IL CAMMINO DI EMMAUS |
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N. 16 - Novembre/Dicembre 2002 |
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SOMMARIO |
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CHI SIAMO |
La nostra Associazione si propone di sviluppare
un itinerario che illustri le tematiche oggetto di riflessione, sia della
nostra redazione che dei gruppi partecipanti presso Casa Emmaus e interloquire
con essi e con quanti saranno interessati a recepire i nostri messaggi.
Ci occupiamo dei seguenti ambiti: evangelizzazione e spiritualità; promozione
culturale orientata in senso cristiano; solidarietà e attivitè socio-educative.
Intendiamo con questo strumento collegarci con i nostri associati per
crescere insieme e dare occasione di riflessione a quanti vorranno leggerci;
relazionare sulla nostra programmazione e sulle iniziative che realizzeremo
nei vari ambiti.
Il presente è il sedicesimo numero del notiziario. Gradiremmo ricevere
eventuali osservazioni, suggerimenti, opinioni o materiale da pubblicare.
Informiamo i nostri lettori che il nostro sito è ora arricchito da una
sezione
bambini raggiungibile dall'home page.
Se desiderate interagire con noi, fateci
pervenire i vostri messaggi via e-mail, o via posta presso la nostra
redazione c/o Delfino Adele - V. Lomellina 56 - 20133 Milano.
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L'Associazione Emmaus dal 1994 è associata
alla F.I.E.S. - Federazione Italiana Esercizi Spirituali.
Casa Emmaus è considerata dalla FIES Centro di Spiritualità
e Cultura religiosa.
Nel 1998 siamo stati inseriti dalla Diocesi di Milano tra i Centri Culturali
Cattolici, poi abbiamo cominciato a collaborare con il Progetto Culturale
della CEI e siamo stati inseriti tra i Centri Culturali Cattolici Nazionali.
Dal 19-2-2002 la Regione Lombardia ha iscritto, con decreto n. 2118, l'Associazione
Emmaus nel Registro Generale Regionale del Volontariato - Sezione Famiglia
e Solidarietà sociale, al n. 2991.
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ATTUALITÀ |
La nostra Associazione è continuamente tesa ad allacciare
rapporti fraterni all'esterno anche su internet. Abbiamo ricevuto questa
lettera, densa di amore e di contenuti per Cristo, la Sua Chiesa e il
Suo Pastore. Nell'areopago di internet la comunicazione ci fa scoprire
fratelli con i quali condividere la gioia di essere cristiani.

Mercoledì 16 ottobre 2002 - www.ilgiovanefrancescano.it
Pace e Bene Adele, condividiamo con te la gioia di vedere Giovanni
Paolo II ancora con noi, alla guida dei nostri passi ancora giovani
e pieni di speranza. Siamo tutti commossi perché ci rendiamo
conto di quanto quest'uomo meraviglioso abbia donato alla nostra vita,
fissando bene nel nostro cuore un amore per il mondo, per i
fratelli, per la pace e per Cristo stesso di cui egli ne è il
successore degnissimo. Quanti viaggi in questi 24 anni di pontificato!
Uno stile che è diventato segno tangibile di una Chiesa in movimento,
in cammino. Non si vive e trasmette il Vangelo standosene comodamente
seduti nella propria vita. Il cristiano è un nomade alla ricerca
di un incontro che cambia la vita, un incontro continuo, una ricerca
affannosa del volto. Fratelli, siamo tutti chiamati a muoverci verso
il mondo, ognuno nella propria dimensione di vita e secondo le proprie
virtù, e tutti allargando i propri orizzonti di fede che non
si esauriscono in una Liturgia Eucaristica domenicale vissuta a metà.
La liturgia rappresenta il punto di arrivo e il punto di partenza di
ognuno di noi; arrivo dalle strade e partenza per le strade. Non possiamo
continuare a coltivare il nostro orticello perché quei frutti
non saranno mai come quelli che abbiamo coltivato nell'orto più
grande che è quello della Fraternità Universale. Grazie,
nonno Giovanni, perché non finisci mai di stupirci con le tue
intuizioni, con i tuoi progetti e con le tue parole che sanno scaldare
il cuore come nessun altro, a parte Cristo stesso. Grazie per aver donato
alla Chiesa cinque nuovi misteri ai quindici già esistenti nel
rosario. Sono i "misteri della luce" che comprendono il Battesimo
nel Giordano; le nozze di Cana; l´Annuncio del Regno; la Trasfigurazione;
l´Istituzione dell´Eucarestia. Misteri che serviranno a
dare un nuovo impulso alla recita del Rosario e serviranno al mondo
per comprendere meglio attraverso il rosario la missione di Cristo stesso.
Ti amiamo nonno Giovanni così come amiamo in Cristo ogni essere
vivente vissuto, vivente e che vivrà su questa Terra!
LA SFIDA DELLA FEDE
"Noi siamo fortunati, perché abbiamo sempre vicino il volto
dei nostri bambini": così si è espressa una mamma
che ha perduto il suo bambino sotto le macerie del terremoto a San Giuliano
di Puglia.
Ecco la SFIDA della fede: riuscire a credere sempre e comunque, che
la nostra sia una storia d'amore perché in Gesù, la più
grande storia d'amore, ha avuto il sigillo della Croce.
Chiunque altro, avrebbe potuto chiedersi: "Dio, dov'eri?"
Allora, pensando alle madri disperate, facciamo memoria del fiat
di Maria, nonostante l'animo straziato di fronte al figlio crocifisso
l'"innocente per eccellenza", che urla nel dolore "Dio
mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?"
Scrive S. Paolo (Rm. 5,5-11) "Cristo morì per gli empi....."
Morì a causa degli empi. Infatti S. Paolo nelle sue lettere spiega
che il dolore e la morte (con la violenza che conosciamo) non sarebbero
entrati nel mondo, se l'uomo non avesse peccato.
Signore pietà! Siamo noi i colpevoli di tanto dolore. Se fossimo
stati puri, pieni di Grazia, come Maria, il nostro trapasso sarebbe
avvenuto dolcemente e trasformati, saremmo ritornati al Padre, per conoscere
Dio come Egli è. Così come ora lo vedono quei piccoli
angeli falciati dal terremoto, che sono nel Regno della luce, capaci
di consolare i loro genitori per aiutarli a superare questo tragico
distacco. Capaci di ispirare pensieri di fede nella risurrezione e di
saper pregare "Io spero nel Signore, l'anima mia spera nella
sua Parola" (dal Salmo 130).
La preghiera, la sollecitudine generosa di tutta la comunità
che si stringe attorno a questi genitori colpiti negli affetti più
cari, possa far scendere sui loro cuori trafitti l'olio della consolazione
e della speranza.
NO GLOBAL A FIRENZE (Novembre 2002): TANTO
RUMORE PER NULLA
Questi ragazzi dalla idee spesso leggere ma che temono seriamente la
guerra, che si uniscono per motivi emozionali per sentirsi più
forti, dalle facce variopinte con le quali vogliono comunicare la loro
volontà di distaccarsi dal comune ordine delle cose, molti dei
quali fumano canne e più che per impegnarsi vengono per inserirsi
nel flusso e divertirsi, che pensano di sollevare i problemi e in parte
risolverli con la contestazione muniti di slogan e striscioni, di rudimentali
strumenti musicali utili solo per schiamazzi, si sono passati l'S.O.S.
da un continente all'altro per dire a chi detiene le leve del potere,
che vogliono un mondo migliore.
Mi sovviene dal Vangelo nella risposta data da Gesù ai discepoli,
quando lo invitavano a congedare la folla perché andasse a comperarsi
cibo nei villaggi vicini. Disse:"Dateglielo voi"
A questi giovani no global probabilmente Egli direbbe:"Volete un
mondo migliore? Fatelo voi"
Ma questi strani ragazzi, la maggior parte dei quali dimostra di avere
un concetto di libertà senza verità e responsabilità
e di progressiva abolizione delle regole, pur essendo oggi più
consapevoli di ieri della miseria e del dolore umano, non hanno la capacità
di influenzare il destino degli altri; non sanno cercare soluzioni ai
problemi del mondo, non hanno spessore culturale, chiedono, rivendicano
che qualcuno li risolva, manifestando quasi esclusivamente elementi
di tensione. Ecco entrare in campo allora i partiti politici, i sindacati,
gli ecologisti, gli anarchici, tutti coloro che hanno pretese di saper
gestire il potere e la buona convivenza di popoli e nazioni, a cercare
di inglobarli con l'adulazione e con l' affermazione del loro diritto
democratico a manifestare. Queste "conventions" potrebbero
dar luogo al confronto e al dialogo tra "diversi di buona volontà"
per cercare insieme soluzioni: ma come fare a dialogare, quando la manifestazione
si riduce, almeno apparentemente, quasi ad un gioco e a un far risuonare
un grande baccano?
Abbiamo visitato il sito del Social Forum Europeo http//www.fse-esf.org
(molte parti sono in inglese e in altre lingue: ciò può
rendere inaccessibili i testi a molte persone)
Nella sezione Programma sono delineati i forum di discussione proposti
e abbiamo potuto esaminare gli argomenti che intendevano essere trattati:
alcuni condivisibili, altri meno, alcuni affatto. L'indirizzo generale
è quello della sinistra sociale. Alcuni temi sono esplicitamente
avversi alla dottrina sociale della Chiesa, all'etica cristiana, qualcuno
fortemente anticlericale. Rispettiamo le opinioni di tutti, ma non condividiamo
tutto ciò che evangelico non è. Affermiamo il rispetto
della vita umana fin dal concepimento; la superiore dignità del
matrimonio cristiano rispetto ad altre forme di convivenza; affermiamo
il diritto dei genitori di scegliere con libertà come educare
e formare i loro figli; nutriamo l'evangelico "amore per i nemici"
in quanto da noi considerati figli di Dio in cammino; siamo contro ogni
forma di violenza e non siamo affatto d'accordo con quelle correnti
di pensiero che ritengono possano esservi lotte anche violente per fare
rivoluzioni "giuste"; pensiamo che il "populismo"
non paghi e che la democrazia sia ancora la forma vincente rispetto
ad altre forme di governo; riteniamo che prostituzione e violazione
di minori siano piaghe sociali per le quali occorre cercare tutti insieme
una cura; riteniamo che chi compie azioni aberranti che minano la buona
convivenza non possa accampare diritti che giustifichino questo comportamento;
crediamo che le tossicodipendenze e la cattiva salute mentale dipendano
per lo più da una società deprivata di valori di riferimento,
piuttosto che dallo smantellamento dello stato sociale.
Per fortuna, pare che qualche eccezione vi sia stata, (abbiamo notato
che è stata portata ad esempio la cittadella internazionale di
Loppiano, quale modello di convivenza sociale cristiana); abbiamo saputo
e visto che erano presenti anche dei credenti che hanno testimoniato
accoglienza verso gli altri e disaccordo su quello che viene ritenuto
l'inevitabile, presunto scontro di civiltà.
Riteniamo che tra questi no-global vi fosse anche qualche serio pensatore
che probabilmente non si è messo in mostra come i soliti leaders
abituati ai trionfalismi. Per persone coscienti delle immense difficoltà
da affrontare, è facile sentirsi vinti in partenza.
Tanti gli appuntamenti: circa 30 le conferenze previste;160 incontri
di studio e approfondimento, 75 eventi culturali-mostre, concerti-film-spettacoli
teatrali. Si dice abbiano partecipato ventimila delegati, provenienti
da 105 paesi del mondo, inviati da 426 tra associazioni, movimenti e
gruppi. Tra i tanti argomenti da discutere ve ne sono stati alcuni che
hanno trattato problemi che riguardano tutti, come la salute del pianeta
Terra, le differenze tra ricchi e poveri, la pace. Vi sono tematiche
orientate al bene comune che sarebbero da sostenere e necessiterebbero
di vera attenzione da parte di tutti. Ad esempio, come fermare la pervasività
economica delle multinazionali, impegnarsi per la riduzione del debito
ai paesi poveri offrendo ad essi aiuti economici allo sviluppo e aprendo
il commercio internazionale anche a loro; lottare contro le malattie
offrendo a tutti la possibilità di accedere ai farmaci essenziali,
puntare sulla riconversione delle fabbriche di armi, sconfiggere ogni
violenza e terrorismo; risparmiare l'acqua potabile e rispettare l'ambiente;
difendere i diritti umani a partire da quelli dei bambini; cercare insieme
il modo di superare le sacche di emarginazione sociale, culturale, economica.
