chi è in ricerca, si perde nell’analisi delle Scritture, nei ragionamenti filosofici, nel  confronto con altri credo. Noi che siamo stati battezzati in Cristo, ci siamo rivestiti di Cristo ed Egli ci illumina con il Suo Santo Spirito. Sembra continuamente sollecitarci alla speranza “Coraggio! Non abbiate paura: Io ho vinto il mondo”



Lettura per Domenica 27/06/2010

Meditazione letture DOMENICA 27 GIUGNO 2010      C


 


Rito Romano e Rito Ambrosiano


 


Siamo stati chiamati a libertà


 


L’Apostolo Paolo ha ricevuto la grazia di comprendere bene il Vangelo di Gesù.


La libertà che Gesù è venuto a dichiarare per i peccatori, gli schiavi, le donne, i bambini,  in un tempo storico in cui questo non era permesso, lo ha reso inviso a molti, specialmente i benpensanti dell’epoca. Ma Gesù annuncia una libertà profonda, quella dal peccato,  il cui frutto è la morte. Non impone altra legge che quella di amare il nostro prossimo come noi stessi.


La sua è una legge non impositiva, è la legge dell’amore, che sgorga spontaneo come il torrente dalla montagna: è frutto dello Spirito e spinge i cristiani  a mettersi al servizio gli uni degli altri. Vi sono poi chiamate particolari, cui ciascuno è libero di rispondere. Caravaggio ne illustra due molto bene: la conversione di Paolo, caduto da cavallo perché abbagliato dalla scoperta di Dio e la conversione di Matteo la cui principale occupazione era quella di raggranellare denaro. Chi risponde alla chiamata sa di dover sempre, in ogni occasione, preferire il compito di annunciare il Regno di Dio in opere e parole, ” lasciando che i morti seppelliscano i loro morti “.Questa espressione forte è stata pronunciata da Gesù a significare che non vi è opera più grande di quella di far conoscere il Vangelo.  



Lettura per Domenica 04/07/2010

Meditazione letture DOMENICA 4 luglio 2010      C


 


Rito Romano e Rito Ambrosiano


 


Signore mio, Dio mio!


 


L’Apostolo Tommaso riconosce in Gesù il Signore del cielo e della terra, Colui che ha il potere di sconfiggere tutte le dominazioni maligne; questa professione di fede, suggerisce a Gesù la frase che consola noi che stiamo dalla parte di Dio “Beati coloro che senza avere visto, crederanno” Il Signore riserva a chi lo serve il suo amore di Padre e di Madre.


Servire il Signore significa dare il cibo per il corpo e per lo spirito ha chi ha fame.


Tuttavia nessuno può provvedere da solo al bisogno di tanti. L’unico vero Samaritano è Gesù e prima di lasciare la terra, ha istituito la Sua Chiesa, corpo mistico di Cristo, suo prolungamento nella storia umana. Ecco perché la Chiesa è impegnata ad essere buona samaritana in ogni parte della terra. I cristiani che criticano la Chiesa senza conoscere la verità sul bene che semina, giustificano così il loro essere avari nell’obolo domenicale o nell’8 per mille. Se è vero che la Chiesa è fatta da uomini capaci di peccato, è anche vero che la presenza in essa del Cristo Risorto e vivo, la preserva dalla distruzione, la purifica col suo perdono, l’ammaestra col suo Vangelo, la nutre col Suo Corpo e il Suo Sangue, la guarisce con le sue sante piaghe.


Anche noi, come l’apostolo Tommaso, possiamo riuscire ad esclamare davanti alla Chiesa “Mio Signore e mio Dio!” “Aiutami a credere, a sperare, ad amare!”



Lettura per Domenica 11/07/2010
MEDITAZIONI su letture di domenica 11 luglio 2010 C

Rito Romano e Rito Ambrosiano

Signore, da chi andremo?Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il santo di Dio

Come Pietro. Non possiamo che confermare con tutto il nostro cuore questa fede. Tutto il resto passa, tutto è vanità come ci ricordano le Scritture. Noi sappiamo con certezza che il nostro amare, soffrire, operare su questa terra è come l’affannarsi delle rondini per preparare il nido: ma sappiamo anche che noi non stiamo preparando un nido sulla terra ma che il nostro desiderio sarebbe di preparacene uno degno per il Cielo. Noi non abbiamo questo potere perchè la nostra vita tutta intera è nelle mani di Dio che la giudicherà con giustizia e misericordia e Gesù risorto è andato a prepararci un posto affinchè dove Lui è, possiamo essere anche noi. Noi speriamo tanto di ritrovarvi lì tutti gli affetti puri che abbiamo vissuto sulla terra.


