Con la Pasqua, lo Spirito che Gesù ci ha donato incomincia la sua missione. È soprattutto il libro degli Atti degli apostoli che descrive la sua opera nei discepoli. Una presenza continua: qualche commentatore ha scritto che mentre la missione di Gesù è narrata dai quattro vangeli, quella dello Spirito è narrata da questo libro, che diventa quasi un quinto vangelo. Tutto quello che di bene, di gioia, di grande si attua nella Chiesa primitiva, il piccolo gruppo dei discepoli di Gesù, è il frutto del grande amore con il quale Dio attua la salvezza nel mondo: quindi viene attribuito allo Spirito Santo. E poiché molte volte la Chiesa è presentata come il ‘corpo’ del Signore, lo Spirito Santo ne diviene l’anima, che attraverso l’amore comunica ad essa la vita e l’attività.
La discesa dello Spirito al Battesimo nel Giordano ha dato inizio alla vita pubblica di Gesù. Allo stesso modo l’opera della Chiesa nel mondo ha inizio con la discesa dello Spirito Santo il giorno della Pentecoste. A quale missione viene mandata?
Il primo impegno
Un primo compito è quello della testimonianza. Gesù l’aveva già detto agli apostoli alla vigilia della sua passione, e lo confermò prima di salire al cielo.
"Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. E io manderò su di voi quello che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finchè non siate rivestiti di potenza dall’alto." (Lc 24,46-49)
Erano incaricati di far conoscere le parole e le opere del Salvatore e di darne conferma con una vita ispirata a quanto lui aveva predicato. Dire la verità con coraggio, senza aver paura delle difficoltà, delle minacce, delle contraddizioni. Per poterlo fare, avevano bisogno di una grande forza.
Era la cosa che a loro mancava di più, ma Gesù aveva promesso: "Sarete rivestiti di potenza dall’alto". Una energia così impetuosa, che nella Pentecoste la discesa dello Spirito fu contrassegnata da un vento gagliardo che fece tremare la casa in cui erano radunati.
Il loro atteggiamento diventò talmente sicuro e deciso che fece impressione anche ai membri del Sinedrio che ricordavano quanto invece erano stati paurosi al momento dell’arresto del Maestro nell’orto degli ulivi.
"Considerando che erano senza istruzione e popolani, rimanevano stupefatti riconoscendoli per coloro che erano stati con Gesù" (At 4,13).
Anche Pietro e Giovanni, che parlavano a nome di tutti, capivano di essere spinti da una forza che non veniva da loro e ripetevano:
"Di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a coloro che si sottomettono a lui." (At 5,32)
Sempre crescente
Più tardi, quando la Chiesa si trovò ad affrontare le grandi persecuzioni, non mancò mai questo aiuto misterioso.
La certezza di essere nella verità, non per proprio merito ma per il dono dello Spirito, sostenne sempre coloro che non vollero rinunciare alla fede neanche e costo della vita. Si realizzavano altre promesse di Gesù:
"Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. GuardateVi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete dire: non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi." (Mt 10,16-20)
Questi sono stati i "testimoni" più accreditati. Di alcuni si sono conservati gli atti del processo, e ci stupiscono ancora la semplicità e la profondità delle loro risposte, veramente suggerite dallo Spirito Santo. Nella storia si designarono col nome di ‘martiri’; parola che, nella lingua greca, vuole appunto dire ‘testi qualificati’.
Non pensiamo che siano esistiti solo nei primi secoli. Il martirio è una prerogativa che ha sempre accompagnato la missione della Chiesa. Oggi, forse, ancor più che in passato. La memoria che facciamo al 24 Marzo vede ogni anno una lista che si arricchisce di nuovi nomi.
Il fuoco dello Spirito non illanguidisce mai.
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