Ma per affrontare questa crisi immensa, rappresentabile come il Gigante
Golia incombente su tutta l'umanità, occorrono uomini capaci
di discernimento e proposte concrete, incapaci di odio, con rilevanti
competenze specifiche, dotati di forti cariche ideali che sappiano operare
affinchè l'uomo possa essere rimesso al centro dei processi di
rinnovamento dell'intera umanità.
IL PAPA IN PARLAMENTO RACCOMANDA : non perdere
di vista i valori etici
Dopo la storica frattura tra Stato e Chiesa nel 1870 (presa di Porta
Pia) questo è stato un momento di equilibrio, un incontro positivo
e significativo perchè ha messo in evidenza il fatto che su alcuni
valori, laici e cattolici si incontrano.Tuttavia è stato forse
anche un segnale del fatto che i fedeli laici, cui il Concilio Vaticano
II aveva indicato un ruolo di mediazione tra Stato e Chiesa, non dimostrano
di fatto ottemperare a questo compito, cioè vivere la cittadinanza
offrendo il proprio patrimonio di valori per il bene comune. .
Il Papa ha fatto un discorso ideale di ampio respiro, parlando agli
italiani dei bisogni emergenti nel nostro paese, cui i politici dovranno
dare soluzioni.
I punti del suo discorso:
-
L'uomo conta per ciò che è, più
che per ciò che ha (è l'antropologia cristiana che
viene proposta affinchè progressivamente possa affermarsi)
-
Abbiamo bisogno di valori. L'Italia, segnata dalla
religiosità cristiana, che è religione del reciproco
rispetto, del perdono e della riconciliazione, ha la capacità
di collaborare per la crescita dell'Europa dei valori. Una democrazia
senza valori può condurre subdolamente ai totalitarismi.
-
La pace, esigenza ineludibile di un mondo sempre
più interdipendente.Le religioni stimolate a covertire verso
la reciproca comprensione le culture e le civiltà che da
esse traggono ispirazione.
Una nazione sollecita del proprio futuro favorisce lo sviluppo della
scuola in un sano clima di libertà.
-
Necessità della nazione di incrementare
la sua solidarietà e coesione interna, per poter esprimere
al meglio le sue doti caratteristiche
-
Tener conto della grave minaccia che pesa sul futuro
di questo paese e sulle sue possibilità di sviluppo a causa
del calo demografico e dell'invecchiamento della popolazione
-
Mantenere fermo il diritto della famiglia come
società naturale fondata sul matrimonio, aperta all'accoglienza
della vita. Lo Stato renda meno onerosa l'educazione dei figli,
dando sostegni alle famiglie. Si possonoincentivare le nascite,
rendendo meno incerta la vita dei giovani per la precarietà
del lavoro.
-
Senza compromettere la necessaria tutela della
sicurezza dei cittadini, merita attenzione la situazione delle carceri,
nella quale i detenuti vivono spesso in condizione di penoso sovraffollamento.
Un segno di clemenza per i detenuti, mediante la riduzione della
pena, manifesterebbe una chiara sensibilità (per il loro
recupero e reinserimento). (°)
-
L'Italia aiuti la ricerca mondiale di "nuovi
cammini di pace, non ignorando la pericolosità delle minacce
attuali, ma nemmeno lasciandosi imprigionare da un logico di scontro
che sarebbe senza soluzione".
Il Santo Padre, che ha chiuso il suo discorso con l'invocazione:
"Dio benedica l'Italia", è stato accolto dai parlamentari
con molto calore e attenzione. I commenti scaturiti sono stati favorevoli.
Giovanni Paolo II è stato apprezzato un po' da tutti per la
sua umanità, il suo coraggio, la sua coerenza. Per la sua capacità
di essere uomo moderno e insieme contro le tendenze negative del nostro
tempo. Paladino delle libertà riconosciute da cattolici e laici,
dei diritti umani, della democrazia. Un credente autentico e appassionato,
preoccupato del bene comune di tutti gli uomini e di tutti i popoli.
(°) http://www.diocesi.milano.it/rivista/default.asp?documento=http://www.diocesi.milano.it/2002/andraous/giustizia00.htm
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HANNO DETTO |
"La bellezza è il richiamo anche a ricordare che non tutto
è fatto per il nostro consumo e che l'appropriazione non deve
avere l'ultima parola. Se non vogliamo abitare un mondo dominato esclusivamente
dallo scatenamento degli appetiti e dallo scontro dei bisogni di soggetti
sempre più avidi e impazienti, occorre che la bellezza continui
a tenerci a bada."
Alain Finkielkraut - filosofo francese
"....la bellezza. La sete insaziabile di tutto ciò che sta
al di là, e che la vita ci rivela (con la capacità di
contemplare), è la prova più viva della nostra immortalità.
É grazie alla poesia e attraverso la poesia, grazie e attraverso
la musica, che l'anima intravede gli splendori che stanno dietro la
tomba..."
Marco Bona Castellotti - docente di storia dell'arte moderna
"Le strumentalizzazioni dell'uomo, operate nei modi più
diversi accanto a noi, nel vivo della nostra esperienza quotidiana,
ci chiedono di scommettere realmente sulla nostra libertà. E
la nostra libertà si esprime come inesorabile ed inesauribile
ricerca della verità."
Don Luigi Negri
"Lì dove sono le vostre aspirazioni, il vostro lavoro, lì
dove si riversa il vostro amore, quello è il posto del vostro
quotidiano incontro con Cristo. E' in mezzo alle cose più materiali
della terra che ci dobbiamo santificare, servendo Dio e tutti gli uomini.
Il cielo e la terra, figli miei, sembra che si uniscano laggiù,
sulla linea dell'orizzonte. E invece no, è nei vostri cuori che
si fondono davvero, quando vivete santamente la vita ordinaria..."
San José Maria Escriva', dall'omelia "Amare il mondo
appassionatamente" - 8 ott.'67
"La noia è il peggior nemico della cultura."
Piero Angela (Trasmissione "Novecento" - RAI Uno - 26 Nov. 2002)
Card. Arcivescovo Dionigi Tettamanzi
Abbiamo raccolto alcune perle tra le prime espressioni rivolte
dal nostro Pastore S.E. il Card. Arcivescovo Dionigi Tettamanzi, a noi
fedeli della Diocesi Ambrosiana.
Una vitalità da custodire e rinnovare
· Crescere in una fede adulta.....in grado di mostrare la sua
ragionevolezza agli uomini del nostro tempo
La necessità di un nuovo slancio missionario
· La fede si rafforza donandola.... quanto più viva è
la fede, tanto più forte si fa lo slancio missionario
· Gli uomini e le donne del nostro tempo hanno diritto alla nostra
gioiosa e coraggiosa testimonianza di fede....vera e credibile.
· Nel vivere questo nuovo slancio missionario siamo chiamati
a riservare una particolare attenzione alle giovani generazioni...felici
perchè libere, vere e appassionatamente innamorate di Cristo
e del suo Vangelo.
Il servizio all' uomo e alla società
· Il cristiano è chiamato a rivivere l'amore stesso che
Gesù Cristo nutre per l'uomo: un amore che venera la dignità
personale di tutti, senza alcuna discriminazione, e che si fa predilezione
verso(i più deboli)
· Vivere il primato del Vangelo, conoscere e diffondere la dottrina
sociale della Chiesa, richiamare e riaffermare le irrinunciabili esigenze
dell'etica, ossia della vera umanità che è iscritta in
ciascuno di noi. Ci è chiesto un.amore appassionato e maturo
alla vera libertà. Senza libertà non c'è etica..
· Essere "anima del mondo"....ciò esige un di
più di partecipazione, comunitaria e costruttiva, ai problemi
concreti della città e della società in un contesto europeo
e mondiale sempre più globalizzato.
· I talenti non si devono sotterrare ma trafficare.(cfr.Mt. 25,14ss)
Il Vangelo stimola questo "spirito di intrapresa"
· Dobbiamo operare ancora di più per la giustizia e per
la solidarietà concreta, solleciti a ogni emergenza sociale.
Tutti corresponsabili nella missione
· La responsabilità davanti a Dio non può essere
ereditaria, ma è sempre personale.
· L'identico mandato missionario è da vivere secondo la
varietà e la complementarietà delle vocazioni
· Diamo vita a una grande preghiera per le vocazioni.
L'esigenza della comunione
· "Non fate nulla per spirito di rivalità o per vanagloria..."(rif.Fil.2,1-5)
Forza propulsiva dell'autentica comunione ecclesiale è l'umiltà.
· L'unità dei cristiani è problema essenziale per
la testimonianza evangelica nel mondo.
· Dare sempre più coscientemente un profondo respiro ecumenico
alle nostre attività pastorali.
Confessione di fede e di amore
· Tu Signore il modello perfetto dell'uomo! ...I nostri problemi
più assillanti non troveranno soluzione senza Cristo
Contemplazione di Cristo, fondamento della speranza
· Il Figlio di Dio compie anche oggi la sua opera: dobbiamo avere
occhi penetranti per vederla.
· Guardiamo a Cristo! E' Lui il nostro vero programma spirituale
e pastorale.
Affidamento a Maria
· Ci affianchi e ci accompagni Maria santissima, la nostra "Madunina"
che veglia dalla guglia più alta del nostro Duomo.
Preghiera per la Chiesa
· Padre, guarda gli uomini di ogni genere, grado e condizione,
affinchè anch'essi non tralascino di santificare il tuo nome,
di propagare il tuo Regno e la tua gloria, e si faccia infine la tua
volontà in cielo e in terra. Amen
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I NOSTRI APPUNTAMENTI |
- Assoc. IL SICOMORO "Comunità e Famiglia" - MI ,
Oltolina don Roberto. Utenti: famiglie. Tema: volontariato
- Parrocchia S. Domenico, Legnano, MI. Pozzi don Luca: Utenti: adolescenti.
tema: ritiro spirit.avvento
- Parr. SS. Donato e Carpoforo, CO. Molteni don Adelio.Utenti: giovani.
Tema: ritiro spirit.avvento
- Parrocchia SS. Quirico e Giulitta, MI. Riva don Virginio. Utenti:
adolescenti. Tema: vita di comunità.
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LE NOSTRE
ESPERIENZE |
CONVEGNO:
IL RUOLO DEI GIOVANI NELL'EUROPA DELLA SPERANZA
MILANO,
22 ottobre 2002
Abbiamo lavorato, ci siamo impegnati con tutte le nostre
forze e capacità: era un meeting preparato per loro, i nostri
giovani, i futuri fruitori e cittadini della nuova Europa. Realisticamente,
tenuto conto delle scarse presenze, sembra che i giovani non abbiano
ritenuto utile raccogliere il nostro invito, nonostante l'adattamento
del convegno alle loro esigenze e alla cura con cui lo abbiamo preparato.
Per cercare di capire il mistero del Regno di Dio che viene, ricorriamo
a Gesù, alle Sue Parole. Facciamo riferimento a Lc. 13. A che
cosa è simile il Regno di Dio? Alla cosa più piccola e
nascosta: un granello di senape, una manciata di lievito.
Non si vedono, ma contengono un piccolo nucleo di forza, capace di svilupparsi
per creare vita nuova che andrà ad alimentare altre vite per
condurle alla piena realizzazione del regno di Dio. E ancora (Lc.17,20)
"Il Regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione,
e nessuno dirà: Eccolo qui, eccolo là. Perchè il
Regno di Dio è in mezzo a voi."
Dunque Dio opera, Cristo opera nella storia dei singoli e dei gruppi
e non si impone in modo spettacolare: il Signore dell'universo non ha
certo bisogno delle nostre manifestazioni di massa, delle nostre organizzazioni.
Quei numerosi relatori, esimi professori e oratori, che nell'occasione
del convegno, hanno avuto occasione di confrontarsi mettendo in comune
i loro pensieri e le rispettive discipline, certamente trasmetteranno
altrove la ricchezza del reciproco dialogo e come il sassolino che,
cadendo nell'acqua, forma cerchi che si allargano sempre più,
prolungheranno l'eco chissà dove, chissà quando e verso
chi.....a noi non deve importare saperlo. Siamo servi inutili. Dice
il Vangelo "C'è chi semina e c'è chi raccoglie...".
