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Un soffio divino

La Bibbia descrive la crescita religiosa del genere umano come quella che passa da un bambino ad un adulto. All’inizio, c’è solo l’intuizione fondamentale di un Essere divino, dal quale dipendiamo. Poi, a poco a poco, si dipanano anche gli altri aspetti e le altre verità. Dai pochi cenni iniziali, ancora indistinti si passa ad una rivelazione sempre più nitida, fino ad arrivare alla luce completa. in questo modo, quando ciascuno di noi cerca di farla propria, deve deve rifare personalmente un cammino simile, perchè la verità, anche la più luminosa, richiede una lunga fatica per conquistarla e tradurla poi in pratica.

Uno dei punti della nostra fede sul quale il cammino è lungo e non facile è la Persona dello Spirito Santo. Non meravigliamoci: Paolo aveva trovato ad Efeso una dozzina di futuri cristiani i quali candidamente confessavano:
"Lo Spirito Santo? Non sappiamo neanche se ci sia!" (Atti 19, 1-6)
Per non fare la stessa figuraccia, cerchiamo anche noi di chiarirci le idee, prendendo il discorso da molto lontano.


Il vento, forza misteriosa

Per gli antichi beduini, progenitori degli Ebrei, che vivevano nelle steppe dell’Oriente, uno dei fenomeni più misteriosi era il vento. Ne percepivano il soffio, talvolta si impaurivano della forza di certe tempeste; ma, da dove veniva? Perchè possedeva tutta quella potenza? Perchè talvolta portava l’acqua e altre volte la siccità?
Non fu difficile, per loro, intuire che era un segno della forza di Dio. Uno dei più antichi salmi diceva appunto che
"Dio cammina sulla ali del vento, fa dei venti i suoi messaggeri." (Sal. 104, 3-4)
Gli stessi mutamenti improvvisi ed imprevedibili delle correnti potevano suggerire che l’intervento divino sfuggiva a ogni loro possibilità di controllo.
A poco a poco, l’attenzione si concentrò su questa forza misteriosa di Dio. La si continuò a chiamare "spirito", tralasciando il senso primitivo di "vento". Un soffio di vita, che animò l’argilla e fece del primo uomo un essere vivente. Uno "spirito di Dio" che scese su Mosè per guidare gli Ebrei nel deserto, e poi su Giosuè, rinfrancandolo nella conquista della Terra promessa. Uno spirito che interviene anche in casi, secondo noi, di minor conto: abilita ed indirizza gli operai che devono costruire l’arca dell’alleanza:

"Li ha riempiti di senso artistico per compiere ogni genere di lavori: di intagliatore, di disegnatore, di ricamatore, di tessitore: abili nel lavoro e ideatori di progetti." (Es 35,35)

Più tardi, le Scritture ci parlano dello spirito di Dio che scende in permanenza su Davide perchè possa essere un re secondo il cuore di Dio; investe i profeti, perchè possano presentare con verità la Parola di Dio. Non agisce solo in certi momenti, ma assiste continuamente una persona perchè possa compiere la missione che Dio le ha affidata.


Un dono senza misura

Infine, il profeta Isaia ci dice che verrà un servo di Dio, sul quale scenderà la pienezza dello Spirito (indicata dai sette doni: "sette" è il numero della perfezione: Is 11,1-2). Penetrerà in lui come l’olio che si spargeva sulla testa dei sacerdoti e dei re per consacrarli alla loro missione. La potenza misteriosa lo renderà così "l’unto, il consacrato" per eccellenza. La parola ebraica che lo esprime è "Messia" e la parola greca è "Cristo".

Siamo così giunti a una svolta decisiva. Il Messia compirà la sua missione di salvezza liberando i prigionieri, sostenendo la speranza dei poveri, risanando i cuori spezzati, proclamando l’anno di grazia del Signore (cioè iniziando l’era del regno di Dio). (Is 61, 1-2) Dio concluderà con il suo popolo una nuova alleanza, non scritta su tavole di pietra ma nei cuori (Ger 31,33) e un altro grande profeta, Ezechiele, la descrive in questa maniera:

"Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati;
io vi purificherò da tutte le vostre sozzure e da tutti i vostri idoli;
vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo,
toglierò da voi un cuore di pietra e vi darò un cuore di carne.
Porrò il mio spirito dentro di voi, e vi farò vivere secondo i miei precetti". (Ez 36, 25-27)

Lo stesso profeta, in una delle sue più impressionanti visioni, dice che lo spirito di Dio verrà su una sterminata pianura, piena di ossa come uno sterminato cimitero, e ne farà risorgere uno sterminato esercito, simbolo di un popolo nuovo. (Ez 37)
Lo Spirito non sarà più un privilegio per pochi eletti, ma sarà effuso su tutti: uomini e donne, giovani e vecchi, perfino sugli schiavi. (Giole 3, 1-3)
Anche chi ha sbagliato e si è lasciato travolgere dal peccato può trovare il perdono e pregare con quelle espressioni che anche noi abbiamo tante volte ripetuto:
"Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo.
Non respingermi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito.
Rendimi la gioia di essere salvato, e mi sostenga il tuo spirito generoso." (Salmo 51, 12-14)

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