Lettura per Domenica 18/07/2010

MEDITAZIONE DOMENICA 18 Luglio 2010     C


 


Rito Romano e Rito Ambrosiano


 


Cristo in noi, speranza della gloria


 


Fare silenzio, un poco ogni giorno per ascoltare Gesù che ci parla. E’ Lui, insieme a Maria sua Madre, l’unico modello di amore incondizionato, guida per la nostra vita, speranza che non inganna.


Ora che siamo in estate, tempo di vacanze, avremo maggiori occasioni per verificare che Cristo ha riconciliato in sé tutte le cose, quelle della terra e del Cielo, dal filo d’erba all’uomo.


Contemplando le meraviglie della natura potremo scorgere le orme del divino, proprio perché abbiamo un po’ di tempo da dedicare all’osservazione del bello per lasciare che i nostri pensieri si elevino verso le realtà sante diventando lode e preghiera.  



Lettura per Domenica 25/07/2010

Meditazioni letture Domenica 25 Luglio 2010    C


 


Rito Romano e Rito Ambrosiano


 


Nel giorno in cui ti ho invocato mi hai risposto


 


Dio - che è il nostro migliore amico – esaudisce le nostre preghiere! Tanto più che noi, per lui, non siamo mai importuni. San Luca ci riporta una serie di insegnamenti di Gesù su come bisogna pregare. Gesù invita innanzitutto a pregare, per qualsiasi richiesta, con fiducia, ed assicura ad ognuno che tutte le preghiere sincere saranno esaudite. Nella prima lettura, il racconto dell’intercessione di Abramo in favore delle città depravate di Sodoma e Gomorra (Gen 18,20-32: 1a lettura) dimostra che i castighi di Dio non sono la conseguenza di una predestinazione irrevocabile. L’intercessione degli uomini che conoscono l’amore di Dio,  è capace di risvegliare la sua misericordia. Questo paradigma ci dice che non è mai inutile pregare, soprattutto se lo facciamo  con passione. Dio ha pietà del nostro tormento, soprattutto se quello che gli domandiamo è vittoria per  l’affermazione del Regno di Dio e si possano salvare molte anime ancora tiepide, dormienti, incapaci di comprendere la profondità e verità della vita.



Lettura per Domenica 08/08/2010
Rito Romano e Rito Ambrosiano

Ascolta, Signore, il povero che t'invoca

"Non essere incredulo, ma credente!" E' ciò che Gesù domanda a ciascuno di noi. Credere nella sua persona,
nella sua Parola, imitare il suo comportamento.
Le letture di oggi ci raccomandano di restare lontani da ogni avidità, perchè ogni bene che possediamo è grazia, è dono di Dio che dobbiamo saper condividere con il prossimo. E cercare sempre di compiere il bene davanti a tutti gli uomini, perchè è solo in questo modo che onoriamo il nostro Padre celeste ed diventa possibile che altre persone si avvicinino al Vangelo di Gesù.

Lettura per Domenica 15/08/2010

FESTA DELL’ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA


 


Risplende la regina, Signore, alla tua destra


 


San Paolo Apostolo ricorda che per mezzo di Cristo verrà la resurrezione dei morti quando Egli avrà ridotto al nulla ogni Principato e ogni Potenza e Forza e abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. L’ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte.


 


Il Vangelo di Luca racconta l’incontro tra Maria e la cugina Elisabetta, entrambe in attesa di un figlio. Maria, iconograficamente spesso rappresentata in modo disincarnato, da questo primo episodio della sua vita di Madre, dimostra di essere una donna coraggiosa e forte benché giovane e umile.


Dimostra la sua fortezza con l’avventurarsi da sola a dorso d’asino per lunghissimi chilometri dal nord al sud della Palestina, allo scopo di mettersi al servizio della cugina in stato di gravidanza avanzata.


La gloria di Dio esplode attraverso il bambino di Elisabetta che nel suo ventre fa una capriola di gioia nel riconoscere il Santo cuginetto nel ventre di Maria.


Elisabetta colma di Spirito Santo esclama: “ Benedetta tu tra le donne!” e Maria esultante in Dio esprime con un canto perenne nei secoli il magnificat, le grandi opere fatte in lei dall’Onnipotente.


Celebriamo oggi il mistero dell’Assunzione: Maria è stata elevata nella gloria in corpo e anima vicino a suo figlio, invincibile con la grazia di Dio sulla morte, nemico primordiale.