RELAZIONE BREVE
Intendiamo far circolare questa relazione
come incoraggiamento per quei giovani che forse avrebbero voluto partecipare,
ma che poi hanno preferito attendere a qualcos'altro.
Ha introdotto i lavori il dott. Rino Cammilleri.
I relatori, in ordine, sono stati:
- Prof. Edoardo Bressan, docente di storia contemporanea
- Prof. Don Pierdavide Guenzi, docente di teologia morale
- Prof. Lorenzo Cantoni, docente di comunicazione e formazione
- Dott. Natale Benazzi, scrittore
- Prof. Stefano Zecchi, docente di estetica
- Prof. Paolo Corvo, docente di sociologia
Inoltre, si è svolta una tavola rotonda a cui hanno
partecipato:
- Gerardo Larghi, educatore
- Gianni Borsa, giornalista
- Martin Ibarra, pastore protestante
- Traian Valdman, sacerdote ortodosso
- Emanuela Pasquariello, infermiera di "Medici senza frontiere"
Moderatore del convegno è stato il
Dott. Augusto Pasculli.
Possiamo
affermare che i convenuti, pur senza alcun accordo preventivo, sono riusciti
a integrare le rispettive relazioni senza contraddirsi.
Per cercare di fare una "relazione
breve" del convegno, si può partire da
uno qualsiasi degli interventi, perché insieme hanno composto come
la trama di un unico tessuto.
Preferiamo partire dal sociologo, perché ha cercato di fare un'analisi
dei motividella mancata partecipazione dei giovani a qualcosa che era
stato pensato per loro: tenendo conto delle loro esigenze di partecipazione,
avevamo lasciato spazi per il dibattito dopo ogni relazione. Per evitare
un carico eccessivo di attenzione, avevamo previsto due break con accompagnamento
di musica classica. Nonostante questi accorgimenti qualche cosa non ha
funzionato. È vero anche, come ha detto il Prof. Corvo, che il
convegno si presentava ampio e complesso, perciò faticoso da seguire:
la trattazione delle varie tematiche avrebbe preteso un convegno di tre
giorni.
Sul problema dell'Europa ha espresso il parere che vi sono livelli culturali
e istituzionali su cui occorrerà ancora lavorare molto. La globalizzazione
ha posto l'economia al centro, ma questa attenzione alla dimensione economica
nasconde un problema d'identità: su quali valori si costruirà
l'Europa? Ci sono problemi molto forti di tipo etico che prevedono una
discussioneampia e profonda. I prossimi anni saranno decisivi, tenuto
conto anche dell'ingresso dei paesi dell'est.

Dopo
una breve presentazione, fatte dai rispettivi presidenti delle due associazioni
"EMMAUS" ed "EURO 2000" che hanno organizzato il Convegno
e che si sono dichiarate come aggregazioni laico-cristiane, sorte per
contribuire a promuovere la cultura cristiana, il Vangelo delle Beatitudini,
le opzioni del Concilio Vaticano II, sono iniziati i lavori del convegno.
Ha introdotto il dott.
Rino Cammilleri. Lo scrittore è partito dalla
constatazione della povertà di valori della gioventù di
oggi. I modelli di riferimento dei nostri giovani sono, infatti, genitori
sessantottini, una TV dai contenuti fatui, una scuola portatrice di contraddizioni
("se tutti hanno ragione, nessuno ha ragione"): un pluralismo
ideologico, ma in realtà un unico modello sociale. Conseguenza:
lo scetticismo da cui si passa facilmente all'edonismo. La sfida da affrontare
è quindi quella di trovare per l'Europa un denominatore comune
che emani, riscoprendoli, dai valori cristiani.
Il
prof. Paolo Corvo, sociologo, a proposito dell'assenza
dei giovani, ha fatto alcune ipotesi:
-
l'accelerazione della storia ha prodotto
il risultato, per le nuove generazioni, di non avere acquisito sufficiente
memoria storica: per questo esse hanno un'identità debole,
hanno difficoltà a relazionarsi con una società multietnica
e multiculturale; una personalità frammentata;
-
c'è una crisi dell'educazione,
dei valori da trasmettere, anche se la possibilità di comunicazione
tra generazioni esiste ancora, limitatamente alla trasmissione dell'esperienza
di vita;
-
la comunità giovanile è
tendenzialmente legata al soggettivismo, all'individualismo: tale
soggettivizzazione porta l'individuo a pensare che i problemi in qualche
modo debbano e possano risolversi da sé;
-
è venuto meno l'impegno ad unire
le forze per essere in grado di incidere e poter riuscire a creare
un'integrazione nella società;
-
molti giovani vivono in una situazione
di mancanza di autostima e perciò non riescono a individuare
certi obiettivi e le modalità per realizzarli.
Per recuperare la fascia giovanile a modalità
di partecipazione e rappresentanza, occorre che gli adulti ripensino un
certo modo di fare, a certe modalità di espressione, utilizzando
anche le nuove tecnologie e i nuovi linguaggi, tenendo presente che ogni
linguaggio ha una sua funzione, ogni media ha un suo linguaggio.
A
proposito di linguaggio possiamo allora passare alle considerazioni fatte
dal Prof. Lorenzo Cantoni. Egli ha spiegato che:
-
non vi può essere dialogo interculturale
se non si è portatori di una cultura e che perciò la
riscoperta di un'identità è la premessa per l'interculturalità.
Infatti chi non ha niente da dire, non dialoga.
-
Che sovente sono le lingue a comunicare
tra loro, tramite le persone. Ma le persone non hanno niente da comunicare,
sono parlate, agite dalla cultura inconsciamente assorbita dalla lingua
materna usata per educarle.
-
Bisogna aver chiaro quali sono le culture
che stanno dialogando e se si tratta di vero dialogo o di chiacchericcio
superficiale, in quanto può accadere che gruppi o persone diverse
si parlino senza essere disposti ad interloquire, a partecipare agli
altri qualcosa che è ritenuto importante. Chi intende dialogare
presta attenzione al bene che altri desiderano partecipargli per mettere
in comune le reciproche visioni del mondo e della vita, con la disponibilità
anche a cambiare a seguito di ciò che viene elaborato.
-
Bisogna fare attenzione a che l'interesse
al dialogo non sia dettato esclusivamente da fattori di interesse
(tipo la ricerca dell'omogeneizzazione del mercato o fini simili)
e si parli esclusivamente dei "che cosa".
-
Si ha un vero dialogo interculturale
quando la comunicazione si sposta sui "chi" e mette a tema
qual è il senso della vita e si è disposti a considerare
gli altri uguali a se stessi.
A proposito di linguaggio,
il dott. Natale Benazzi ha parlato del ruolo dei media
nell'Europa.
-
Due mezzi, inparticolare: la televisione
e Internet. Due elementi di comunicazione, di possibilità
di confronto, di dialogo, di incontri decisivi. (Per esempio, qui
si stanno facendo delle registrazioni e delle riprese per utilizzare
Internet. A casa la televisione può diventare mezzo per creare
dialogo). Ma i mezzi dovrebbero restare tali e non diventare fini,
scopi economici, sostanzialmente industriali. I media si sono trasformati,
da mezzi di comunicazione, in strutture economiche importanti. A
questo punto l'audience determina i contenuti, e a volte l'audience
più gettonata dalla gente comune non ha nulla a che fare
con la cultura, al massimo con il costume, la cronaca o gli spettacoli
di varietà.
-
La possibilità di costruire
una cultura, dal punto di vista mediatico, esisterà dal momento
in cui, sia la scuola sia ogni ambito di formazione
cominceranno a confrontarsi con i mezzi di comunicazione sociale,
chiedendo anche che vengano inserite delle programmazioni che i
vari docenti potranno utilizzare.
-
La seconda possibilità è
il "fai da te" nella comunicazione. Non l'artigianato
di massa, ma comunicazione di quelle masse di persone che conosciamo
e con le quali diventa fondamentale comunicare e far circolare le
idee.
-
È necessario che si formino
dei docenti che educhino all'usointelligente di Internet.
Il prof. Stefano Zecchi si
è inserito nel contesto di queste conversazioni per far sapere
che il Ministerodella Pubblica Istruzione stanzia fondi rilevanti per
l'istruzione, come nel caso di Rai-Educational. Purtroppo mancano le
idee. È vero che non abbiamo strutture e base sociale adeguata
per essere ritenuta utente televisiva di emittenti estere molto valide,
tuttavia basterebbe "copiare" per avere qualcosa di meglio
di ciò che oggi si ha.
Il prof. Zecchi ha invertito la frase che esplicitava
il tema che avrebbe dovuto trattare. Essa era "La bellezza salverà
il mondo". Il professore si è invece chiesto: "Chi
salverà la bellezza del mondo?". A partire da questa domanda
ha fatto le seguenti riflessioni:
-
La meditazione attraverso le arti è stata
fondamentale nella nostra civiltà occidentale, anzi tutti
i mondi culturali hanno avuto la loro formazione attraverso l'arte. 
-
La pervasività dei saperi scientifici,
la grande rivoluzione industriale, hanno cambiato profondamente
i valori di eccellenza non economica, ma spirituale, i valori della
trasmissione delle qualità. Oggi l'educazione avviene attraverso
modelli tecnologici e ciò ha cambiato profondamente i modelli
di formazione della persona, la sua costruzione di valori e la sua
idea stessa di relazione.
-
Stabilire un incontro consente di uscire
da sé e di ritrovare l'altro, non in una comunicazione che
è priva di relazione, ma è una comunicazione che mette
insieme qualche cosa nel colloquio.
-
Con la televisione c'è passività,
quello che riceviamo può essere occasionalmente discusso
con chi è vicino a noi che può commentare, ma mai
con l'interlocutore; inoltre ci si libera molto facilmente della
TV: basta fare un click.
-
Tutti i sistemi di comunicazione ipertestuale
funzionano con l'idea di voler trovare forti reti di relazione con
altri, ma sempre in una dimensione di isolamento
e di forte autismo.
-
Si può recuperare? Ritrovare
relazioni complete, formazione su realtà concrete, con rapporti
che sono davvero vissuti con tutta quella carica di esperienza con
cui si possono comportare e modificare i nostri sentimenti, i nostri
modi di pensare, la nostra visione di valore...? Sì, da un
punto di vista, e no da un altro. Sì, perché è
ancora molto forte il desiderio di riconoscere i valori oggettivi
e su questi riconoscere anche i valori della propria tradizione,
della propria appartenenza. D'altra parte no, perché dove
c'è potere di informazione, procede anche l'educazione e
il potere di informazione punta sull'educazione scientifica. Tutto
a favore di una precisa funzionalità e praticità del
sapere.Tali corsi devono preparare all'inserimento professionale;
in genere è assolutamente assente la cultura umanistica e
ciò fa perdere la forza della criticità del sapere.
Si perde la capacità di elaborare un messaggio che invece
per lo più viene accolto passivamente. La cultura dominante
utilizza questi "input" per indicare ciò che i
giovani hanno bisogno di apprendere:
come
impresa
come
internet
come
inglese
Bisogna riuscire a ritrovare nell'esperienza
che noi facciamo, attraverso le conoscenze estetiche, quei valori
che consentono ad esempio il raffinamento del gusto che è
la prima strada per apprendere e apprezzare i linguaggi degli altri
e averne rispetto. L'educazione può riuscire attraverso il
mondo delle arti, perchè la bellezza attraversa la persona
e ne fa emergere i bisogni profondi profondi di bene, di assoluto,
di completezza rendendola capace di intrattenere relazioni positive
con gli altri.
-
I giovani frequentano con indubbio
interesse grandi manifestazioni, occasioni di incontro vero. È
necessario coinvolgerli nelle esposizioni d'arte con un buon tipo
di informazione, una buona pubblicità, poiché l'arte
è linguaggio vero, eccellente, che costruisce una forte identità
della comunità che lo esprime e che si è impegnata
nella costruzione
di valori, un linguaggio che spiega cos'è il mondo con le
sue relazioni e le sue vicende.
-
Bisogna ritrovare nell'arte una forza
di comunicazione in cui si costruisce veramente un colloquio con
chi osserva, chi ascolta, chi legge: ecco le responsabilità
di un artista, che avendo funzione sociale rinuncia al linguaggio
alto della bellezza, alla capacità di trasmettere senso.