Lettura per Domenica 22/08/2010

Rendici forti e generosi nel tuo amore 


 


Come annunciare la gloria di Dio alle genti? Camminando diritti, passando per la porta stretta e  non perdendoci d’animo quando Dio, Padre buono, ci corregge: solo così possiamo essere addestrati a diventare persone giuste come conviene a veri figli del Padre celeste.


Gli operatori di ingiustizia non verranno accolti nel Regno di Dio: chi orgogliosamente si sente giusto, rinunciando a confrontarsi con il Vangelo, circondandosi di amici che si comportano allo stesso modo, magari di “amici” che apparentemente danno lustro perché potenti, in quanto danarosi o facenti  parte della intellighenzia o della  “ecclesia”  o della classe politica,  e si riterranno dei vincenti, coiè primi, infine saranno ultimi di fronte al giudizio di Dio.

San Paolo Apostolo ammonisce “Chi si vanta, si vanti nel Signore”

Lettura per Domenica 29/08/2010

Siamo invitati a un banchetto che non potremo mai ricambiare.


 


All’adunanza festosa della domenica siamo invitati per l’amore gratuito di Dio:non per i nostri meriti. Si è umili se ci si confronta con Colui che è immensamente grande. Solo agli umili, ai miti, Dio rivela i suoi segreti e dona la sua ricompensa.


Non abbiamo bisogno di mostrarci, di apparire, perché valiamo. La nostra autostima  nasce dal fatto che sappiamo essere stati  pensati, voluti e amati da Dio.


Non importa il nostro limite, né importa cosa gli altri pensano di noi: ciascuno dice a se stesso “valgo, sono prezioso agli occhi di Dio”. Perciò non abbiamo  necessità di ostentare, di cercare visibilità.


Convinciti: Tu vali, non svendere la tua dignità.


I tuoi limiti? Un recinto che delimita lo spazio in cui realizzarti. I tuoi peccati? Esperienza della finitudine e della libertà ancora da purificare, da accogliere da adulto e da mettere nelle mani di Dio.


Non hai bisogno di metterti ai primi posti: solo Dio conosce il tuo cuore, lo conosce più di quanto tu lo conosca e ti ama così come sei.


Umiltà: difficile equilibrio fra la conoscenza del proprio limite e la grandezza delle cose che Dio opera in noi.


La persona che sostiene di non valere niente, commette un grave peccato di fronte a Dio: non è umile, ma depresso!


Il discepolo che ha conosciuto la misura dell'amore di Dio, invece, accoglie con gioia le proprie capacità, le mette a servizio del Regno, loda il Signore per i tanti doni ricevuti Conosce anche la misura della propria fragilità, e non se ne preoccupa, ma la affida al Signore sapendo che nella propria fragilità si manifesta pienamente la gloria di Dio.


Così facendo, anche le inevitabili difficoltà della vita finiscono col diventare occasione di crescita, se affrontate con senso della misura e del relativo.


Solo Dio conta, solo la presenza del Maestro resta il centro della nostra vita.



Lettura per Domenica 05/09/2010

Rito Romano e Rito Ambrosiano


 


Signore, sei stato per noi guida,  di generazione in generazione.


 


La sapienza del cuore è dono di Dio. Lui solo può farci conoscere il suo volere, il suo pensiero. Solo attraverso questo dono dall’alto possiamo discernere, cioè dare valore a ciò che lo ha e meno a ciò che, pur umanamente comprensibile e doveroso, ne ha meno. Per essere strumenti nelle mani del Padre, bisogna saper rinunciare a volte a dei beni, a volte a degli affetti. Allora semineremo, coltiveremo in ogni stagione della vita e quando raccoglieremo con gioia, useremo il raccolto per seminare ancora: la Parola del Signore, la Speranza, la Pace, l’Accoglienza, il Dono.



Lettura per Domenica 12/09/2010
Rito Romano e Rito Ambrosiano

Ricordati di me, Signore, nel tuo Amore

Sono molte le persone che agiscono per ignoranza, lontano dalla fede. Così si accusa San Paolo: sono un peccatore, ma ho ottenuto misericordia perché Gesù con il gesto con cui mi ha perdonato e scelto, ha dimostrato quanto grande sia il Suo Amore per ogni uomo. L’importante per il Padre e per il Figlio che è immagine del Padre, è che l’uomo che pecca capisca, si penta e torni a casa. Dio non esige che paghiamo un prezzo per i nostri errori: Egli desidera che condividiamo la sua pienezza e la sua gioia e non che sentiamo i suoi comandamenti come un giogo del quale liberarci. Egli sente per noi tenerezza perché figli che scelgono di deturparsi, di non somigliargli più. E’ come se ci dicesse “Ti amo con ostinazione, perché so che il mio Amore ti renderà più buono”