Per ricostruire questa rete di relazioni virtuose occorre
ripensare a tutto il mondo dell'artigianato d'arte, recuperando una
tradizione creativa che è stata italiana ed europea. Io credo,
ha detto il relatore, che una società tenda al declino tutte
le volte in cui la differenza diventa omologazione, perdita di quelle
peculiarità che definiscono la qualità di appartenenza
di una identità. Quando le culture sono fragili, può nascere
la grande
paura di fronte al confronto con gli immigrati, proprio perché
viene meno la coscienza del proprio fondamento, cade il rapporto con
la propria storia e la propria tradizione. La capacità di sintetizzare
il vecchio con il nuovo è il segno di una cultura che ha una
grande fede nellapropria identità. Noi stiamo usando parole come
valore, comunicazione, senso: sono espressioni che portano a una trascendenza,
non necessariamente religiosa, ma è qualcosa che va al di là
del materiale, del funzionale, del pratico. L'identità stessa
è un valore trascendente e questa nostra società materialista
desacralizzata, finisce per perdere la sua forza, poiché la ricchezza
e il denaro non sono luoghi di strutture di identità. Anche il
povero possiede una grande ricchezza interiore se ha la capacità
di comprendere il valore di sé.
Il
Prof. don Pierdavide Guenzi, docente di teologia morale,
è partito da una riflessione sul dato biblico dicendo che in
fondo l'identità naturalmente relazionale è
scritta in quel documento che è il secondo capitolo della Genesi.
Questa antropologia, guarda all'uomo come individualità irripetibile
e insieme come essenziale apertura agli altri. Nel dialogare l'uomo
si pone di fronte a qualcuno tra confronto e scontro; l'interculturalità,
oggi tanto messa a tema, è convivenza dei possibili diversi che
si confrontano, cioè si lasciano chiarire e contestare dagli
altri: ciò è anche utile per comprendere meglio la propria
identità.
L'uomo è dotato di una dignità assoluta la cui realtà
è nativamente sociale, per cui non può realizzare la propria
storia soggettiva se non all'interno di una trama di relazioni che lo
raggiungono fin dalle sue primissime fasi della vita.
La società è espressione dell'umano che si realizza in
due direzioni: da un lato il legame persona-società (cioè
la persona rinvia la società come elemento essenziale del suo
costituirsi), e dall'altro la società ha di mira la persona come
suo ultimo fine.
Quanto
ai valori irrinunciabili, don Guenzi si è espresso favorevolmente
sul binomio solidarietà e sussidiarietà, principi ispiratori
etici che devono coniugarsi strettamente tra loro.
Il significato autentico del principio
di sussidiarietà è quello di sottolineare che ogni costruzione
sociale, anche quella ipotizzata in un processo di unificazione europea,
si fa a partire dalla persona e per la persona, salvaguardando un tessuto
di relazioni che possano consentire a ciascun gruppo di esprimere ricchezza
e creatività.
Ma non può essere dimenticato che il principio di sussidiarietà
deve prendere positivamente forma nella ricerca di aggregazioni e programmi
ispirati all'altro principio, quello della solidarietà, per costruire
un senso di appartenenza collettiva e corresponsabile, dove tutti siano
responsabili
di tutti, verso quel bene comune che è quello di tutti e di ciascuno.
Il rischio è quello della radicalizzazione dei tratti più
individualistici e narcisistici dell'uomo contemporaneo e, quindi, di
trovarsi di fronte a una popolazione sempre meno capace di darsi una
finalità comune e di realizzarla. Il processo di unificazione
europea dovrà portare a ripensare ad un ethos pubblico
che sarà frutto di un'azione educativa da parte di modelli propositivi
concreti ispirati a un incremento della partecipazione politica dei
cittadini europei, superando la disaffezione politica attuale. Ciò
sarà possibile superando l'interpretazione riduttiva dell'uomo
economico e dell'uomo politico e alla disponibilità
dei vari soggetti di aprirsi ad una umanità in cui l'originarietà
e la gratuità delle relazioni, diventano fondamento dei reciproci
diritti e doveri e dello stesso patto sociale. Facendo appello ai due
poli della dignità della persona e della comunità degli
uomini, l'etica deve tradursi in modelli di convivenza fondati sul rispetto
e la libertà dei singoli e sulla promozione di una crescita solidale,
mediando così responsabilità e solidarietà.
Il
principio di sussidiarietà, recuperato dal Medioevo, è
illustrato in modo efficace dal Prof. Edoardo Bressan
che ha sottolineato "l'importanza degli elementi politico-sociali
che si formano dal basso, in una modalità caratteristica di organizzazione
sociale che fa perno sulla persona, collegata ad altre persone. Il prof.
Bressan ha compiuto un'analisi storica di come la struttura dell'Europa
è stata informata dai valori cristiani: una pòlis
cristiana, ha rilevato il relatore, è esistita da quando si è
sfaldato il mondo romano, ed è nata dall'incontro che la civiltà
romana ha con il cristianesimo e con le popolazioni nuove che entrano
nella scena europea mentre avviene questo incontro.

Con
Carlo Magno e con l'Impero Carolingio c'è l'Europa, e il centro
di riferimento di questa civiltà è dato dal rapporto tra
il valore della persona e la sua appartenenza alla comunità,
con un ruolo del potere politico che è di garanzia, non di determinazione
dei valori; il diritto è lo strumento che regola questo rapporto.
Colpisce
quando osserviamo la realtà politica del Medioevo, il senso porfondo
di autonomia che la caratterizza: comuni, corporazioni di arti e mestieri,
università, ospedali... Le comunità "intermedie",
godono di un potere originario, non derivato. Il potere superiore inizia
là dove si esaurisce la competenza del ceto inferiore. È
una società articolata, una società di corpi che conosce
una grande vitalità; non vi è dicotomia tra sviluppo economico
e tradizione cristiana. Fino al XVIII secolo la società vive,
da una parte, di un comune riferimento etico-religioso, dei valori cristiani
riconosciuti da tutti, dall'altra di questo grande pluralismo sociale.
Questo sistema viene messo profondamente in crisi dalla rottura rivoluzionaria,
soprattutto dalla Rivoluzione Francese. Il punto di vista diviene quello
di una assoluta uguaglianza civile fondata su un'altrettanto assoluta
uguaglianza (teorica) di diritti. I rapporti sociali si fanno autoreferenziali
e i valori sono legati alle pure scelte individuali, perciò irrilevanti.
L'organizzazione delle comunità viene colpita o soppressa così
da far venir meno il sentimento di
appartenenza. Il potere si verticalizza, cioè il livello superiore
crea quello a livello inferiore. La soprressione delle corporazioni
permetterà alla rivoluzione industriale forme di sfruttamento
e la fine delle antiche libertà contadine getterà le realtà
periferiche in uno stato di sottosviluppo. L'unica fonte di formazione
della legge e di legittimazione dell'ordinamento diviene lo Stato: il
giudice applica la legge dello Stato e basta. In teoria lo Stato può
dire che l'ordine politico si basa solo su sé stesso, sul principio
astratto di uguaglianza, ma la realtà è diversa: lo Stato,
anche se non vorrebbe, dovrà negoziare con in gruppi sociali,
ad esempio con le leghe e i sindacati, con cui dovrà trattare
le condizioni di lavoro. Il significato della Rivoluzione si è
ridotto al passagio dall'universalimo cristiano all'idea di nazione,
con tutto ciò che si porta dietro nell'Ottocento. La prima guerra
mondiale, che Papa Benedetto XV definì il "suicidio dell'Europa
civile",
nasceva dall'impossibilità di regolare la spinta sociale proveniente
dal basso con gli egoismi nazionali. Dopo la guerra assistiamo al tentativo
di
riprendere in mano questo processo e di governarlo: ma questo avviene
all'insegna del totalitarismo, cioè dello Stato che ingloba totalmente
la società, irreggimentandola.
L'Europa esce da questa tragedia dopo la
seconda guerra mondiale, tornando alla libertà e immaginando
un nuovo ordine politico fondato sui diritti della persona e sulla coscienza
di un'umanità che è di tutti: per il prof. Bressan la
Costituzione Italiana che aggancia i diritti al valore della persona
rappresenta un esempio interessante.

È questo un cammino tutto da percorrere,
con difficoltà a motivo della corrosione dei valori operata dalla
secolarizzazione: perciò è importante la disputa sul preambolo
della Carta Costituzionale Europea. Oltre a quella dei valori, l'altra
sfida è quella del policentrismo, cioè la ricerca di un
sistema che garantisca la persona e i corpi sociali, che rispetti il
pluralismo sociale, che riconosca nei livelli inferiori e nella molteplicità
dei soggetti sociali qualcosa di originario, recuperando l'eredità
di quella che era stata una scoperta dell'Europa medioevale.
La TAVOLA ROTONDA, a cui hanno partecipato
persone che in qualche modo hanno fatto e fanno esperienza sul campo,
ha dato occasione di conoscere anche punti di vista da angolature differenti.
Il Prof. Gerardo Larghi,
educatore di professione, fa parte di un'Associazione fondata 25 anni
fa a Strasburgo da un sacerdote cattolico, ora defunto, e che si denomina
"Regroupement Européen de Recherche et Formation des Enseignants".
L'Associazione, nata come cattolica, attualmente ha fatto il passaggio
di definirsi semplicemente cristiana. Ha l'obiettivo di incontrare futuri
insegnanti provenienti un po' da tutta Europa, in quanto il fondatore
aveva messo in evidenza l'importanza di "formare i formatori".
Questa
associazione si è posta il problema dell'importanza dell'interculturalità
e dell'interreligioso rispetto a classi di studenti multiculturali e
multireligiosi. In particolare in Francia, in Inghilterra, in Germania
e in Spagna vi sono classi scolastiche dove la realtà etnica
e religiosa è molto composita. Per questo motivo l'Associazione
ha cercato soluzioni al problema di riuscire a preservare le identità
senza perdere di vista la costruzione dell'identità comune europea.
Oggi l'Associazione è guidata da un membro del Consiglio d'Europa
e vengono promossi degli stage - di tipo didattico e di educazione all'interreligioso
- di una-due settimane, a Strasburgo o in altri paesi europei per giovani
docenti, per insegnare loro a governare il dialogo e anche lo scontro
che può scaturirne, lavorando insieme per scoprire modalità
e strumenti idonei a indirizzare i giovani studenti verso l'unità
Europea.
Il dott. Gianni Borsa,
giornalista, esperto e autore di studi sul processo di integrazione
europea, ha ricordato due recenti occasioni in cui i giovani hanno parlato
di sé e tra giovani dell'Europa. Un appuntamento recente è
stato il simposio dei Vescovi che si è svolto a Roma sul tema
"Giovani d'Europa nel cambiamento - laboratorio della fede";
il secondo appuntamento si è svolto a Bruxelles sotto il titolo
"Convenzione europea dei giovani", una sessione del quale
è stata dedicata tutta ai giovani con protagonisti i ragazzi.
In entrambi i casi la comunità giovanile ha lanciato dei messaggi
al mondo adulto:
- il desiderio di vivere da protagonisti nel contesto in cui vivono,
a partire dalla famiglia;
- il rispetto delle diversità, dei diritti individuali, della
solidarietà sociale, dei diritti dei disabili, del valore
dell'educazione;
- l'attesa di un'Europa dell'uguaglianza sostanziale, dell'inclusione
sociale, della pace, della democrazia
Di contro, i giovani hanno
dichiarato di sentirsi impreparati, deboli, spesso non guidati dai loro
educatori per quanto concerne la memoria storica, motivo per cui sentono
la difficoltà a capire il passato per interpretare il presente.
Sul tema dell'identità personale hanno espresso alcuni desideri:
- costruire la propria personalità, in una prima fase aiutati
dal mondo degli adulti in particolare dalla famiglia, per acquisire
poi una propria identità forte che li
renda
capaci di affrontare problematiche in rapporto anche al trascendente,
e saper confrontarsi ed incontrare gli altri;
- seguire una vocazione sociale aperta agli altri e al confronto
multiculturale;
- promuovere valori condivisi e riesaminati in rapporto al mutare
della società;
- aprire gli orizzonti oltre il proprio ambiente non volendo escludere
né ridurre la complessità, senza particolari rimpianti
del passato ed eccessivi timori per il futuro;
- vocazione a viaggiare, a parlare le lingue, a trovarsi bene con
chi è diverso
Il giornalista ha detto che dentro questa percezione della
realtà giovanile attuale occorre mantenere un confronto aperto
con tutti, uno sguardo costante sulle vicende nazionali ed internazionali,
la capacità di condividere con gli altri quello che sta avvenendo
intorno a noi.