Lettura per Domenica 19/09/2010

Non potete servire Dio e la ricchezza


 


Chi crede di avere la coscienza a posto solo perché compie pratiche di culto dovrebbe sapere che Dio conosce la verità di ogni cuore, che non si fa comprare dalle apparenze. Chi possiede dei beni in questo mondo, deve sentirsi come un amministratore fedele, disposto a condividerli con chi è veramente nel bisogno, senza attaccamento, cioè senza avarizia.


L’asservimento alla logica del guadagno e dell’accumulo, finisce altrimenti  per prendere il posto di Dio: in una parola diventiamo degli idolatri.



Lettura per Domenica 26/09/2010

Rito Romano e Rito Ambrosiano


 


Cristo, da ricco che era, si è fatto povero per arricchire noi


 


Nelle comunità cristiane si stanno infiltrando dei “falsi maestri” che diffondono strane dottrine che fanno deviare i cristiani dalla verità del Vangelo.


Nell’ultima parte della lettera a Timoteo  vengono descritti i vizi di queste persone: sono accecate dall’orgoglio, non comprendono nulla, perdono tempo in discussioni vane e, ciò che è peggio, considerano la religione come una fonte di guadagno. L’attaccamento al denaro – dichiara – “è la radice di tutti i mali” (1 Tm 6,3-10).


Il pensiero  di Dio sulla distribuzione della ricchezza nel mondo è questo: gli uomini devono vivere da fratelli, orientati all’eguaglianza.


La sacra Scrittura: solo questa Parola può compiere il prodigio di fare entrare un ricco nel regno dei cieli. Sì, perché occorre proprio un miracolo, un miracolo difficile quanto quello di far passare un cammello attraverso la cruna di un ago (Lc 18,25). Chi non si lascia scalfire dalla parola di Dio è certamente impermeabile e refrattario a qualunque altra argomentazione o filosofia o programma politico terreno.



Lettura per Domenica 03/10/2010

Rito Romano e Rito Ambrosiano


 


Siamo servi (se seguiamo Gesù non siamo più servi, ma amici di Gesù) inutili:abbiamo fatto quanto dovevamo fare


 


Gesù insegna così perché nessuno di noi si inorgoglisca. L’orgoglio viene definito vizio capitale, perché l’orgoglioso si mette al posto di Dio.


Dobbiamo ricordare sempre che la fede e la carità sono “dono” di  Dio. Nessuno di noi è meritevole: occorre lasciare che l’opera di Dio si sviluppi in noi, nella nostra fede piccola.”Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi” Dunque, in questo mese missionario, mettiamoci in atteggiamento di servizio, lavorando gioiosamente per il Signore. Il granello di senape potrà diventare un grande albero che offre riparo ai diseredati della terra.



Lettura per Domenica 10/10/2010

Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia


 


San Paolo Apostolo  ricorda ai  cristiani “Ricordati di Gesù Cristo!...Se perseveriamo con Lui con Lui anche regneremo….se siamo infedeli, Lui rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso”


Il Vangelo ci racconta l’episodio della guarigione da parte di Gesù dei 10 lebbbrosi: oggi possono essere riconosciuti nei peccatori che hanno la lebbra del peccato. Purtroppo la guarigione donata da Gesù  a 10 persone, ha trovato  una sola persona che gli rendesse grazie. E gli altri?


L’anno pastorale ambrosiano mette al centro l’aspetto dell’adorazione, che  sappiamo è dovuta soltanto a Dio: purtroppo molti cristiani dimenticano che il Signore Gesù, inviato dal Padre perché ogni uomo sotto ogni latitudine, riconoscesse quanto è grande l’amore di Dio, è morto e risorto perché tutti possano avere la vita senza fine. Verranno genti di ogni continente ad adorarlo, perché noi cristiani “costruttori che abbiamo abbandonato la fede” non siamo quel popolo di salvati.


“La pietra che i costruttori hanno scartata, è diventata testata d’angolo…”Sarà pietra d’inciampo per molti che (in senso metaforico) vi si sfracelleranno. Vite senza senso, che necessitano di ritrovare il vero significato del vivere.



Lettura per Domenica 17/10/2010

Rito romano Rito ambrosiano


Dio renderà giustizia ai suoi eletti


 


Le letture di oggi ci ricordano che occorre prepararsi bene per compiere bene ogni opera buona.

Prepararsi: come?  Dice San Paolo “Tutta la Scrittura, ispirata da Dio, è anche utile per insegnare, convincere, correggere ed educare nella giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.” Inoltre è necessario pregare. Non certamente con giaculatorie pronunciate per forza d’abitudine, ma con passione gridare a Dio giorno e notte, con una preghiera fiduciosa,  senza risentimento verso nessuno. Il Padre, che ha creato cieli e terra e l’uomo, ha il potere di rivoltare come un calzino anche l’anima più ostinata. Dove non riesce la grazia a piegare la coscienza, riesce la sofferenza, cioè  il sangue.

Lettura per Domenica 24/10/2010

Accresci in noi la fede, la speranza, la carità


 


La preghiera del povero (e non solo materialmente), ma dell’umile che sopporta ingiurie,  oppressioni, sfruttamenti, maldicenze, attraversa le nubi affinchè  il Signore lo ascolti  e intervenga a ristabilire l’equità. Questo dice il libro del Siracide.


San Paolo, oppresso e abbandonato da tutti, afferma che Dio gli “ha dato forza” per sopportare tutto.


Il Vangelo afferma che “chi si umilia, sarà esaltato” Mentre chi si esalta perché si crede superiore ai fratelli “ignari del male che fanno” e che non sa compatire nelle loro debolezze, mancanze, scempiaggini, sarà invece abbassato da Dio.


Nessuno di noi può dire di essere giusto. Dunque l’unico appello che si addice ad ogni cristiano è


“O Dio, abbi pietà di me peccatore”



Lettura per Domenica 31/10/2010

Benedirò il tuo nome per sempre, Signore 


 


Il Signore è indulgente con tutte le persone e aspetta che ciascuno arrivi al pentimento, perché Egli è il Signore della vita e non vuole che nessuno dei suoi figli si perda. Dio è Padre buono. Egli corregge a poco a poco quelli che sbagliano fino a che  liberamente, responsabilmente ciascuno comprende il valore della chiamata alla vita e decide di farne  buon uso.


Il racconto della conversione di Zaccheo, esprime l’audacia e la forza con cui Gesù si mette in relazione con un peccatore e quando lo vede convertito esclama felice “Oggi per questa casa è venuta la salvezza….Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto”

La figura di Zaccheo inoltre è utile per educare al distacco dai beni materiali “Ecco Signore- egli dice- io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto.”

Lettura per Lunedì 01/11/2010

Ecco la generazione che cerca il tuo volto, Signore


 


Una moltitudine immensa di salvati che sono passati attraverso la tribolazione e nonostante tutto  hanno nutrito  in vita la speranza che al momento del risveglio nell’altra vita, i santi saranno  simili a Dio, perché lo vedranno  così come Egli è.


Il Vangelo ci racconta com’è il Figlio di Dio e come dovrebbero essere i suoi discepoli: poveri in spirito, pazienti nella sofferenza, miti, assetati di giustizia, misericordiosi, puri di cuore, operatori di pace, perseguitati, insultati, calunniati  da chi rifiuta il Vangelo della salvezza, cioè Cristo Signore. Sono regole di vita per muoversi nel mondo da cristiani e vivere felici. 



Lettura per Martedì 02/11/2010

Meditazione letture di martedì 2 NOVEMBRE 2010   C


COMMEMORAZIONE DEI FEDELI DEFUNTI


Rito Romano


Rito Ambrosiano


 


Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella


Terra dei viventi


 


San Paolo ci incoraggia ad avere fede “Fratelli, la speranza non delude, perché l’Amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori” E Gesù primariamente incalza “Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me….questa è la volontà di Colui che mia ha mandato. Che io non perda nulla di quanto Egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno” L’ultima parola non è dunque “morte” ma “vita eterna” Anche a chi non crede o dubita, dovrebbe venire il pensiero  di quanto


sarebbe incoerente  che  questa nostra vita attuale, piena di senso, unica, irripetibile, con la sua creatività, intelligenza, le sue  relazioni, con la fatica di migliorare per lasciare una impronta benefica  nel mondo, tutto vada perduto. Vi è qualcosa, nell’intimo dell’uomo, che è come un seme che deve germogliare a una vita nuova ancora più feconda.


E’ vero, ci attanaglia la tristezza di fronte a ogni morte, specialmente alle morti innocenti: ma queste persone non sono morte:  la navicella della  sofferenza le ha fatte approdare a lidi beati.



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