Si è aperto poi il confronto con
il pastore protestante Martin Ibarra e con un esponente
della confessione cristiana ortodossa, padre Traian Valdman
Il primo (Ibarra), ha espresso il parere
che il processo istituzionale di unificazione europea possa aver arginato
il rischio di guerre promuovendo forme più civili di confronto.
Un problema potrebbe comunque sorgere con l'allargamento all'est europeo.
Un'altra preoccupazione (della chiesa Battista) è l'attuale fase
di
discussione sui preliminari della futura Costituzione europea. Il pastore
si è domandato quali fondamenti e valori potranno essere posti
alla base e se ci sarà un riferimento a Dio e a una cultura formata,
tra i tanti altri elementi, anche dal cristianesimo e sulle Sacre Scritture.
I rappresentanti dei cristiani protestanti si sono espressi sul valore
fondamentale dei principi della sussidiarietà e della solidarietà,
originate spesso dall'iniziativa spontanea di singoli o gruppi che si
aggregano. Il mondo protestante non intende assolutamente riproporre
la cristianitas medievale ormai superata, ma creare un modello
nuovo, ecumenico, in base al quale le chiese cristiane hanno cominciato
a dialogare e a trovare punti di unità per fare insieme tutto
quanto può essere fatto insieme: un'interazione tra le culture
e non un sentirsi separati. Già nel medioevo i "frati girovaganti"
portavano cultura e coscienza di unità. Oggi uno scambio culturale
tra i giovani è promosso dal progetto "Erasmus", che
consente loro di spostarsi in paesi diversi, studiare, imparare le lingue,
confrontarsi, elaborare progetti culturali a livello europeo.
Il secondo intervenuto (Valdman),
ha presentato alcune considerazioni sul rapporto in cui si situa la
chiesa ortodossa nel processo di unificazione europea. Ha
manifestato l'impressione che la sua Chiesa ha, di essere lasciata un
po' ai margini dell'Europa, forse perché non compresa abbastanza.
Infatti - ha detto - la Chiesa ortodossa porta in se stessa un modello
comunionale e conciliare che unisce realtà diverse. Ha ribadito
l'importanza sia dell'unità sia della conservazione della rispettiva
identità e peculiarità delle chiese (quali: architettura,
iconografia, innologia, musicologia, spiritualità monastica).
L'animo
europeo dovrebbe essere la sintesi di più componenti, non solo
quella greco-romana e umanistica cristiana, ma anche arricchita da altri
influssi (per es. anche quello arabo). Il Vangelo, con la sua legge
dell'amore, indica la comunione come ideale perfetto da conseguirsi
con l'arricchimento reciproco di tutte le comunità.
Altrimenti si può correre il rischio, nel processo di globalizzazione
economica attualmente prevalente, di una imposizione del potere, della
lingua, della religione e perfino delle tradizioni culinarie.
Un
aspetto dell'umanesimo cristiano non abbastanza sottolineato da tutte
le Chiese è quello derivato dall'evento della Pentecoste quando,
con la discesa dello Spirito Santo, il messaggio salvifico si rese comprensibile
in tutte le lingue, e si diffuse nel rispetto delle identità
e specifiche culture. Padre Valdman ha fatto notare che il forte movimento
ecumenico dell'ultimo secolo procede parallelo al movimento europeista.
Il consiglio ecumenico delle chiese è stato fondato nel 1948;
poi la Conferenza delle chiese europee ha promosso l'incontro delle
chiese e dei rispettivi popoli dell'est e dell'ovest, oltre le "cortine
di ferro" non del tutto cancellate: la gente ha preso coscienza
che "ciascuno è un fratello europeo e un cristiano come
se stesso". Le due assemblee ecumeniche europee di Basilea e di
Graz hanno costituto momenti importanti per il contributo che le chiese
possono dare all'unità europea, soprattutto perché hanno
favorito una conoscenza diretta tra le persone: oltre un migliaio di
giovani dell'est ha mostrato in questeè
occasioni il gusto di confrontarsi con i fratelli dell'ovest e, se il
dialogo teologico rimane essenziale, dimostrato che deve essere accompagnato
dalla carità, al di là delle frontiere confessionali.
Le diverse modalità con cui i misteri, come quello dell'Eucaristia,
vengono espressi (es. nella chiesa ortodossa il mistero si esprime mediante
la chiusura dell'altare con l'iconostasi, mentre nella chiesa cattolica
lo stesso mistero si esprime con la processionedel Corpus Domini), vogliono
entrambi esprimere l'adorazione per Cristorealmente presentenel pane
e nel vino consacrati. Quanto alla purificazione della memoria storica,
Padre Valdman ha suggerito che dovrebbe essere perseguita con la dovuta
attenzione ai giovani che non comprendono le motivazioni delle divisioni
avvenute nel passato, per contribuire a renderli artefici e responsabili
di una unità duratura, come voluta da Dio, basata sul valore
autentico della fede, della speranza e della carità.
La rappresentante di "Medici
senza frontiere", Emanuela Pasquariello, ha fatto
cenno agli scopi e ai campi di intervento dell'associazione di cui fa
parte. Ha inoltre sottolineato che, secondo la sua associazione, la
salute deve essere diritto di tutti, senza limitazioni, che
la solidarietà deve farsi servizio attraverso fatti concreti,
che la guerra dovrebbe essere rifiutata da tutti perché crea
condizioni tali per cui non possono venire garantiti neppure i minimi
diritti umani.
A conclusione del Convegno, la Presidente
dell'Associazione Emmaus, promotrice prevalente di tutta l'organizzazione,
ha ringraziato i partecipanti, i relatori, i collaboratori, gli Sponsor,
portando il saluto di Mons. Giovanni Balconi, responsabile del Coordinamento
dei Centri Culturali della Diocesi lombarda; poi, esprimendosi a titolo
personale, ha espresso la propria fiducia in Gesù, Signore
della storia, unica "speranza del mondo" che non inganna.

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EMMAUS per la SPIRITUALITÀ (Aderente F.I.E.S. - Federazione
Italiana Esercizi Spirituali)
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SPIRITUALITÀ
"PARABOLE MEDIATICHE":
Fare cultura nel tempo della comunicazione
Dopo due giorni di profonde, eccellenti relazioni che hanno
dato occasione di riflessione ai 1200 operatori nel campo della comunicazioni
convenuti a Roma al Convegno organizzato dalla C.E.I. - cantiere del progetto
culturale, mi è sorta una riflessione "PARABOLA MEDIATICA"
che sento il dovere cristiano di comunicare.
Noi credenti, pur sempre attenti ai segni dei tempi, dovremmo preferire
immergerci nel divino, anziché lasciarci coinvolgere troppo nella
cronaca e nelle categorie umane dei nostri tempi. Non lasciarci imprigionare
e soffocare dalla storia, neanche dalla storia della Chiesa, perché
la Storia del Regno di Dio, di giustizia e di amore, è metastoria:
noi non vediamo, con i soli occhi della ragione, questo avvento, ma esso
viene, ce lo dice la fede.
ALLA
RICERCA DI SENSO
Figlio
mio,
non affannarti a cercare
il senso della vita
navigando nella rete.
Vai, piuttosto, nelle chiese:
là ti attendono
spazi sereni, ove
risuonano nel silenzio,
parole antiche.
Varcherai soglie
aperte ai venti dello spirito
e, nella penombra,
se poserai lo sguardo
sull'icona di Cristo crocifisso,
scoprirai il senso vero
dell'essere uomini.
Adele
9 novembre 2002
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Emmaus per il Cantiere del Progetto Culturale
C.E.I. |

PARABOLE MEDIATICHE - Fare cultura
nel tempo della comunicazione
Convegno organizzato dalla Conferenza Episcopale Italiana
Commissione Episcopale per la Cultura e le Comunicazioni sociali
Roma, 7-9 novembre 2002
Tenteremo di fare una relazione breve di ciò che ci è
sembrato "nuovo" nelle relazioni ascoltate. Cominciamo dall'assise
conclusiva - Aula Nervi - Vaticano, terminata con l'incontro del Santo
Padre Giovanni Paolo II con gli operatori della comunicazione e della
cultura. Precisiamo che AVVENIRE, il quotidiano dei cattolici ha pubblicato
integralmente, domenica 10 novembre 2002, il discorso tenuto dal Papa
e sintesi pensate sulle altre relazioni del Card. J. Ratzinger, Prof.
Giorgio Rumi, Dott. Dino Boffo. Gli oltre 1200 operatori della cultura,
presenti all'udienza con il Santo Padre, hanno inteso interrogarsi
sull'oggi di Dio consapevoli che Cristo è l'unica parola che
salva.
Dal discorso del Santo Padre: "[...] Siamo consapevoli
che le rapide trasformazioni tecnologiche stanno determinando, soprattutto
nel campo della comunicazione sociale, una nuova condizione per la
trasmissione del sapere, per la convivenza tra i popoli, per la formazione
degli stili di vita e delle mentalità [...] la cultura si trasmette
mediante la comunicazione. Ma quale cultura [...] che non abbia al
suo centro la dignità della persona, la capacità di
aiutare ad affrontare i grandi interrogativi della vita umana, l'impegno
a servire con onestà il bene comune, l'attenzione ai problemi
della convivenza nella giustizia e nella pace? [...] Di fronte a questo
nuovo areopago, dobbiamo essere sempre più consapevoli che
l'evangelizzazione stessa della cultura moderna dipende in gran parte
dall'influsso dei media .[...] Potremmo sentirci impreparati [...]
non dobbiamo scoraggiarci: ci sostiene una forza incontenibile, che
scaturisce dall'incontro con il Signore (come i discepoli di Emmaus)
[...]
Gesù di Nazareth [...] ha realizzato la comunicazione più
importante per la storia dell'umanità, permettendoci di vedere,
attraverso Lui, il volto del Padre Celeste e donandoci lo Spirito
di verità che ci insegna ogni cosa [...] Coloro che operano
nei media [...] devono avere un'alta consapevolezza delle proprie
responsabilità [...] l'uso indiscriminato di questi potentissimi
mezzi, se usati male, produce effetti devastanti [...] servono regole
chiare [...] a garanzia del rispetto degli utenti [...].".
Dal discorso del Card. J. Ratzinger: "[...] il profeta
Amos diceva di sè: -Io ero uno [...] che taglia i sicomori-.
Basilio il Grande, spiegava che il sicomoro è un albero che
produce moltissimi frutti. Ma non hanno alcun sapore se non li si
incide accuratamente e non si lascia fuoriuscire il loro succo. La
vita di chi non crede è insipida: quando si riesce a inciderla
con il Logos si trasforma, diviene gustosa. [...] Ma Gesù,
il Logos, ha bisogno di "coltivatori di sicomori", che abbiano
competenza, conoscenza dei frutti e del loro processo di maturazione,
esperienza e pazienza. [...] L'evangelizzazione non è semplice
inculturazione [...] il Vangelo è un taglio, che diviene purificazione
e maturazione [...] questo taglio non è affare di un momento
[...] l'evangelizzazione della cultura secolarizzata [...] deve essere
mediata dal servizio e dalla testimonianza dei credenti.".
Dal discorso del Prof. Rumi: "Oggi [...] la fiction appare
più vera della realtà [...] tendiamo a dimenticare chi
siamo [...] a scrivere la storia oggi sono i comunicatori [...] ma
tutti comunicano [...] si crea così una specie di supermarket
incontrollabile. [...] Alcuni requisiti sono indispensabili alla creazione
di una memoria e di un'identità condivise: la libertà,
perché nulla possa sbarrare il cammino a una lettura critica
del tempo; la pluralità di voci; un uditorio non passivo che
mantenga sempre una vigilanza critica. [...].".
Dal discorso del Dott. Boffo: "[...] i mass-media sono
bocche di fuoco che [...] determinano l'aria che respiriamo. La sfida
più interessante [...] partecipare dal di dentro all'elaborazione
del 'cosciente collettivo', delle 'linee di pensiero' [...] noi tutti
[...] vorremmo essere amici di Dio all'altezza [...] avvertiamo nitida
una grande responsabilità: fine delle omissioni, inizio delle
trasmissioni [...].".
Relazione sintetica delle giornate precedenti
Mons. Claudio Giuliodori, direttore dell'ufficio nazionale delle
comunicazioni sociali, ha precisato lo scopo dell'assise: contribuire
al rinnovamento culturale del paese, fare cultura alla luce del Vangelo,
offrendo il proprio patrimonio di valori mediante la comunicazione.
Ha dato spiegazione dell'espressione "parabole mediatiche".
Si vuole intendere una dimensione profonda del comunicare nel linguaggio
parabolico ampiamente utilizzato da Gesù, oggi attualizzata con
i nuovi media. Un linguaggio narrativo e metaforico con il quale è
possibile dire l'eterno nella caducità del vissuto quotidiano.
Il Card. Ruini presentando il Convegno ha espresso il parere
che la fede abbia una fecondità anche civile. Lo sviluppo del
progetto culturale va inteso come via efficace per farsi carico delle
sfide che provengono dalla questione antropologica: siamo chiamati a
confrontarci con la valenza multiculturale su "chi è l'uomo".
Quale visione abbiamo dell'uomo e del suo destino? Un'antropologia integrale,
può costituire il punto di partenza per una sana e dialogica
interattività e interconnettività mediatica che va sostituendo
spesso il rapporto interpersonale, il quale peraltro è sempre
la via più eccellente per una efficace testimonianza. L'altra
questione è la ricomposizione del senso frammentato della cultura,
tenere insieme, cioè, i vari aspetti della vita facendo unità
di tutto in Cristo.
Ha diretto i lavori del convegno Mons. Francesco Cacucci, presidente
della commissione episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali,
che ha ritenuto di individuare nel "discernimento" la migliore
qualità per fare cultura. La dott.ssa Manna insieme al
prof. De Rita ha presentato una ricerca del CENSIS sui giovani
dai 18 ai 30 anni, in quanto si mostra evidente in questo nostro tempo
l'emergenza della condizione giovanile. Questa ricerca ha rilevato che
le giovani generazioni sognano una vita in cui vi siano sentimenti importanti,
sono pessimiste e realiste: pensano che la felicità sia un attimo
e la vita un viaggio con ostacoli da superare. Ritengono che il tempo
sfugga e dunque vada sfruttato. Le loro paure sono la solitudine, il
dolore, la morte. Fanno scelte etiche personali e se si affidano alla
Religione Cattolica è per avere un veicolo di appartenenza e
una dimensione collettiva di senso. Vorrebbero avere ciascuno una identità
e pensano di potersela costruire vivendo. Chiedono testimonianze credibili
che possano dare loro speranza per il futuro. Le generazioni precedenti
non sono state in grado di trasferire valori, perciò questi giovani
pur esprimendo una voglia d'anima, vivono nel presente, in modo superficiale,
non leggono libri, fanno una fruizione solitaria di telefono e TV, usano
il tempo libero per stare con gli amici in modo evasivo e leggero. Il
70% non sa indicare modelli di riferimento culturale. Hanno bisogno
di maestri di vita, che non siano banali e che con responsabilità
trasmettano loro una dimensione di senso nella storia, introducendo
la differenza. I Vescovi possono essere aiutati nella loro missione,
ritrovando guide sul territorio che abbiano carismi in grado di far
stare nella rete delle singolarità la pluralità delle
esperienze. I giovani sono in territori reali e virtuali, lì
possiamo star loro vicini.
Quattro relatori per la prima delle tavole rotonde.
Mons. Ravasi ha espresso il parere che se una lingua si corrompe,
si corrompe anche una nazione. Infatti riceviamo continuamente messaggi
di superficie, con eccesso di parole ma scarsi contenuti, immagini brutte
e volgari: abbiamo bisogno di una lunga purificazione per tornare ad
usare contenuti forti e riempire il vuoto con i grandi significati dell'esistenza:vita,
morte e vita dopo la morte, dolore e mistero, pace e guerra, bene e
male, violenza e giustizia. Cristo ha predicato la verità su
Dio e sull'uomo. Non dobbiamo perdere la speranza di recuperare l'uomo
d'oggi a una dimensione superiore. Ha citato Sofocle: "Grande è
l'uomo, sempre. Quest'uomo è pur sempre capace di ribellarsi
e infinita è la sua inquietudine."
Il Dott. Leonardo Mondadori ha parlato dell'attesa messianica
della gente. Ha detto che ha incontrato diecimila persone di classe
media e tutte hanno espresso il bisogno di valori. Occorre fare comunicazione
dura e comunicazione vera. Il valore della persona ad esempio, bisogna
saperlo spiegare. La religione porta gioia. Occorre lottare contro il
nichilismo e farlo con gli stessi mezzi con cui lo fanno gli altri.
Ha fatto un esempio: le Parrocchie sono più capillari delle stazioni
dei carabinieri. Usiamole! Comunichiamo, altrimenti perderemo un'occasione
storica.
Federico di Chio, distributore cinematografico, ha espresso
il parere che la fede è dono di Dio e che è sbagliato
credere si possa comunicare, la si può solo testimoniare. Come
hanno fatto alcuni santi, Don Bosco, Madre Teresa, essi hanno creduto
che il Signore è onnipotente e che attraverso il loro poco, Egli
avrebbe operato il molto. Un'altra cosa ha detto, che ha sorpreso, perchè
pronunciata da un giovane: "L'istanza diabolica è presente
nel mondo del simbolico" Perciò gli operatori della comunicazione
hanno davanti un terreno duro di missione, che propone un vero e proprio
"controvangelo"rispettp a ciò che i media attualmente
propongono.
Il filosofo Onorato Grassi (docente universitario) ha espresso
il parere che ogni cultura autentitca affonda nell'esperienza, nella
percezione che ha l'uomo della realtà. Occorre saper valutare
con coscienza critica la realtà: ciò risponde all'esigenza
del saper giudicare. I giudizi rendono più vera la vita: occorre
saper capire dove la vita è manipolata, lottare contro i pregiudizi,
saper giudicare lo scopo di ogni tipo di educazione. Valorizzare le
verità che provengono da qualsiasi parte. Per i giovani è
importante che sappiamo dare le ragioni della nostra fede per cui ha
significato la vita. Un altro aspetto importante per essere operativi:
la creatività, giocarci culturalmente, rischiare per arrivare
prima, non dopo gli altri, anche correndo il rischio di sbagliare.
Di un'altra tavola rotonda è stato moderatore il Prof.Ornaghi
(Rettore dell'Università Cattolica di Milano e Presidente dell'Authority
del Volontariato). Egli ha detto che in un sistema mass-mediale sempre
più complesso occorre connettere positivamente i valori della
comunicazione e quelli dell'antropologia. Poiché si renderà
sempre più difficle il rispetto di regole condivise, è
necessario che attori sociali, come i politici, stabiliscano al più
presto regole che consentano il rispetto dell'utente.
E' intervenuto il Ministro delle comunicazioni on. Gasparri
che ha dato notizia di un disegno di Legge sul sistema radiotelevisivo.
Ha inoltre preannunciato: il nuovo contratto di servizio della Rai che
garantisca una programmazione conforme alla rilevanza culturale e sociale
della comunicazione RadioTV; un codice di autoregolamentazione per la
tutela dei minori che contiene specifiche sanzioni a carico delle imprese
che ne violeranno le norme; l'istituzione della linea di emergenza "114"
a cui potranno rivolgersi coloro che vorranno denunciare situazioni
di disagio cagionate a minori da immagini o messaggi diffusi dai mezzi
di comunicazione.
Anche il prof. Cesare Mirabelli, presidente del Consiglio
Nazionale degli Utenti, ha fatto sapere che la Convenzione di Strasburgo
sulle trasmissioni televisive "transfrontaliere"ha sancito
che le emittenti devono rispettare la dignità della persona,
tutelare i diritti fondamentali, ponendo il divieto di diffondere programmi
indecenti o pornografici lesivi della tutela dei minori.
Il prof. Enzo Cheli, presidente dell'Autorità per le
Garanzie nelle Comunicazioni, ha messo in evidenza la necessità
di individuare con precisione la missione del servizio pubblico radiotelevisivo,
valorizzandone al massimo l'indipendenza dal sistema economico e politico.
C'è bisogno di senso di responsabilità da parte dei comunicatori
e di regole condivise dai cittadini consapevoli dei loro diritti, da
definirsi al più presto perchè entro il 2003 vanno attuate
le direttive comunitarie sulla comunicazione elettronica e nel 2006
è fissato il termine per il passaggio dalla tv analogica a quella
digitale.
Mons. Crispian Hollis, membro per quattro anni del Dipartimento
per le Trasmissioni Religiose della BBC, ha focalizzato la sua relazione
sul tema del linguaggio. Pur affermando con fede che la Parola di Dio
è seme che cade nei posti meno probabili dove prende radice e
porta frutto e che Gesù è il "conduttore" più
grande di tutti perchè è il Verbo incarnato e noi semplicemente
"vasi di creta" ai quali sono stati affidati i tesori del
Verbo.(2 Cor.4,7), ha espresso il parere che parliamo una lingua da
"interni", al punto che coloro che sono esterni alla Chiesa
non capiscono nulla di ciò di cui parliamo. Perciò è
necessario sviluppare un nuovo linguaggio, espresso anche mediante immagini
e simboli potenti, attraenti e stimolanti il più possibile, perchè
questo è il mondo in cui viviamo e che abbiamo il compito di
evangelizzare. Non dobbiamo comunque dimenticare che la nostra eredità
e la nostra cultura cristiane, richiedono la presenza della persona
: io e te per Dio, poichè"il Verbo si fece carne".(Gv.1)
Ha dato la sua opinione di giornalista il Dott. Fappat, direttore
dell'unico quotidiano cattolico in Francia "La Croix". Egli
ha espresso il parere che in genere i giornalisti cristiani passano
il tempo a dedicarsi all'annuncio di cattive novelle, anzichè
trasmettere i germi della speranza annunciando la "buona novella".
Inoltre ha posto l'accento sul tema della libertà: secondo lui
la Chiesa di Roma deve auspicare il dibattito e incoraggiarlo, dare
ai cristiani spazi di confronto. Lo stesso per i giornalisti cristiani:
la libertà in dialettica con la responsabilità e l'umiltà
per poter scrivere contro-corrente e poter andare incontro all'esigenza
degli uomini del nostro tempo che cercano di dare un senso alla vita.
Il Prof. Gaspare Barbellini Amidei, ex vice-direttore e ora
editorialista del Corriere della Sera, ha ricalcato il tema del linguaggio,
affermando che dobbiamo essere consapevoli che stiamo parlando e scrivendo,
cioè comunicando, con un pubblico che ha imparato l'italiano
dalla TV. L'interattività che consente internet, può essere
per i giornalisti cattolici un'occasione vincente, ma il lettore deve
essere chiamato ad interagire, dobbiamo preoccuparci di far nascere
delle domande, anzichè fornire delle risposte non richieste.
Cambiare metodo, smettere di volgere lo sguardo al passato perchè
"la tomba è vuota e Lui ci aspetta in Galilea".
Un'altra Tavola Rotonda ha fatto il punto sulla situazione dei media
e dei Centri culturali cattolici, con specifico riferimento a ciascun
ambito di attività. Sono intervenuti, presentando le rispettive
esperienze:
don V. Rini, presidente della Fisc (Federazione italiana Stampa
Cattolica), il dott. L. Bardelli, presidente del Corallo (Consorzio
di Radio e Televisioni locali), il dott. E. Rossi presidente
dell'Ucsi (Unione Cattolica Stampa Italiana), l'avv. E. Piccinelli,
presidente Copercom (Cooperativa di operatori della comunicazione),
padre A. Filippi, presidente Uelci (Unione Editori e Librai Cattolici),
on. M.P.Garavaglia, presidente Aiart (Associazione dei Radio-Teleascoltatori),
mons. R. Busti, presidente dell'Acec (Associazione cattolica
esercenti cinema ), il prof. A Barzanò, direttore del
centro Culturale Rezzara di Bergamo. Moderatore il dott. Garavaglia,
direttore Ufficio Stampa dell'Università Cattolica. Dalla Tavola
Rotonda è emerso lo stretto legame che queste realtà -
attraverso molteplici attività culturali ed educative - hanno
con il territorio sia sul piano formativo, sia su quello informativo,
poiché l'elaborazione delle notizie dà l'occasione di
trasmettere anche delle idee: senza manipolare le coscienze e nel rispetto
di tutte le culture. Ciò che viene richiesto a tutti gli operatori
è: qualità, consapevolezza e sinergia.
Nei media e nei centri culturali cattolici operano decine di operatori
professionisti o volontari, in spirito di volontariato culturale che
è anche carità culturale. Si è manifestata la tenace
consapevolezza che si stia giocando una partita decisiva, una sfida
a cui i cristiani che operano nei diversi ambiti della pastorale non
devono sottrarsi.
Nelle due serate sono state organizzati due eventi culturali: nella
prima, un talk show ritrasmesso in diretta dall'emittente Sat 2000,
molto ben riuscito per l'intelligenza, la prontezza nella capacità
di relazionarsi, l'arguzia dei partecipanti.
Nella seconda serata vi è stata la possibilità di assistere
in anteprima alla proiezione del film "Apocalisse" ultimo
e ventunesimo film del ciclo televisivo "La Bibbia", prodotto
da Lux Vide in collaborazione con Rai Fiction.
Il Convegno ha dato occasione di scambi e incontri, perché oltre
all'ascolto delle relazioni, tutte di notevole livello, vi è
stata la possibilità di visitare stands di operatori della comunicazione:
editoria, Cinema, TV e media in generale. Inoltre molte personalità,
tra i"comunicatori", si sono rese accessibili e disponibili
al colloquio interpersonale.
Le relazioni integrali sono in fase di pubblicazione nel sito:
http://www.chiesacattolica.it/parabole/relazioni.htm
Ulteriori sintesi delle relazioni si possono trovare , in ordine
sparso, su: http://www.agenziasir.it/
cliccando su "parabole mediatiche" e "notizie
quotidiane".
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Il CRISTIANESIMO E' UNA RELIGIONE
DI PACE
Il Concilio Vaticano II, con i Decreti Conciliari sull'Ecumenismo "Unitatis
Redintegratio", "Orientalium Ecclesiarum", "Ad Gentes",
e le Dichiarazioni "Nostra aetate" e "Dignitatis humanae",
(nel passato, 40 anni fa, eravamo già nel futuro) aveva dato
indicazioni ai cattolici sul modo di affrontare le diversità,
anche religiose.
Chi non raccoglie, almeno non sperperi ...quello che non conosce!
Nella nostra società attuale, mescolanza di popoli, costumi,
credenze, culture, si sta insinuando un vuoto di ideali, di etica, di
religiosità autentica. In quel vuoto, il rischio per gli uomini
è che finiscano per avere la meglio coloro che hanno ideologie
integraliste.
Chi è pronto a morire con straordinario coraggio, ma anche disprezzo
della vita degli altri, per difendere i propri ideali di vita, avrà
la meglio su gente pigra che tiene alle proprie comodità, alla
sopravvivenza delle proprie abitudini senza fare fatica, senza pensare
troppo, senza accorgersi di scivolare sempre più in costumi immorali,
dove il culto del corpo, il piacere, la promiscuità vengono prima
dei valori della famiglia, del rispetto della vita umana e della natura,
e si va perdendo il senso artistico del bello. L'intelligenza si atrofizza,
fissata sul culto di immagini vacue: andiamo perdendo il gusto di lavorare
anche con fatica e di progettare il futuro nella visione superiore che
offre la fede. Per noi libertà finisce per equivalere non a rispetto
della dignità umana, ma a permissivismo, confusione, babele:
ogni cosa vale come l'altra.
È l'affermarsi del pensiero debole, della mollezza, del mettere
la testa sotto la sabbia di fronte ai pericoli, del ritirarsi ciascuno
nella propria vita privata.
Sapranno i cristiani ancora rimasti, essere appassionati missionari
in un contesto come questo?
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VOLONTARIATO |

PERCHE' FARE VOLONTARIATO
Suggerimenti per riflessioni che possono essere
fatte con pre-adolescenti e adolescenti
NEL PASSATO
Le forme di assistenza sono spesso nate all'interno della società
civile come libere imprese o associazioni di uomini desiderosi di dare
una risposta ad un bisogno inevaso: un'avventura laica, impregnata di
un profondo giudizio di fede.
(La mostra dei "luoghi della cura" dell'Associazione Medicina
e Persona, al Meeting di Rimini,documenta come il fatto cristiano abbia
generato una cultura dell'assistenza ai bisognosi e rappresenta una
formidabile documentazione storica del principio di sussidiarietà.)
ASPETTI DELLA REALTÀ SOCIALE ATTUALE
· La relazione delle persone, con l'avvento e l'utilizzo delle
tecnologie avanzate, ha allentato i contatti intersoggettivi, i soli
che possono dare autenticità all'esperienza umana
· La simpatia, l'amore per gli altri, sono sostituiti spesso
dal desiderio di "non lasciarsi coinvolgere", dall'indifferenza,
dalla insensibilità
· La grande città accoglie gruppi umani sradicati dai
loro luoghi geografici; privati dalle loro identità culturali
su cui poter fondare il senso della propria esistenza
· Il tipo umano della grande città è sovente
teso a cercare e calcolare un utile per ciò che fa o produce
(etica utilitaristica)
· I giovani omologati a questo tipo di non-cultura sono individualisti
e refrattari ad ogni sacrificio, ma fragili e insicuri, sovente finiscono
nell'emarginazione, spesso nella droga o in forme di aggregazione
(bande) degradanti e devianti
· La reazione giovanile a questa loro insicurezza, si manifesta
spesso in ondate di aggressività
· In genere, si nota la perdita di un forte legame sociale
POSSIBILI RIMEDI
· Incidere sulla realtà sociale attraverso la propria
capacità di incarnare concretamente, nelle azioni quotidiane,
una concezione della vita fondata sul "farsi prossimo"
· Le parole chiave: solidarietà, azione disinteressata,
coraggio di "sporcarsi le mani" in difesa dei più
deboli
· Volontariato come prestazione gratuita, che eroga servizi
utili socialmente nel tentativo di dare risposte ad urgenze concrete,
sussidiariamente a chi non riesce a darle o le dà in modo insufficiente
· Il volontariato è manifestazione di relazionalità,
di partecipazione e sensibilizzazione dell'opinione pubblica, di costruzione
sia di senso per la propria vita che di identità, appagante
il bisogno di appartenenza e di autorealizzazione.
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PROMOZIONE UMANA |

I GIOVANI E LE NUOVE OPPORTUNITA'
Dai convegni di cui abbiamo relazionato su questo numero
del notiziario appare che nel momento storico presente vi è una
emergenza giovanile.
La nostra esperienza ci induce invece a un messaggio di
speranza. Possiamo con certezza affermare che molti di essi, sanno oggi
sfruttare le nuove opportunità date loro dall'uso di internet
anche per studiare. Infatti essi hanno aperto un campo di formazione
e di informazione immenso che le generazioni precedenti non potevano
neanche sognare.
Se è vero che i giovani leggono di meno, è
vero anche che sanno vivere sempre in diretta, scambiando con i coetanei
i pareri più disparati facendo uso della casella di posta elettronica,
i news group, le mailing list, le chat, gli sms sui cellulari, le pagine
web anche personali, i motori di ricerca su internet. Dunque, i giovani
che sanno cogliere queste nuove opportunità, partecipano alla
vita sociale, scrivono, esprimono pensieri. Ciò significa che
è cresciuta in essi la consapevolezza di essere persona, non
solo individui, con la capacità di avere un proprio punto di
vista.Con internet allargano lo sguardo sul mondo, si creano delle opinioni,
si attrezzano per costruire la propria identità. Se è
vero che non sanno niente a memoria, hanno però una capacità
selettiva, di ricerca criticamente capace di selezionare ciò
che a loro serve in quel momento, nel mondo di informazioni che su internet
possono trovare su uno specifico argomento.
Sta nascendo un'altra idea di cultura e gli adulti devono
essere attenti a queste trasformazioni, stare accanto ai nostri giovani,
essere per essi punti di riferimento e di confronto attendibili. La
possibilità di avere in casa una biblioteca così immensa
e una piccola tipografia, consente loro non solo degli approfondimenti
prima inimmaginabili, ma anche la possibilità di rielaborare
ciò di cui vengono a conoscenza anche attraverso un proprio "medium"
corredato di articoli, fotografie e quanto utile a manifestare il loro
mondo interiore, a dare informazioni e a riceverne, così da essere
connessi all'oggi davvero in tempo reale e con buone competenze.
LA DONNA NELLA VITA SOCIALE E NELLA
CHIESA
Il particolare contributo della donna nella famiglia, nella
società, nella Chiesa, in quanto dotata di proprie virtu' di
persona al femminile, dovrebbe essere quello di creare attorno a sé
un ambiente accogliente e formativo: tanto più riesce in questo,
se è preparata umanamente, professionalmente e se conserva il
rapporto con Dio attraverso una ricca vita interiore. La donna ha qualcosa
di caratteristico e che solo lei può dare: ad esempio la tenerezza,
l'instancabile attenzione e impegno per gli altri, l'amore per la concretezza
e il servizio generoso, la tenacia, la capacità di intuizione,
la creatività....Ma i doni di Dio sono utili quando si sa adoperarli.
Ciascuna persona è un tassello della società, una parte
del corpo della Chiesa, dunque nessuno può dire di sè
"Io non servo a nulla, non sono utile a nessuno".
Ogni donna, fin dalla prima adolescenza, dovrebbe impegnarsi
a scoprire la chiamata personale, a cercare il proprio ideale di vita
e cominciare a scegliere un campo di azione, senza la pretesa di risultare
poi la migliore. Non dissiparsi in invidie e gelosie, nè in dubbi
che con i "magari" fanno navigare nella vita senza mai arrivare
a un approdo. Non consentire mai alla propria volontà di addormentarsi,
impegnarsi anche nelle cose minime, organizzarsi stabilendo un ordine
con priorità di valore alle cose da fare, affidarsi alla volontà
di Dio, piaccia o non piaccia, nella speranza certa che il Signore è
davvero un ottimo Pastore.
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COMUNICAZIONI AI NOSTRI ASSOCIATI E SOSTENITORI |
PER CAMMINARE VERSO L'UNITA' E LA COMUNIONE
FRATERNA
Ho constatato che si rende quasi impossibile il ritrovarci fisicamente
a causa dei numerosi impegni e doveri che ciascuno di noi deve assolvere.
Per poter mantenere tra gli associati e gli amici Emmaus un contatto
almeno spirituale ho preso spunto da un sito internet (http://www.mistici.org)
e dall'ispirazione che ne è scaturita: assumo la responsabilità
di proporre una MISTICA da vivere comunitariamente via web.
Queste le modalità:
- Impegnarci insieme ogni mattina, possibilmente alla stessa ora - intorno
alle 7,30 - a recitare un "Padre nostro"
- Istituire una catena di preghiere a sostegno di intercessioni reciproche
perché il Signore ci faccia partecipi della sua misericordia.
Le richieste di intercessione saranno pubblicate anonime e potranno
riguardare una guarigione del cuore, una guarigione fisica, una guarigione
della memoria per offrire perdono, una guarigione spirituale dove la
fede non è pienamente accolta.....
- La meditazione della Parola della domenica
- La voce degli amici. Raccolta di pensieri spirituali da comunicarci
sostegno degli altri.
Tutto questo senza perdere la speranza di riuscire a ritrovarci insieme
ogni tanto per una Celebrazione comunitaria e un momento di festa.
Spero che questa proposta venga accolta.
Fraternamente. Adele
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VI CONSIGLIAMO |
Libri
Burkhart Schneider - Pio XII - San Paolo Edizioni
La prima biografia del pontefice. Testimonianze sul suo operato.
Martin Gelabert Ballester - La nostra risurrezione - San Paolo
Edizioni
Il rapporto tra la risurrezione di Cristo e la risurrezione di tutti
e di ciascuno: un avvivinamento efficace a un tema teologico difficile.
Gian Franco Svideroschi - Un Concilio che continua - Ancora
Cronaca, bilancio, prospettive del Vaticano II
Andrea Tornielli - Escrivà fondatore dell'Opus Dei -
Piemme
La prima biografia del fondatore dell'Opus Dei
Angelo Comastri - La firma di Dio - San Paolo Edizioni
Dio è entrato nella nostra storia e vi lascia tracce.
David Maria Turoldo - Amare - San Paolo Edizioni
Servire sia il nostro regnare.
Susanna Tamaro - Più fuoco, più vento - Rizzoli
La messa a fuoco della vita interiore, in forma di diario.
Tonino Cantelmi e Lisa Giardina Grifo - La mente virtuale -
San Paolo Edizioni
Le ultimissime analisi su internet
Alister McGrath - Il Dio sconosciuto - San Paolo Edizioni
Un saggio illuminante per chi è alla ricerca della propria
realizzazione spirituale
Michele Brambilla - Gesù spiegato a mio figlio - Piemme
Aiuta le mamme e i papà a spiegare Gesù con un linguaggio
semplice.
Baldinger Achour Aline - Le grandi religioni spiegate ai miei figli:
Islam, Cristianesimo, Ebraismo, Buddismo (ed.in brossura)
- Piemme
Un libro che racconta in modo semplice le credenze delle quattro
grandi religioni dell'umanità
Francesco Antonioli - La Bibbia dei non credenti - Piemme
Sportivi, cantanti, giornalisti,registi,attori, manager, politici
confessano il loro rapporto con la Sacra Scrittura.
Siti Internet
http://www.gloriaonline.it/
Ci era giunta comunicazione,prima dell'estate, da parte dello staff
di Gloria Online che da luglio c.a. il sito non sarebbe stato più attivo
a causa di notevoli difficoltà economiche. In questi giorni apprendiamo,
però, che il sito continuerà la sua attività. Ne siamo lieti, perché
questa bella esperienza professionale, umana e di fede, rappresenta
un esempio di come dovrebbe essere gestito un sito cattolico. Tali iniziative,
così utili alla nuova evangelizzazione, che non può non tener conto
sia del potenziale di Internet nella diffusione del messaggio cristiano
sia del nuovo modo di incontrare e dialogare con altre culture, meritano
appoggio e incentivo.
http://www.edizipiemme.it/
Sito della Edizioni Piemme.
http://www.edizionisanpaolo.it/
Sito della Edizioni San Paolo.
http://www.cittanuova.it/
Sito del movimento dei Focolari.
http://www.dehoniane.it/
Sito della Edizioni Dehoniane Bologna.
http://www.aibi.it/
Quotidiano d'informazione per l'infanzia in difficoltà nel mondo
www.disney.it/100anni
LA storia di 100 anni di ispirazione disneyana, permeata di avventure
e personaggi di fantasia, ancorati a un solido mondo di valori e all'apertura
della dimensione trascendente della vita.
http://www.pregate.it/
Scrigno di un tesoro alla portata di tutti. Una sezione è dedicata a
un gruppo di preghiera, che non può essere definito solo virtuale.
http://www.diocesi.milano.it/
Il sito sta strutturandosi sempre meglio. Chi lo visita nelle varie
sezioni, trova notevole alimento per lo spirito, l'intelletto, la vita
comunitaria.
http://www.siticattolici.it/
È un portale di accesso a numerosi siti cattolici riguardo Diocesi,
parrocchie, ordini religiosi, associazioni ecclesiali, cultura e informazione.
http://www.qumran.net/
È una banca dati di materiale utile per la pastorale oggi.
http://www.tantumergo.com/
È un portale cattolico con numerosi canali, servizi e rubriche. È promotore
di un servizio di scambio banner.
http://www.totustuus.org/
Il portale di cattolici al servizio della B. V. Maria e del Papa. Vengono
presentate pagine cattoliche di grande interesse.
www.abcitaly.com/religione.html
Ricco di repertori il sito presenta anche un elenco dei principali siti
web internazionali.
www.areacom.it/hp/teologia
Il sito è un tentativo di fare teologia su internet in maniera sintetica.
http://www.giovaniemissione.it/
Sito che incoraggia i giovani a fare l'esperienza della missionarietà.
http://www.vangelogiovane.it/
È stato predisposto per l'evangelizzazione giovanile usando tecniche
di comunicazione moderne e accattivanti.
http://www.retepulita.it/
Ai genitori che desiderano PROTEGGERE I LORO FIGLI under 14, segnaliamo
questo sito con il quale collabora Emanuele Florindi, "Hacker", al servizio
della Legge che si occupa di scovare pagine web che offendono il pudore
e la dignità dei minori.
http://www.parrocchiavirtuale.com/
Realtà virtuale interattiva particolarmente adatta ai giovani che possono
discutere su argomenti di interesse emergente.
http://www.emmaus-associazione.org/Filebimbi/sezione_bimbi.htm/
La nostra sezione bimbi.
http://www.davide.it/
Sito che offre una connessione filtrata ad internet per i più piccoli.
http://www.campeggiriuniti.it/
Sito, curato dalla Pastorale per il turismo della Diocesi di Milano,
che promuove un modo originale di vivere la fede per i giovani oggi:
quella del campeggio parrocchiale, che consente loro di sperimentare
la gioia della vita comunitaria cristiana.
http://www.glauco.it/
Più che un sito è una sorta di portale di accesso ad alcuni tra i siti
cattolici più interessanti.
http://www.alleluja.net/
Sito liturgico che ha lo scopo di dare occasione di meditare la Parola
di Dio e di proporre una riflessione che possa aiutare a vivere ciò
che si celebra. L'unico limite è l'assenza del rito ambrosiano.
http://www.chiesacattolica.it/
Sito ufficiale della Chiesa Cattolica.
http://www.lachiesa.it/
Altro sito di liturgia (ma manca il rito ambrosiano) con una peculiarità:
un settore dedicato alla rassegna stampa dei quotidiani e agenzie stampa
cattoliche.
http://www.chiesainrete.org/
Sito promosso da SICEI (Servizio Informatico C.E.I.) e dall'Ufficio
Nazionale CEI per le comunicazioni sociali (UCS); sottolinea la sempre
maggiore attenzione che la Chiesa riserva al mondo dei new media.
http://www.profeta.it/
È uno dei migliori motori di ricerca cattolici. Offre tra l'altro una
piccola sezione di contributi video e audio.
http://www.santiebeati.it/
Sito che si occupa esclusivamente della promozione del culto dei Santi.
Mediante l'uso di operatori logici, che ordinano i Santi per giorno,
per nome o per patronati, si ha accesso a un archivio praticamente sterminato,
contenente la vita dettagliata di ogni Santo.
http://www.rinocammilleri.cjb.net/
Sito di un giornalista e scrittore cattolico tra i più illuminati.
http://www.unavocegrida.cjb.net/
Sito interessante e fuori dal coro. L'intento degli autori è quello
di "offrire informazioni e spunti per una riflessione sui pericoli nascosti
nella cultura giornalistico-popolare, sulla nuova religiosità, sul mondo
dell'occulto, da utilizzare nella Nuova Evangelizzazione, per confutare
l'errore".
http://www.iltimone.org/
Versione promozionale del mensile cattolico su carta "Il Timone". A
disposizione in lettura libera i primi 10 numeri del mensile.
http://www.focolare.org/
È il sito istituzionale del Movimento dei Focolari.
http://www.unicatt.it/
Sito dell'Università Cattolica del Sacro Cuore.
http://www.cyberpanc.it/
Sito di informazione e di collaborazione missionaria. Portale di web-volontariato.
http://www.agenziasir.it/
SIR - Servizio Informazione Religiosa della Chiesa Cattolica
http://www.monasterodibose.it/
Monastero di Bose. comunità monastica presente nella compagnia degli
uomini e al loro servizio
http://web.tiscali.it/animatamente/
Sito adatto ad educatori di gruppi giovanili.
http://www.ilgiovanefrancescano.it/
un mondo di giovani che hanno compreso il senso della vita e con i quali
dialogare
http://www.seminario.milano.it/
tutte le notizie dal seminario
http://www.mistici.org/
occasioni per esperienze mistiche ed esercizi spirituali on line
http://www.profeta.it/
motore di ricerca cattolico
http://www.areopago.it/
comunità di formazione socio-politica
http://www.saledellacomunita.it/
ogni settimana viene segnalato un film con relativa scheda
http://www.acec.it/
sito dell'associazione esercenti cattolici cinema - nel settore DATAFILM
sono contenute schede di tutti i film usciti sugli aschermi italiani
negli ultimi dieci anni, contenenti la trama, un giudizio morale, l'indicazione
per eventuale dibattito.
Film (in VHS e DVD)
11 Settembre 2001 (documentario)
Documentario trasmesso dalla CBS Paramount sugli storici eventi dell'11
settembre: parte dei profitti delle vendite di questo documentario sarà
devoluto in beneficenza.
Il Decalogo di K.Kieslowski
I dieci film di Kieslowsi ispirati ai Dieci Comandamenti anche in versione
DVD.
Figli di un Dio minore con William Hurt
Un nuovo insegnante, giunto in un Istituto per audiolesi, si dimostra
capace di ottenere dai portatori di handicap notevoli progressi riabilitativi.
L'insegnante si innamora di una giovane sordomuta dal carattere non
facile, di grande fierezza. La vicenda conduce la coppia a comprendere
che non basta l'amore per vivere insieme, ma occorrono anche umiltà
e pazienza reciproche.
Lilo & Stitch - Walt Disney (cartone animato)
Lilo, ragazzina hawaiana che si sente sola, trova e adotta uno strano
animale al quale dà il nome di Stitch. Il cucciolo è frutto
di un esperimento genetico programmato per non avere emozioni, ma vicino
a Lilo l'animale scopre di essere capace di prendersi cura di qualcuno.
Orizzonti di gloria di Stanley Kubrik
Vicende amare di militari durante la prima guerra mondiale.
L'ultimo treno con Willem Dafoe
Vicenda del bambino ebreo Romek in Polonia durante la seconda guerra
mondiale.
Corsi e Mostre
Organizzati dalla Provincia di Milano - Settore cultura
http://www.provincia.milano.it/cultura/
6 nov.-15 dic -. Musei di Porta Romana Viale Sabotino, 22 - Milano
PINOCCHIO -Come nasce un libro illustrato
Inform.02-77406315
30 ott.-2 feb.2003 - Spazio Oberdan -Viale V.Veneto, 2 - Milano
TECHNE 02 - tra arte e tecnologia
Informazioni: Uficio Stampa Provincia Milano, Settore Cultura - tel.
02 77406358
21 ott.-25 nov. - Spazio Oberdan - Viale V.Veneto, 2 - Milano
CONFORMISMI ANTICONFORMISMI -RILETTURA DI UN SECOLO
Inform. 02-77406329
7-29 nov. - Spazio Guicciardin i- Via Guicciardini, 6 - Milano
Mostra: UN ARTIGIANATO IN IMMAGINI di Giuseppe Orsenigo
Inform. 02-77406315
23 nov. Palazzo Stelline-C.so Magenta, 61-Milano
2° CONFERENZA REGIONALE DEL VOLONTARIATO
Informazioni e-mail: conferenza_volontariato@it.sudler.com
Comune di Milano - ZONA 4
10-17 nov. - Palazzina Liberty, Largo Marinai d'Italia e Polo Ferrara,
piazza Ferrara - Milano
FESTA DEL VOLONTARIATO
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FESTIVITÀ - AUGURI |
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Santo Natale 2002
Concedici Signore di essere segno della tua presenza tra gli uomini del nostro tempo.
Gesù ha realizzato la comunicazione più importante per la storia dell'umanità
rivelandoci il volto del Padre. (Giovanni PAolo II, 9 novembre 2002, agli operatori della comunicazione sociale)
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RINGRAZIAMENTI |
Ringraziamo innanzitutto il Card. Dionigi Tettamanzi dell'attenzione che ci ha riservato. Per il convegno
"Il ruolo dei giovani nell'Europa della Speranza" ringraziamo: il Consiglio Zona 4 Comune di Milano, l'ISU dell'Università Statale,
il Politecnico di Milano, il Coordinamento Centri Culturali Cattolici della Diocesi Lombarda, i responsabili del Progetto Culturale CEI,
l'azienda che ha offerto i break e tutti i volontari che si sono prestati.
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